Scarcerati i due fermati ad Arcore

Cronaca
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Sono stati rilasciati i giovani arrestati domenica in seguito agli scontri avvenuti davanti alla villa del premier. Per il giudice "il loro ruolo nei disordini non è connotato da particolare gravità". Maroni aveva auspicato una "condanna esemplare"

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Le foto della protesta in piazza contro il premier:
Ad Arcore - A Palazzo Chigi - Al Quirinale

(in fondo all'articolo tutti i video sulla manifestazione)

Sono stati rilasciati e il giudice non ha disposto alcuna misura cautelare per loro, i due giovani fermati ieri in seguito agli scontri avvenuti ad Arcore (GUARDA LE FOTO). Il giudice ha convalidato l'arresto compiuto dalle forze dell'ordine ma ha ritenuto che non sussistano le esigenze per disporre alcuna misura cautelare.
Per Giacomo Sicurello, 23 anni, era stata chiesta la custodia cautelare in carcere, per Simone Cavalcanti, 21 anni, l'obbligo di dimora nel suo comune di residenza. I giovani presenti nel tribunale di Monza hanno accolto la notizia con il grido "Giustizia".

"Il ruolo degli arrestati non è connotato da particolare gravità". Così si è espresso il giudice del tribunale di Monza che ha deciso la scarcerazione dei due giovani, che nel corso del processo per direttissima hanno risposto alle domande affermando che erano in strada e sono stati caricati perché le forze dell'ordine volevano liberare la carreggiata. "Ciò che hanno dichiarato i ragazzi - afferma Mauro Straini, legale di uno dei due arrestati - è ciò che si vede nelle immagini registrate e da quei video non emerge alcun comportamento violento". L'udienza è stata rinviata al 7 marzo.

La decisione del giudice è arrivata dopo che il ministro dell'Interno Roberto Maroni aveva auspicato "una condanna esemplare" "per chi si è reso responsabile dell'aggressione ai
poliziotti".

Sugli incidenti davanti alla villa di Arcore si è espresso anche il presidente della Repubblica Napolitano: "L'esercizio del diritto costituzionale a manifestare pacificamente - ha detto - non deve degenerare in inammissibili disordini e scontri provocati da gruppi estremisti".

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