Il giornalista è stato operato dopo un'emorragia cerebrale: "Risponde agli stimoli dolorosi". La prognosi resta però riservata. Per i ritardi nell'assistenza ospedaliera finisce nel mirino la Polverini con i tagli alla sanità regionale. VIDEO
Le condizioni di Lamberto Sposini, ricoverato in terapia intensiva al policlinico Gemelli dopo essere stato operato in seguito ad un'emorragia cerebrale, "sono buone": "risponde agli stimoli dolorosi".
La prognosi, però, rimane riservata. E' quanto riferisce il bollettino del policlinico Gemelli sulle condizioni del giornalista che rimarrà in coma farmacologico per almeno altre 48 ore. Sposini è seguito dallo staff medico del policlinico universitario, coordinato dai professori Giulio Maira e Roberto Proietti. In ospedale si sono precipitati parenti e amici per stargli vicino. Tra loro anche Enrico Mentana, Mara Venier, Emilio Carelli, Bruno Vespa, Massimo Giletti ed altri colleghi del giornalismo e della tv.
Prosegue, nel frattempo, la polemica sui soccorsi prestati al giornalista. Le condizioni di Sposini - in base alle testimonianze raccolte da chi era presente negli studi Rai di via Teulada - sarebbero apparse subito molto gravi, ma l'ambulanza sarebbe arrivata solo dopo 40 minuti. Il 118 precisa invece che "è stato allertato dagli studi Rai di via Teulada alle ore 14:11 e che l'ambulanza è arrivata sul posto alle 14:30". Dunque, precisano dall'Azienda regionale emergenza sanitaria-118 "il mezzo è arrivato 19 minuti dopo la chiamata". "Le ambulanza della zona erano tutte impegnate negli altri soccorsi – continuano dal 118 - e sul posto è stata inviato un'ambulanza operativa che si trovava in una zona limitrofa e un'automedica". Dopo avere stabilizzato il paziente l'equipe del 118 ha trasportato subito il giornalista in codice rosso all'ospedale Santo Spirito.
Polemiche rispedite al mittente anche da parte dell'assessorato alla Salute della Regione Lazio, finita al centro della querelle per i tagli al servizio sanitario. A Lamberto Sposini, si legge in un comunicato, "l'ospedale Santo Spirito ha prestato le cure necessarie per stabilizzare il grave quadro clinico e ha poi disposto il trasferimento verso il Policlinico Gemelli". Lo stesso Policlinico Gemelli, si precisa nel comunicato, "è la struttura di riferimento per la neurochirurgia dotata di specialita' quali neuroradiologia interventistica e una rianimazione specifica per la neurochirurgia necessarie a salvare la vita a Sposini". "Continuiamo a registrare sterili polemiche e dichiarazioni pretestuose, come nel caso dell' Anaao, fatte senza alcuna conoscenza di quello che è il quadro clinico. Prendiamo atto del comportamento di chi sta utilizzando la notorietà del giornalista per fare politica e attaccare l'amministrazione regionale -prosegue il comunicato dell'assessorato regionale- Il giornalista è stato soccorso e assistito nel migliore dei modi i medici hanno agito secondo gli standard e le linee guida che consentono di fornire le migliori cure in base alle condizioni cliniche del paziente".
Lamberto Sposini, nato a Foligno nel 1952, è uno dei giornalisti e conduttori televisivi più conosciuti e amati dal pubblico in Italia. Ha iniziato la carriera giornalistica a Paese Sera per passare, alla fine degli anni settanta, in Rai. Il grande pubblico, però, lo conosce soprattutto a partire dai primi anni novanta quando è tra i primi volti del neonato Tg5 di Enrico Mentana. Dopo una breve parentesi al Tg1, torna la telegiornale Mediaset, ma lo lascia nel 2006 in seguito a dei dissidi con il nuovo direttore Carlo Rossella, riportati dallo stesso Sposini in un'intervista all'Espresso. A provocare la definitiva rottura, sarebbe stata la decisione di Sposini di dare spazio a una replica di Fassino ad alcune dichiarazioni di Berlusconi, decisione alla quale si sarebbe opposto il direttore.
