Gli studenti al Quirinale: "Solo Napolitano ci ha ascoltato"

Cronaca
Nella foto la delegazione di studenti ricevuta al Quirinale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
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Migliaia di universitari hanno sfilato in diverse città contro il ddl Gelmini. Cortei pacifici a Roma, scontri a Palermo. Una delegazione di studenti è salita a Colle. Al Senato, il voto sulla riforma è slittato a giovedì. FOTO E VIDEO

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(In fondo all'articolo i video della protesta contro la riforma Gelmini)

Diverse migliaia di studenti hanno manifestato pacificamente nella Capitale contro la riforma dell'università, in una vera e propria "maratona" tra il centro e la periferia est, bloccando il traffico in molti quartieri e perfino sull'autostrada per l'Aquila.
Manifestazioni di studenti medi e universitari si sono tenute anche in altre città italiane (leggi il calendario delle mobilitazioni), mentre al Senato è alle ultime battute l'iter del ddl Gelmini, che sarà approvato giovedì 23 dicembre. A Palermo la protesta ha assunto toni violenti, con lanci di pietre e scontri con le forze dell'ordine. (GUARDA I VIDEO)

A Roma, polizia e carabinieri hanno blindato la zona del centro dove sorgono i palazzi delle istituzioni e la residenza privata romana del premier Silvio Berlusconi. Ma come avevano annunciato già martedì, gli studenti che protestano contro la riforma dell'università voluta dal governo si sono tenuti lontani dalla cosiddetta "zona rossa", teatro il 14 dicembre di devastazioni e scontri di piazza terminati con decine di ferite e oltre 20 arrestati. (LE FOTO)
Solo nel pomeriggio una delegazione di studenti è entrata nella zona presidiata, ma stavolta su invito del Quirinale, per un colloquio col presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

L'incontro con Napolitano - Il capo dello Stato ha infatti incontrato una delegazione di studenti al Colle, per sentire le loro ragioni. Napolitano "si è congratulato per la manifestazione" che si è svolta in maniera pacifica hanno riferito poi i ragazzi. "Il presidente della Repubblica ha fatto un atto importante, ha riconosciuto che esiste un movimento. Il capo dello Stato è stato l'unico nostro interlocutore" ha detto Luca Casagna, uno degli studenti della delegazione al termine dell'incontro.

Corteo pacifico a Roma - Nella Capitale i cortei sono stati tre, ma mentre poche centinaia di ragazzi marciavano verso il Ministero dell'Istruzione, a Trastevere, 20mila persone - secondo gli organizzatori - hanno partecipato alla manifestazione partita dall'Università "La Sapienza", durata cinque ore, che ha attraversato diversi quartieri popolari della città.Gli organizzatori - che hanno reso noto il percorso mentre la manifestazione era in corso - hanno guidato il corteo prima attorno all'Ateneo, poi lungo il quartiere di san Lorenzo; poi lungo la via Prenestina fino a un altro quartiere popolare, il Pigneto. Dopodiché i manifestanti - in grande maggioranza studenti, ma anche insegnanti, genitori, militanti sindacali e rappresentanti di partiti di opposizione - sono entrati nella Tangenziale est, fino al tratto urbano dell'autostrada A24 per l'Aquila, percorrendone un pezzo, per poi uscire e raggiungere di nuovo l'università con uno slalom attraverso la zona di Casal Bertone e la via Tiburtina. Nelle zone interessate dalla manifestazione, e in particolare sulla Tangenziale, il traffico pre-natalizio è rimasto paralizzato. Ma nonostante i disagi, diversi automobilisti hanno solidarizzato con gli studenti, che gridavano soprattutto slogan contro Berlusconi e contro il governo.
Prima che il corteo partisse, una delegazione di studenti, con tanto di cappellini natalizi, ha raggiunto la sede della Cgil, dove è stata ricevuta dal segretario generale del sindacato Susanna Camusso, per chiedere lo sciopero generale contro il governo.
Marciando dietro uno striscione con su scritto "Voi soli nella zona rossa noi liberi per la città" e un altro che recitava "La mafia ringrazia il governo per la morte dell'istruzione", gli studenti hanno lasciato lungo la strada finti pacchi di Natale, davanti al Policlinico, alla sede dei trasporti urbani, a un consultorio familiare, per protestare contro i tagli ai servizi.

Tensione a Palermo e Milano - A Palermo invece alcune centinaia di studenti si sono scontrati con polizia e carabinieri davanti alla Presidenza della Regione. (GUARDA LE FOTO). Gli studenti hanno cercato di sfondare il cordone di sicurezza e hanno lanciato pietre, arance e uova. Le forze dell'ordine hanno risposto con cariche di alleggerimento e il lancio di lacrimogeni, disperdendo i manifestanti. (I VIDEO DEGLI SCONTRI)

A Milano invece ci sono stati momenti di tensione tra poche centinaia di manifestanti che hanno partecipato al corteo e le forze dell'ordine che, davanti all'università Statale, hanno fatto ricorso ai manganelli. Non ci sono stati feriti, anche se la protesta ha creato gravi disagi al traffico cittadino.

A Napoli stazione bloccata - Auto, navi, treni. Per ribadire il "no" alla riforma Gelmini, a Napoli gli studenti bloccano le vie di comunicazione della città. "Il futuro vi assedia", il messaggio lanciato alla classe politica, agli imprenditori e al sindacato dai ragazzi, che dicono di non sentirsi "rappresentati da nessuno". In prima fila ci sono persone con il capo coperto e il casco, che srotolano lo striscione "Il casco ti salva la vita". Qualche metro dietro, sfilano alcune migliaia di studenti universitari e degli istituti superiori. Alcuni di loro sono accompagnati dai genitori, che testimoniano così il dissenso nei confronti delle dichiarazioni degli ultimi giorni di esponenti del Pdl.

E intanto cantano... - "Brutta giornata oggi al Senato, c'è un ddl che verrà approvato, e noi qui fuori manifestiamo, perché il privato dalla Sapienza fuori vogliamo". E' questa la prima strofa dell'inno composto dagli studenti della Sapienza sulle note del “Waka-waka”. Nel testo si ironizza sui contenuti della riforma e si contesta il ministro dell'Istruzione: "Mo' non per fare i conti in tasca, ma se il privato ci mette le mani si alza la tassa - prosegue il testo - a lui non piace questa cultura, Dante, Boccaccio, Pitagora e Euclide gli fanno paura. Lui pensa solo al guadagno, mi spieghi io che magno?". Una stoccatina in versi colpisce anche i colleghi che non hanno aderito alla mobilitazione: "Gli studenti più bravi non sono qua in mezzo. 'Ma che stai a dì, c'ho la media del 29 e mezzo"'. Immaginando un dialogo fra loro, gli studenti concludono: "Basta con questa manifestazione, 'manco pe' gniente, datte 'na letta alla Costituzione". 

Guarda il video da YouTube con il Waka Waka degli studenti:





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