Da Roma a Londra, quando la violenza prende il sopravvento

Cronaca
Un momento degli scontri a Roma (14 dicembre). Getty
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Assalti, incendi, molotov. A meno di 24 ore dagli scontri nella Capitale, la rabbia è riesplosa ad Atene dove migliaia di giovani protestano contro le misure del governo. E poche settimane fa era stata la volta degli studenti francesi… TUTTI I VIDEO

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di Daniele Troilo

Auto bruciate, palazzi assaltati, scontri, manganellate, feriti. Dove? E' questo il problema. Se vi mostrassimo una foto di alcuni giovani con le sciarpe al volto e qualche spranga in mano a quale città pensereste? Da Roma ad Atene, da Parigi a Londra, la violenza di piazza sembra diventata ormai contagiosa, forse il primo virus in circolazione in questo autunno-inverno 2010. I primi ad andare in escandescenza sono stati i francesi, infuriati con il governo Sarkozy per la sua riforma delle pensioni. Migliaia di studenti sono scesi in piazza per giorni e giorni, hanno bloccato i distributori di benzina, si sono scontrati a muso duro con le forze dell'ordine. Giovani delusi e sfiduciati, come quelli che a Londra la scorsa settimana hanno assaltato niente poco di meno che l'auto reale sulla quale viaggiava il principe Carlo con Camilla. Ma non solo quella. Nel mirino dei manifestanti sono finite banche, uffici, ministeri, palazzi del potere.

Anche l'Italia ha visto crescere la protesta dei "suoi" ragazzi. Avevano iniziato occupando i luoghi simbolo delle città : il Colosseo, la Torre di Pisa, le università. Alcuni di loro sono finiti (forse con l'aiuto, non richiesto, dei black bloc e delle frange più estreme di alcuni movimenti) ad assaltare Roma , a seminare panico e terrore per le vie della Capitale. Picchiando e facendosi picchiare. E' successo solo poche ore fa, ma le cicatrici per le strade del centro sono lì a ricordare i segni della "guerra civile". Qualcosa è cambiato, i nervi sono saltati, le speranze anche. I ragazzi si sfogano spaccando tutto e tutti. Sono "fuori controllo", come ha scritto Mario Calabresi sulla Stampa , e la politica dovrebbe sforzarsi di uscire dalla sua "zona rossa" per riprendere il dialogo con una generazione allo sbando. " Le immagini di Roma - dice Calabresi - fanno spavento e raccontano in modo esemplare la distanza tra una politica rinchiusa in se stessa, nei suoi riti più deteriori, e un Paese che sbanda, si incattivisce e non ha più né sogni né una direzione. I ragazzi che giocano alla guerra col casco, la benzina, il passamontagna e i bastoni non rappresentano certo gli italiani, ma la politica dovrebbe saper guardare oltre quei fuochi per vedere una maggioranza silenziosa e sfinita che non è più nemmeno capace di illudersi".

Intanto, a nemmeno 24 ore dagli scontri di Roma, la violenza è riesplosa ad Atene , dove negli ultimi mesi si contano a decine le sommosse di piazza. Migliaia di ragazzi hanno invaso le strade della capitale greca, alcuni hanno persino picchiato un ex ministro. La crisi economica pesa, il futuro che non c’è anche. Il virus, però, fa paura.

Scontri ad Atene (15 dicembre)



Scontri a Roma (14 dicembre)




Scontri a Londra (9 dicembre)



Scontri a Parigi (21 ottobre)

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