Dopo un periodo lontano dal piccolo schermo il giornalista passa in Rai per occuparsi soprattutto della fascia pomeridiana. Attualmente conduce La Vita in diretta, programma televisivo del pomeriggio di Rai 1. Acceso tifoso juventino è stato anche uno dei protagonisti del Processo del Lunedì di Aldo Biscardi.
La prognosi, però, rimane riservata. E' quanto riferisce il bollettino del policlinico Gemelli sulle condizioni del giornalista che rimarrà in coma farmacologico per almeno altre 48 ore. Sposini è seguito dallo staff medico del policlinico universitario, coordinato dai professori Giulio Maira e Roberto Proietti. In ospedale si sono precipitati parenti e amici per stargli vicino. Tra loro anche Enrico Mentana, Mara Venier, Emilio Carelli, Bruno Vespa, Massimo Giletti ed altri colleghi del giornalismo e della tv.
Prosegue, nel frattempo, la polemica sui soccorsi prestati al giornalista. Le condizioni di Sposini - in base alle testimonianze raccolte da chi era presente negli studi Rai di via Teulada - sarebbero apparse subito molto gravi, ma l'ambulanza sarebbe arrivata solo dopo 40 minuti. Il 118 precisa invece che "è stato allertato dagli studi Rai di via Teulada alle ore 14:11 e che l'ambulanza è arrivata sul posto alle 14:30". Dunque, precisano dall'Azienda regionale emergenza sanitaria-118 "il mezzo è arrivato 19 minuti dopo la chiamata". "Le ambulanza della zona erano tutte impegnate negli altri soccorsi – continuano dal 118 - e sul posto è stata inviato un'ambulanza operativa che si trovava in una zona limitrofa e un'automedica". Dopo avere stabilizzato il paziente l'equipe del 118 ha trasportato subito il giornalista in codice rosso all'ospedale Santo Spirito.
Polemiche rispedite al mittente anche da parte dell'assessorato alla Salute della Regione Lazio, finita al centro della querelle per i tagli al servizio sanitario. A Lamberto Sposini, si legge in un comunicato, "l'ospedale Santo Spirito ha prestato le cure necessarie per stabilizzare il grave quadro clinico e ha poi disposto il trasferimento verso il Policlinico Gemelli". Lo stesso Policlinico Gemelli, si precisa nel comunicato, "è la struttura di riferimento per la neurochirurgia dotata di specialita' quali neuroradiologia interventistica e una rianimazione specifica per la neurochirurgia necessarie a salvare la vita a Sposini". "Continuiamo a registrare sterili polemiche e dichiarazioni pretestuose, come nel caso dell' Anaao, fatte senza alcuna conoscenza di quello che è il quadro clinico. Prendiamo atto del comportamento di chi sta utilizzando la notorietà del giornalista per fare politica e attaccare l'amministrazione regionale -prosegue il comunicato dell'assessorato regionale- Il giornalista è stato soccorso e assistito nel migliore dei modi i medici hanno agito secondo gli standard e le linee guida che consentono di fornire le migliori cure in base alle condizioni cliniche del paziente".
Lamberto Sposini, nato a Foligno nel 1952, è uno dei giornalisti e conduttori televisivi più conosciuti e amati dal pubblico in Italia. Ha iniziato la carriera giornalistica a Paese Sera per passare, alla fine degli anni settanta, in Rai. Il grande pubblico, però, lo conosce soprattutto a partire dai primi anni novanta quando è tra i primi volti del neonato Tg5 di Enrico Mentana. Dopo una breve parentesi al Tg1, torna la telegiornale Mediaset, ma lo lascia nel 2006 in seguito a dei dissidi con il nuovo direttore Carlo Rossella, riportati dallo stesso Sposini in un'intervista all'Espresso. A provocare la definitiva rottura, sarebbe stata la decisione di Sposini di dare spazio a una replica di Fassino ad alcune dichiarazioni di Berlusconi, decisione alla quale si sarebbe opposto il direttore.
Dopo un periodo lontano dal piccolo schermo il giornalista passa in Rai per occuparsi soprattutto della fascia pomeridiana. Attualmente conduce La Vita in diretta, programma televisivo del pomeriggio di Rai 1. Acceso tifoso juventino è stato anche uno dei protagonisti del Processo del Lunedì di Aldo Biscardi.