Caos a Lampedusa. Berlusconi: entro domenica via tutti

Cronaca
Lampedusa, gli immigrati protestano. Tensione sull'isola
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In fiamme una roulotte, tensione tra i migranti in attesa di essere imbarcati sulle navi. Il premier: "La priorità è liberare l’isola". Tunisi: "Nessun accordo con l’Italia". Intanto continuano le fughe di massa dalla tendopoli di Manduria. SPECIALE

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Mentre cominciano le operazioni per sgomberare Lampedusa (la nave San Marco è giunta sull'isola ed è pronta a portare via il primo gruppo di 500 immigrati), la situazione nella giornata di sabato ha rischiato di degenerare.
Tutto è nato dall'incendio di una roulotte da parte di un cittadino tunisino. Gli animi si sono surriscaldati ma poi l'uomo è stato fermato, anche grazie all'aiuto degli altri immigrati che hanno disapprovato il suo gesto.
Nel corso della giornata c'è stata anche una ressa per tentare di conquistare i posti utili per lasciare l'isola. C'è infatti molta tensione tra i migranti a Lampedusa che non vedono l'ora di salpare verso una nuova (sicuramente non definitiva) destinazione. Agenti in assetto antisommossa controllano queste fasi concitate prima dell'imbarco sulle navi.
Intanto, dopo il comizio di giovedì scorso, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha garantito che rispetterà i patti e Lampedusa sarà "liberata" entro domenica.

L'incendio della roulotte
- E' in stato di fermo l'immigrato ritenuto l'autore dell'incendio che ha distrutto la roulotte-biglietteria della Ustica Linea sul molo commerciale di Lampedusa (GUARDA LE FOTO). Il giovane, Samil Allaghi Santerville, sostiene di essere di nazionalità marocchina, ma i poliziotti e i carabinieri ritengono che sia tunisino. L'uomo, in stato di ebbrezza, è stato indicato dagli stessi compagni tunisini quale autore dell'incendio della roulotte. I migranti si sono rivolti ai poliziotti spiegando che è stato il giovane disapprovandone il gesto. Santerville verrà trasferito dalla caserma dei carabinieri al centro di accoglienza per le impronte digitali e per lui già entro la fine della giornata dovrebbe essere firmato il decreto di espulsione.

Tensione anche a Manduria
- Non va meglio la situazione in Puglia. Un immigrato ospite della tendopoli di Manduria, in provincia di Taranto, ha tentato di darsi fuoco per protesta ma è stato bloccato dalle forze dell'ordine. Nel caos provocato dall'episodio un funzionario della polizia, il dirigente dell'ufficio immigrazione della questura di Taranto, Antonio Calcagni, è rimasto colpito al volto dal cancello d'ingresso della tendopoli rimanendo ferito. Il funzionario è stato medicato nell'ospedale di Manduria dove gli sono stati praticati due punti di sutura. Nella tendopoli inoltre in giornata ci sono state altre fughe di massa. Guarda le foto.

Ventimiglia, scontri al corteo contro la Francia -
Duecento persone, tra immigrati ed esponenti dei centri sociali, hanno sfilato per le strade della città ligure contro la Francia accusata di respingere i cittadini nordafricani al confine con l'Italia. Lanciate uova contro il consolato, le forze dell'ordine ha risposto con una carica (GUARDA LE FOTO).

L'intervento di Berlusconi
- "Come governo ci siamo assunti le giuste responsabilità che ci competono. Io come premier ci ho messo pure la faccia. Sono stato a Lampedusa e lì ho presentato diversi piani che attueremo sicuramente". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante il suo  intervento telefonico al congresso regionale del movimento dei Responsabili di Domenico Scilipoti.
"Il primo punto era quello di liberare Lampedusa dai migranti - ha aggiunto -. Contiamo di far salire sulle navi tutti i clandestini che sono ancora a Lampedusa e penso che per domenica 3 aprile, come detto con il commissario e prefetto di Palermo Caruso, potremo avere Lampedusa ridata completamente ai suoi cittadini". Il premier ha poi aggiunto: "Dobbiamo ricordarci anche noi di essere stati un Paese di emigranti e quindi dobbiamo mettere in atto quelle azioni di comprensione, generosità e ospitalità che sono propri di un Paese civile direi di un paese cattolico". (GUARDA IL VIDEO)

Tunisi: "Nessun accordo con l’Italia" - Una doccia gelata arriva per l’Italia dalla Tunisia. Nessun accordo sull'immigrazione è stato firmato dalla Tunisia con l'Italia lo scorso 25 marzo durante la missione a Tunisi dei ministri degli Esteri Franco Frattini e dell'Interno Roberto Maroni. Lo fanno sapere all'agenzia tunisina Tap fonti ufficiali del ministero degli Esteri di Tunisi a seguito di alcune "dichiarazioni di partiti politici ripresi dai media italiani su un non rispetto da parte della Tunisia dell'accordo sull'immigrazione clandestina firmato" durante la visita dei due ministri. Pronta la replica del governo italiano, che sottolinea come gli accordi con la Tunisia ci siano ma non vengano rispettati.

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