Lampedusa, ancora sbarchi nella notte

Cronaca
Immigrati a Lampedusa
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Sono quasi duecento i migranti che hanno raggiunto l'isola siciliana. Nelle ultime 24 ore sono dieci le imbarcazioni arrivate sulle coste italiane. Il governo organizza due missioni umanitarie in Nord Africa. LO SPECIALE

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Prosegue senza sosta l'ondata di sbarchi a Lampedusa dove in nottata sono approdati altri tre barconi, con a bordo complessivamente 159 migranti, scortati dalle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. Le tre imbarcazioni erano state avvistate in serata, mentre erano ancora in navigazione verso l'isola, da un aereo Atr 42 della Guardia di Finanza. La prima "carretta" con 54 extracomunitari è giunta in porto intorno a mezzanotte; altri 58 sono arrivati all'1.30 mentre gli ultimi 39 sono approdati alle 3.

Nelle ultime 24 ore, subito dopo il miglioramento delle condizioni del mare che per una settimana avevano scoraggiato le partenze dalle coste nordafricane, sono dieci gli sbarchi registrati nelle Pelagie, a cominciare da un drappello di 22 tunisini giunti intorno alla mezzanotte dell'1 marzo nella piccola isola di Linosa. Ieri erano arrivati complessivamente quasi 500 immigrati, tutti trasferiti nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa da dove sono ripresi a ritmo sostenuto i trasferimenti in aereo verso altri Cpt italiani.

Due missioni umanitarie dall'Italia - Il governo italiano sta intanto approntando due missioni umanitarie da compiere in Nord Africa. Al confine con la Tunisia verrà realizzato un villaggio di tende, che potrebbe chiamarsi Italia, capace di gestire circa 10mila persone. Qui dovrebbero trovare una prima assistenza tutti quelli che sono in fuga dalla Libia, sia i tunisini che da qui raggiungeranno le loro abitazioni, sia gli egiziani per i quali si cercherà di organizzare un ponte aereo o navale per riportarli nel loro paese. Inoltre il governo italiano sta progettando un intervento navale diretto a Bengasi per portare prodotti alimentari destinati alla popolazione della Cirenaica.
I due interventi, che dovrebbero costare qualche milione di euro, saranno gestiti dalla Croce Rossa e dalla Protezione Civile e saranno diretti dalla direzione generale cooperazione e sviluppo del ministero degli Esteri e dovrebbero diventare operativi entro le prossime 48/96 ore. Le due missioni non prevedono un uso della forza militare, se non a scopo meramente logistico. 

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