Bruti Liberati: chi denigra i magistrati si qualifica da sé

Cronaca

In una nota il procuratore capo di Milano difende i magistrati che indagano sul caso Ruby, dopo che il Giornale aveva rievocato una presunta relazione di trent’anni fa tra il pm Boccassini e un giornalista di Lotta Continua

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"Le campagne di denigrazione e l'attacco personale si qualificano da soli".  Il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati non usa troppi giri di parole e in una nota esprime
il suo sostegno al pm Ilda Boccassini, uno dei magistrati che indagano sul caso Ruby, dopo l'articolo pubblicato giovedì 27 gennaio da Il Giornale, quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi, su una presunta relazione (datata 1982) tra il magistrato e un giornalista di Lotta Continua.
Il procuratore non cita esplicitamente il quotidiano, ma esprime "pieno sostegno e apprezzamento nei confronti dei colleghi co-assegnatari del procedimento, i quali, senza esenzione alcuna dai turni e dall'attività ordinaria, hanno compiuto e stanno compiendo con tempestività e rigore professionale attività di indagine".

L'articolo del Giornale - Il titolo di apertura del quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi si riferisce a un procedimento disciplinare del Csm sulla Boccassini del 1982 - procedimento terminato con un proscioglimento - a proposito di atteggiamenti affettuosi del magistrato, ora co-titolare dell'inchiesta che vede indagato Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile, con un giornalista che risalivano a un periodo fra il 1979 e 1980.

"Seguo personalmente la vicenda" - "In considerazione della delicatezza della vicenda - continua nella nota Bruti Liberati - il Procuratore della Repubblica segue costantemente e compiutamente tutta l'attività di indagine, di cui ha assunto personalmente il coordinamento e conseguentemente piena responsabilità".
il magistrato ha poi precisato di aver lui stesso firmato "le richieste e le note di trasmissione degli atti, dirette alla Camera dei Deputati" e di aver vistato due inviti a comparire quello destinato a Silvio Berlusconi e quello per la sua ex igienista dentale Nicole Minetti "pur non essendo richiesto il visto per tale tipo di atti" i quali sono stati invece firmati dai pm o assegnatari del procedimento.

L'Anm: "Il metodo Mesiano non ci intimiderà" - E a stretto a giro di microfono arriva anche la dichiarazione dell'Associazione nazionale magistrati: "'Il metodo 'Mesiano' - dice il presidente dell'Anm Luca Palamara, riferendosi al noto caso che vide coinvolta una trasmissione di Canale 5 - non ci intimidisce e non ci intimidira': come Anm esprimiamo solidarietà ai colleghi di Milano e alla Boccassini che ha ricevuto un attacco di inaudita gravità da Il Giornale per la sola 'colpa' di applicare la legge come prevede la Costituzione".

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