Maxiemergenza per un incendio divamampato in viale Fulvio Testi al numero 87. La vittima è un peruviano di 39 anni. Sei feriti gravi, tra i quali anche una bambina di 5 anni. I testimoni: "Un inferno di cristallo". Aperta un'inchiesta. FOTO E VIDEO
LE FOTO - LE TESTIMONIANZE
(guarda in fondo all'articolo tutti i video sull'incendio in viale Fulvio Testi a Milano)
'Maxiemergenza' a Milano, in viale Fulvio Testi al numero 87 , per un incendio che è divampato in un edificio abitato da oltre 150 persone. Il bilancio provvisorio è di una vittima e sei feriti gravi. Ancora non nota la causa.
La vittima - La vittima dell'incendio è Eddy Jovanni Riofano Pajuello, peruviano, 39 anni. Il corpo è stato riconosciuto dalla fidanzata, una badante di 23 anni, anche lei peruviana. Riofano Pajuello aveva il permesso di soggiorno scaduto.
La vittima indossava vestiti femminili, per questo in un primo momento si era parlato della morte di una donna.
Secondo quanto riferito da alcuni inquilini, l'appartamento era abitato da cinque peruviani che, in passato, avevano suscitato i reclami di altri abitanti dello stabile per i troppi rumori anche notturni. Poi, secondo quanto riferito dalla portiera, la situazione si era calmata ma si trattava comunque di un appartamento "chiacchierato" dagli altri condomini.
I feriti - Nell'incendio sono rimaste ustionate sei persone, fra cui due bambini. Due donne sono rimaste intossicate. Tra questi una bambina figlia di un'immigrata cinese: i testimoni l'hanno vista uscire dal palazzo in fiamme portando in braccio la figlia. Tra i feriti c'è anche un giovane che si è gettato dal terzo piano e che ha riportato oltre all'intossicazione anche alcune fratture.
Aperta un'inchiesta sull'incendio - L'incendio si è sviluppato verso mezzogiorno nella scala B del civico 87. Le fiamme dal basso si sono propagate rapidamente fino al quinto piano causando tra l'altro l'esplosione dei vetri della tromba delle scale. L' allarme è stato lanciato da una signora che abita al quarto piano. I vetri delle scale per tutti i cinque piani sono esplosi sotto la pressione delle fiamme e tutto il vano delle scale è annerito dal fumo. L'incendio è stato spento dai vigili del fuoco.
Secondo i primi accertamenti dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine, non cè nessuna traccia evidente che possa far pensare a un'origine dolosa del rogo. Il pm di Milano, Elisa Moretti, ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per incendio colposo, omicidio colposo e lesioni colpose, per poter effettuare l'autopsia sul cadavere della vittima e svolgere accertamenti. Al momento non è ancora chiaro da dove esattamente si siano sprigionate le fiamme. Gli inquirenti vogliono effettuare quanto prima un controllo accurato sugli impianti elettrici dell'edificio e poi sui certificati degli impianti per capire se sia tutto in regola.
"Un inferno di cristallo" - Sembrava "un inferno di cristallo": è questo il paragone utilizzato dagli inquilini del condominio di viale Fulvio Testi ( guarda la testimonianza ).
Non sono ancora chiare le cause che hanno scatenato le fiamme che, in pochi secondi, hanno interessato tutti i cinque piani dello stabile abitato da circa 150 persone."E' successo tutto all'improvviso, in un attimo sono esplosi i vetri e si sono viste fiamme dappertutto", ha raccontato uno dei condomini della scala di fronte a quella nella quale è divampato l'incendio. "Di certo non c'è stata un'esplosione", ha precisato il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, giunto sul posto.
Pisapia: Milano non può permettersi tre morti in due giorni - "Milano non può permettersi due morti in tre giorni". Lo afferma il candidato sindaco di Milano Giuliano Pisapia. "A pochi giorni dall'incendio di via Mar Jonio, dove ha perso la vita un uomo ".
Per Pisapia "non ci sono parole davanti a questi episodi che ancora capitano in una metropoli internazionale quale dovrebbe essere Milano. Per quanto riguarda gli stabili di proprietà pubblica, serve ragionare su un piano strutturale. Occorre infatti riqualificare gli edifici popolari, garantendo tempestivamente i normali interventi manutentivi e prevedendo risorse certe da destinare a un programma di manutenzioni straordinarie per attuare le necessarie misure di messa a norma". "Quanto all'edilizia privata - conclude Pisapia - il Comune non può intervenire economicamente, ma è necessario una seria campagna informativa per promuovere la diffusione di una cultura responsabile e favorire interventi mirati alla messa in sicurezza degli stabili".
