Roma, i nomadi lasciano la basilica di San Paolo

Cronaca
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Si è conclusa l'occupazione pacifica da parte di un centinaio di rom. La Caritas capitolina ha messo a disposizione una struttura per ospitare i nuclei familiari. Il Papa ha espresso "vicinanza" e auspicato una "sistemazione stabile e adeguata"

Il Papa lo ha esortato il giorno di Pasqua nel suo messaggio di oggi Urbi et orbi: "Occorre accogliere i profughi e i rifugiati". Poche ore dopo le sue parole il Vaticano passa ai fatti: il centinaio di rom che da tre giorni si è rifugiato nella Basilica di San Paolo, viene accolto in strutture della Caritas, in particolare della cooperativa sociale Domus. Anzi, il Pontefice fa di più: invia il sostituto della segreteria di Stato, monsignor Filoni, alla basilica perché esprima ai nomadi la sua personale "vicinanza". Soprattutto, si è rispettato il nucleo familiare e i componenti delle famiglie non sono stati separati. A questo scopo sono stati identificati prima di lasciare la basilica.
Al ricongiungimento, all'interno del chiostro, tra i rom all'esterno del cancello dell'area e quelli che erano rimasti dentro, sono scrosciati gli applausi. Il Vaticano ha auspicato che la disponibilità della Caritas "preluda a una sistemazione stabile adeguata".

Il sindaco Gianni Alemanno ha ringraziato la Caritas di Roma per "il suo intervento decisivo" precisando però che questo "non modifica in nulla l'atteggiamento dell'Amministrazione Capitolina rispetto all'emergenza nomadi" e annunciando che "andrà avanti il programma di sgombero dei campi nomadi abusivi".

Dopo la celebrazione della funzione pasquale, tra le grida di aiuto di una donna che chiedeva "semplicemente una casa" e uno striscione srotolato sul prato con la scritta 'Comune&Vaticano ... restiamo umani", i numerosi volontari delle diverse associazioni presenti hanno allestito tavoli e preparato il tradizionale pranzo a base di affettati, uova, pasta e carne. Dopo le prime resistenze, e nonostante molte donne continuassero a piangere, tutti, compresi i bimbi, si sono avvicinati e hanno mangiato.
Dopo il pranzo erano continuate le polemiche: venti associazioni che si occupano dei diritti delle minoranze e varie organizzazioni sociali hanno definito "quanto successo sabato 23 aprile, disumano, inaccettabile".
I gendarmi, infatti, avevano filtrato l'accesso alla veglia pasquale nella basilica di San Paolo con un "no ai Rom - donne e bambini compresi - no agli attivisti, e sì ai pellegrini". Il segretario del Pd di Roma, Marco Miccoli, aveva anche aggiunto di essere preoccupato per la "pessima immagine che la città sta dando a tutto il mondo"; il segretario dei Radicali Italiani, Mario Staderini, e quello dei Radicali Roma, Riccardo Magi, avevano parlato di incredibile "assenza delle istituzioni".

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