Prima condanna per gli scontri a Roma del 14 dicembre

Cronaca
SCONTRI DURANTE LA MANIFESTAZIONE CONTRO LA RIFORMA GELMINI E LA FIDUCIA AL GOVERNO

Il Tribunale ha inflitto la pena di 4 mesi di reclusione a un manifestante sceso in piazza il giorno in cui il governo votava la fiducia a Berlusconi. L'uomo, disoccupato, era stato sorpreso mentre impugnava una cinghia. Assolti altri due dimostranti

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Una condanna a 4 mesi e due assoluzioni per gli scontri avvenuti a Roma il 14 dicembre mentre al Senato era in corso la votazione per la fiducia al Governo.
Questa la prima sentenza emessa dal tribunale di Roma in merito agli incidenti che hanno messo a ferro e fuoco la capitale poco più di due mesi fa, quando l'alta tensione tra manifestanti e forze dell'ordine (GUARDA LE FOTO) ha generato una vera e propria guerriglia urbana.

Michele Borromeo, falegname disoccupato di Cerreto Guidi (Empoli), è stato condannato dalla decima sezione penale del tribunale a 4 mesi di reclusione e al pagamento dei danni al Comune di Roma. Si tratta della prima condanna emessa a piazzale Clodio per gli incidenti scoppiati nel centro storico: altre posizioni processuali sono ancora all'esame di due diversi collegi giudicanti.
Sono stati assolti, invece, per non aver commesso il fatto, Martino della Veneria Reviglio e Anna Chiara Mazzani, altri due manifestanti fermati dopo gli incidenti in via del Corso.

Per Borromeo, a cui sono stati contestati i reati di resistenza a pubblico ufficiale, violenza e minaccia il pm aveva chiesto una condanna a 8 mesi di carcere.
In aula, gli agenti della polizia hanno riferito che Borromeo aveva avuto una "condotta minacciosa": con una cinta in mano si era messo a correre verso le forze dell'ordine.
"Siamo contenti del risultato processuale - ha detto l'avvocato Enrico Maggiore che rappresenta il Comune di Roma -, è stata riconosciuta la legittimazione del Campidoglio a costituirsi parte civile per episodi del genere".

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