Il vicesindaco di Milano De Corato: aiuteremo le persone rimaste senza casa
Tutti i video sull'incendio in viale Fulvio Testi a Milano
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'Maxiemergenza' a Milano, in viale Fulvio Testi al numero 87 , per un incendio che è divampato in un edificio abitato da oltre 150 persone. Il bilancio provvisorio è di una vittima e sei feriti gravi. Ancora non nota la causa.
La vittima - La vittima dell'incendio è Eddy Jovanni Riofano Pajuello, peruviano, 39 anni. Il corpo è stato riconosciuto dalla fidanzata, una badante di 23 anni, anche lei peruviana. Riofano Pajuello aveva il permesso di soggiorno scaduto.
La vittima indossava vestiti femminili, per questo in un primo momento si era parlato della morte di una donna.
Secondo quanto riferito da alcuni inquilini, l'appartamento era abitato da cinque peruviani che, in passato, avevano suscitato i reclami di altri abitanti dello stabile per i troppi rumori anche notturni. Poi, secondo quanto riferito dalla portiera, la situazione si era calmata ma si trattava comunque di un appartamento "chiacchierato" dagli altri condomini.
I feriti - Nell'incendio sono rimaste ustionate sei persone, fra cui due bambini. Due donne sono rimaste intossicate. Tra questi una bambina figlia di un'immigrata cinese: i testimoni l'hanno vista uscire dal palazzo in fiamme portando in braccio la figlia. Tra i feriti c'è anche un giovane che si è gettato dal terzo piano e che ha riportato oltre all'intossicazione anche alcune fratture.
Aperta un'inchiesta sull'incendio - L'incendio si è sviluppato verso mezzogiorno nella scala B del civico 87. Le fiamme dal basso si sono propagate rapidamente fino al quinto piano causando tra l'altro l'esplosione dei vetri della tromba delle scale. L' allarme è stato lanciato da una signora che abita al quarto piano. I vetri delle scale per tutti i cinque piani sono esplosi sotto la pressione delle fiamme e tutto il vano delle scale è annerito dal fumo. L'incendio è stato spento dai vigili del fuoco.
Secondo i primi accertamenti dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine, non cè nessuna traccia evidente che possa far pensare a un'origine dolosa del rogo. Il pm di Milano, Elisa Moretti, ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per incendio colposo, omicidio colposo e lesioni colpose, per poter effettuare l'autopsia sul cadavere della vittima e svolgere accertamenti. Al momento non è ancora chiaro da dove esattamente si siano sprigionate le fiamme. Gli inquirenti vogliono effettuare quanto prima un controllo accurato sugli impianti elettrici dell'edificio e poi sui certificati degli impianti per capire se sia tutto in regola.
"Un inferno di cristallo" - Sembrava "un inferno di cristallo": è questo il paragone utilizzato dagli inquilini del condominio di viale Fulvio Testi ( guarda la testimonianza ).
Non sono ancora chiare le cause che hanno scatenato le fiamme che, in pochi secondi, hanno interessato tutti i cinque piani dello stabile abitato da circa 150 persone."E' successo tutto all'improvviso, in un attimo sono esplosi i vetri e si sono viste fiamme dappertutto", ha raccontato uno dei condomini della scala di fronte a quella nella quale è divampato l'incendio. "Di certo non c'è stata un'esplosione", ha precisato il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, giunto sul posto.
Pisapia: Milano non può permettersi tre morti in due giorni - "Milano non può permettersi due morti in tre giorni". Lo afferma il candidato sindaco di Milano Giuliano Pisapia. "A pochi giorni dall'incendio di via Mar Jonio, dove ha perso la vita un uomo ".
Per Pisapia "non ci sono parole davanti a questi episodi che ancora capitano in una metropoli internazionale quale dovrebbe essere Milano. Per quanto riguarda gli stabili di proprietà pubblica, serve ragionare su un piano strutturale. Occorre infatti riqualificare gli edifici popolari, garantendo tempestivamente i normali interventi manutentivi e prevedendo risorse certe da destinare a un programma di manutenzioni straordinarie per attuare le necessarie misure di messa a norma". "Quanto all'edilizia privata - conclude Pisapia - il Comune non può intervenire economicamente, ma è necessario una seria campagna informativa per promuovere la diffusione di una cultura responsabile e favorire interventi mirati alla messa in sicurezza degli stabili".
Il vicesindaco di Milano De Corato: aiuteremo le persone rimaste senza casa
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