Si sono radunati davanti al tribunale di Milano per mostrare "affetto" al premier, convocato nell'udienza preliminare del processo Mediatrade. Sono circa un centinaio, con bandiere e striscioni ma non tutti sono iscritti al Pdl. LE FOTO
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“Ha presente la Rivoluzione francese? Ecco, noi siamo qui per la stessa ragione: combattere per la libertà”. Giovanni Esposito, commerciante di 46 anni, non è andato al lavoro: insieme ad altri "volontari" è davanti al Tribunale di Milano per supportare il premier Berlusconi, convocato per l’udienza preliminare nel processo Mediatrade dove è imputato per frode fiscale e concorso in appropriazione indebita. Lui arriva intorno alle 9.45 in un auto con i finestrini oscurati che entra nel parcheggio interno da via Freguglia. In aula si trattiene giusto il tempo di ascoltare l’udienza, non rilascia dichiarazioni. L’udienza viene aggiornata al 4 aprile e lui annuncia che ci sarà. Poi esce, scende dall’auto e dal predellino saluta e ringrazia i suoi sostenitori. Lo aspettano dalle 8:30 davanti all’ingresso principale, assiepati intorno ad un gazebo (fornito dal Pdl) reggendo striscioni e bandiere.
La “chiamata” è arrivata la vigilia dell’udienza: una mail firmata Promotori della Libertà avvertiva le centinaia di iscritti all'omonimo forum online che “lunedì 28 marzo il presidente Silvio Berlusconi sarà in tribunale a Milano” invitando ad andare “a salutarlo di persona”. Ma anche il senatore Mario Mantovani, intervistato dal Corriere della Sera, ha raccontato di aver inviato a 600 persone un sms in cui li esortava a mostrare “il nostro affetto” al presidente. Eppure davanti al Tribunale ci sono solo un centinaio circa di persone tra cui qualche contestatore.
“Da un mese e mezzo noi siamo sempre qua, tutti i giorni, per supportare Berlusconi”, spiega Giovanni Esposito, organizzatore dell’iniziativa. “Eravamo un gruppo di 300 tra amici e conoscenti, abbiamo messo insieme l’iniziativa da soli. Poi il Pdl ci ha dato una mano per esempio fornendoci il gazebo”. (ma secondo l'Unità i sostenitori vengono ricompensati con venti euro al giorno) Tra i simpatizzanti non tutti sono iscritti al Pdl, molti si definiscono semplici elettori. Come William, 26 anni, arrivato da Piacenza: “Sono qui per sostenere Berlusconi in quello che considero un processo mediatico. Ma non sono iscritto al Pdl perché non mi piacciono le tessere di partito”. Nemmeno Giulio, disoccupato di 32 anni, è iscritto al Pdl ma non ha dubbi: “Se avessi avuto un lavoro, sarei venuto ugualmente. E con i miei superiori non avrei cercato scuse, anzi avrei detto chiaro e tondo che sono qui per sostenere Berlusconi”.
Angela, libera professionista di 42 anni, e Gabriella, pensionata di 62, sono invece iscritte al Pdl. Il caso escort non le ha allontanate da Berlusconi: “Se fosse vero? Sarebbero affari suoi. Nicole Minetti in consiglio regionale? Ci sembra preparata, è giusto che anche chi, come lei, non vanta anni di militanza abbia la possibilità di mostrare quanto vale”.
Non hanno intenzione di mollare. Anzi: come spiega Stefano, 32 anni, disoccupato, “resteremo qui finché ci sarà bisogno di noi”. Perché, come sottolinea Francesca, pensionata di 62 anni, “noi abbiamo fiducia in lui. Credo che tutte le donne implicate nei vari scandali siano solo pedine usate in una guerra contro di lui. Ma io sono qui per dargli tutto il mio affetto”.
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