Yara, grazie a uno scippo spunta una nuova testimonianza

Cronaca

Una signora sostiene di aver riconosciuto nell’uomo che le ha rubato la borsa un paio di settimane fa la stessa persona che aveva visto accanto a un furgone bianco il 26 novembre scorso, giorno della scomparsa della 13enne di Brembate

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Grazie a uno scippo il cui autore è stato arrestato dalle forze dell'ordine spunta una nuova testimone nel caso dell'omicidio di Yara Gambirasio. Si tratta proprio della donna scippata, che solo dopo alcuni giorni, però, si è ricordata del particolare ed è tornata a riferirlo. Sulle prime, infatti, si era limitata a sporgere la normale denuncia nei confronti dell'uomo, un nigeriano di 23 anni che l'aveva ripetutamente aggredita per portarle via la borsetta, ai primi di marzo. Due settimane dopo, invece, si è ricordata di aver visto proprio quel volto in via Rampinelli, proprio nei giorni a cavallo del 26 novembre, ed è tornata subito a raccontarlo. La sua versione presto sarà al vaglio degli inquirenti che potrebbero anche sentirla la prossima settimana.

La vicenda è cominciata il 4 marzo scorso, quando la donna, una quarantenne di Brembate Sopra (Bergamo) è stata avvicinata nei pressi di via Rampinelli (la strada dove abitava Yara) dall' uomo di colore che l'ha strattonata per portarle via la borsetta. Lei però non ha ceduto e si è rifugiata in un bar, ma l'uomo l'ha attesa dietro un'auto parcheggiata e quando è uscita l'ha nuovamente aggredita spingendola a terra per rubarle il portafogli, tramutando così lo scippo in una 'rapina impropria' per via della dinamica particolarmente aggressiva. Lei, a quel punto, ha chiesto aiuto e le sue grida sono state raccolte dai volontari della Protezione civile che stazionano giorno e notte proprio in via Rampinelli per impedire l'accesso ai curiosi. Sono stati loro a telefonare alla Polizia locale dell'Isola bergamasca per dare l'allarme. Le auto dei vigili hanno poi rintracciato il nigeriano poco distante e lo hanno fermato. L'arresto è stato convalidato e lo straniero ora si trova in carcere in attesa dei provvedimenti dell'autorità giudiziaria.

Fin qui si tratterebbe di un normale episodio di microcriminalità, se non fosse che la donna scippata, un paio di settimane più tardi, è tornata a riferire alle forze dell'ordine il particolare che sulle prime non aveva detto: quell'uomo, insieme ad un altro, forse anch'egli un extracomunitario, lo aveva visto in via Rampinelli proprio nei giorni a cavallo della sparizione di Yara (ma non si ricorda il giorno preciso) mentre guardava insistentemente nella strada. Nei pressi, secondo quanto avrebbe raccontato, era parcheggiato anche un vecchio furgone bianco.

Fin dai primi giorni di indagine tre testimoni avevano parlato di persone viste in via Rampinelli il 26 novembre, e più di una testimonianza concordava sul fatto che fossero due persone che parlavano tra loro, mentre altre avevano poi focalizzato l'attenzione sulla presenza di un furgone bianco. I tre principali testimoni, poi, non hanno dato un contributo di rilievo alle indagini, mentre una quarta testimonianza (quella del furgone bianco) rimane all'attenzione pur senza aver portato, per il momento, a risultati concreti. La deposizione della donna scippata è stata inoltrata in Procura, a Bergamo, e presto la donna potrebbe essere sentita dagli investigatori. Saranno gli esperti a verificare se i suoi ricordi rappresentano elementi nuovi per le difficili indagini in corso.

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