Via Poma, il giorno della verità. Busco rischia l’ergastolo

Cronaca
Raniero Busco
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I giudici della Corte d’Assise pronunceranno la sentenza. E risponderanno a una semplice domanda: il 7 agosto del 1990 Simonetta Cesaroni è stata uccisa dal suo ex fidanzato? I familiari della vittima non saranno presenti in Aula

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Mercoledì 26 gennaio si scriverà la parola fine al processo per la morte di Simonetta Cesaroni, l'impiegata della sezione romana dell'Associazione degli Ostelli della gioventù massacrata con 29 coltellate negli uffici di via Poma, a Roma, il 7 agosto 1990. I giudici della terza Corte d'Assise pronunceranno la loro sentenza. E risponderanno a una domanda semplice ma importantissima: fu Raniero Busco a uccidere la sua allora fidanzata?
I giudici dovranno valutare tante prove scientifiche e testimoniali in un processo che vede il giovane accusato di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà.

Secondo l'accusa non c'è alcun dubbio che ad uccidere Simonetta sia stato l'ex fidanzato; tant'è che il pm Ilaria Calò tre udienze fa ne ha chiesto la condanna all'ergastolo. Per il pm fu Busco, al culmine di una lite, a prendere in mano un tagliacarte e infierire sul corpo della ragazza. I 'segni' accusatori sarebbero chiari: una ferita da morso sul seno di Simonetta compatibile con l'arcata dentaria dell'allora fidanzato; una traccia di saliva sul corpetto della ragazza compatibile con il dna di Busco.

Contrapposta la tesi difensiva secondo la quale ci sono molti dubbi di valutazione delle prove scientifiche nonché della collegabilità delle stesse al caso specifico. Inoltre, per la difesa sarebbe stato impossibile per Busco essere presente sul luogo dell'omicidio in quanto il giovane si trovava in una zona della città molto distante in un orario prossimo a quello indicato come quello della morte di Simonetta.
Ai giudici della Corte d’Assise il compito di far chiarezza. Già è stato anticipato che i familiari di Simonetta Cesaroni non saranno presenti in aula e che Raniero Busco invece lascerà l'aula bunker del carcere di Rebibbia dove è in corso il processo non appena i giudici entreranno in camera di consiglio e attenderà a casa la decisione. La sentenza è attesa per il tardo pomeriggio.

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