Tragedia al Giro d'Italia, muore il belga Weylandt

Cronaca
Il ciclista belga Wouter Weylandt
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Il ciclista 26enne è deceduto per una frattura cranica, in seguito a una caduta a 20 chilometri da Rapallo. Inutili i lunghissimi tentativi di rianimazione. E' il quarto incidente mortale nella storia della corsa

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Il ciclista belga Wouter Weylandt è morto oggi a 26anni, al Giro d'Italia 2011 in seguito ad una caduta a 20 chilometri da Rapallo, traguardo della terza tappa della corsa rosa. "Dopo 40 minuti di tentativi di  rianimarlo, abbiamo dovuto sospendere il tutto" ha detto il profossor Giovanni  Tredici, direttore del Servizio Sanitario al seguito del Giro d'Italia, tra i primi a soccorrere il ciclista belga. "Immediatamente dopo la caduta siamo arrivati, eravamo, dietro  al gruppo. Il corridore era già in stato di incoscienza con una frattura cranica estesa, abbiamo tentato una rianimazione facendo tutto quello che si doveva fare - ha detto il medico -, ma dopo 40 minuti abbiamo dovuto sospendere il tutto. Anche il 118 ci ha detto che era inutile insistere. Nonostante il soccorso  immediato non c'è stato nulla da fare". L'organizzazione del Giro d'Italia ha annullato la cerimonia di premiazione.

Weyland  è nato a Gent in Belgio il 27 settembre 1984. Professionista dal 2005 in forze al team belga Quick Step, ha  ottenuto la sua prima vittoria il 13 settembre dello stesso anno nel  Grand Prix Briek Schotte. L'anno successivo invece pur non conseguendo vittorie significative riesce comunque a vincere la classifica a punti del giro di Polonia. Nel 2007 arrivano le prime tappe che contano e  Wouter mostra a tutti le sue enormi qualità di velocista. Vince una  tappa al giro del Belgio e nel 2008 c'è la prima vittoria alla Vuelta di Spagna, il giovane ciclista vince la 16a tappa, alla portata solo  di grandi velocisti.

Nel 2009 si aggiudica la terza tappa nella tre giorni delle  Fiandre occidentali, come era accaduto anche due anni prima. Ma è nel 2010 che esplode il suo talento, dopo la quarta tappa del circuito franco belga, arriva la vittoria nella terza tappa del Giro d'Italia. Il passaggio alla Leopard Treck arriva l'anno successivo e con esso la partecipazione al Giro d'Italia 2011 cui lo sprinter dopo la vittoria di tappa dell'anno precedente teneva moltissimo.

Weylandt è il quarto atleta a perdere la vita nella storia della corsa. Nel 1952, nel corso della Siena-Roma (quarta tappa), il  veneto Orfeo Ponsin perse il controllo della bicicletta nella discesa della Merluzza e si schiantò contro un albero. L'edizione del 1976 fu funestata dalla morte dello spagnolo Juan Manuel Santisteban, vittima di una caduta nella prima frazione a Catania. Nel 1986, invece, la  volata sul traguardo di Palermo fu fatale per Emilio Ravasio, in coma  irreversibile dopo una caduta. La tragica vicenda di oggi riporta inoltre alla mente degli appassionati il dramma di Fabio Casartelli,  che perse la vita nel Tour de France del 1995. Casartelli cadde lungo  la discesa del Colle di Portet-d'Aspet battendo violentemente la testa contro un paracarro: morì durante il trasporto in elicottero all'ospedale di Tarbes, senza aver mai ripreso conoscenza.

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