Il Tribunale di Roma ha accolto l'istanza presentata dai legali dell'ex amministratore delegato di Fastweb, arrestato un anno fa con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata all'evasione fiscale e dal 17 maggio agli arresti domiciliari
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Torna in libertà l'ex amministratore delegato di Fastweb, Silvio Scaglia, imputato nel processo per il riciclaggio di due miliardi di euro. Lo ha disposto la prima sezione del Tribunale di Roma accogliendo un'istanza presentata dai legali del manager. Scaglia si trovava agli arresti domiciliari dallo scorso 17 maggio in Val d'Aosta. L'ex amministratore delegato è accusato di associazione per delinquere finalizzata all'evasione fiscale ed era stato arrestato un anno fa nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Roma.
Sull'istanza di scarcerazione, presentata da Pier Maria Corso e Antonio Fiorella, ieri era arrivato il parere favorevole alla scarcerazione da parte della Procura di Roma. In base a quanto si apprende da fonti giudiziarie, il Tribunale di Roma ha concesso la libertà anche a Mario Rossetti, ex componente del cda di Fastweb, anche lui sotto processo per la medesima vicenda.
"Torno in libertà dopo un anno di prigione e arresti domiciliari. Vivo da anni all'estero e appena saputo del mandato di cattura sono rientrato immediatamente in Italia a disposizione dell'autorità giudiziaria consapevole di dover passare in carcere il tempo necessario per chiarire la mia estraneità ad ogni illecito. Non mi sarei mai aspettato un percorso così drammatico" ha commentato l'ex amministratore di Fastweb Silvio Scaglia.
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