Gli italiani pedalano di più, è boom di ciclisti

Cronaca
Le biciclette del servizio di bike sharing milanese (foto Flickr)
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Secondo Legambiente, in dieci anni è aumentato il numero di frequent biker in tutta Italia. E per l’associazione il servizio di bike sharing milanese è un punto di forza della mobilità cittadina. Anche se il progetto è ancora fermo a metà strada

Sarà la crisi, sarà il costo troppo alto della benzina, o forse la voglia di muoversi un po’ di più anche in città. Fatto sta che in Italia i frequent biker, chi si muove abitualmente in bicicletta, sono sempre di più. L’uso delle due ruote nei giorni feriali è più che triplicato negli ultimi 10 anni, anche se nelle grandi città l’automobile continua a vincere ancora. E a Milano intanto uno dei pochi punti di forza della mobilità sostenibile cittadina è il servizio di bike sharing.

Il bike sharing a Milano – Secondo Legambiente i primi segnali di incentivo dell’uso della bici arrivano dalla diffusione del bike sharing. L’associazione, in particolare, ha fatto il punto sullo stato di attuazione della seconda fase del servizio di biciclette pubbliche milanesi. "Il bike sharing è uno dei pochi punti di forza della mobilità sostenibile meneghina", ha detto Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente. "Ma siamo ancora a metà strada: Legambiente dà un voto positivo su quanto è stato avviato in centro e sul livello qualitativo del servizio, ma BikeMi risulta ancora sottodimensionato e monco nel confronto internazionale e se teniamo in considerazione le aspettative e dei cittadini".
Secondo Legambiente, BikeMi è uno dei servizi di bike sharing più facilmente utilizzabili in tutta Europa. Ma le zone in cui ora è presente il servizio sono troppo poche: le stazioni oggi sono 113 ma dovrebbero arrivare a 200 entro il 2012. Manca una tessera di accesso unica alle bici e ai mezzi pubblici, nonostante entrambi i servizi siano gestiti dalla stessa azienda, ATM. L’orario di apertura di BikeMi è buono (dalle 7 alle 24), però, secondo Legambiente, soprattutto in estate bisognerebbe cercare di allungarlo come l’orario della metro o del tram. Infine, mentre in Europa i servizi di bike sharing presenti nelle città con popolazione superiore ai 500mila abitanti offrono 15,6 biciclette ogni 10.000 abitanti, a Milano, per essere al pari di altri, bisognerebbe avere almeno 2060 mezzi. Mentre oggi sono solo 1480.

I frequent biker - In tutta Italia nel 2001 i cittadini che sceglievano la bicicletta come mezzo di trasporto urbano erano appena il 2,9% della popolazione adulta (dati censimento Istat 2001). Oggi, invece, la percentuale di utenti abituali (3 o 4 volte a settimana) della strada a pedali è schizzata all’insù, arrivando al 9%, un record per il nostro Paese (in numeri assoluti sono circa 5 milioni di persone). E per trovare una quota così elevata di mobilità dolce bisogna tornare al periodo che ha preceduto la motorizzazione di massa.
È quanto emerge dal sondaggio realizzato da IPR Marketing per Legambiente ad aprile 2011. "C'e' stata una piccola ‘veloruzione’ che ha fatto perdere alla bici quella connotazione di mezzo di trasporto povero che si portava addosso", ha detto Alberto Fiorillo, portavoce nazionale di Legambiente. Inoltre, il 14% di italiani dichiara di prendere la bici per i propri spostamenti anche se solo occasionalmente (una o due volte a settimana). Quasi un quarto della popolazione italiana considera quindi la bicicletta un mezzo di trasporto a tutti gli effetti e ogni settimana la preferisce ad altri mezzi di spostamento. Ma solo nel Nord Italia: solo l’1% degli habitué risiede al Sud o nelle Isole, mentre al Centro la percentuale di frequent biker è prossima allo zero.

Gli ostacoli della bici – Se si va a vedere, invece, quali sono gli ostacoli maggiori all’utilizzo della bicicletta nelle città, si scopre che, tra le ragioni principali, al primo posto c’è la poca sicurezza sulle strade. Priorità dunque sono gli itinerari protetti. Ma poi, a seguire, la riduzione del traffico, l’aumento dei parcheggi per le bici, la possibilità di portare le due ruote sui mezzi pubblici e, naturalmente, la riduzione dello smog.

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