Parmalat, Calisto Tanzi condannato a 18 anni

Cronaca
Calisto Tanzi
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Dei 17 imputati per bancarotta fraudolenta, ne sono stati condannati 15: la pena più severa è toccata all'ex patron, che ha commentato: non mi aspettavo tanta severità. Per lui, i pm avevano chiesto 20 anni

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L'ex-patron di Parmalat, Calisto Tanzi, è stato condannato a 18 anni di reclusione nel processo di primo grado a Parma per bancarotta, sul crac del gruppo alimentare, che vede
altri 14 condannati e due assolti.
Per Tanzi, già condannato in appello a Milano a 10 anni di carcere per aggiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza, i pm di Parma avevano chiesto 20 anni.
L'ex-patron, che non era presente in aula, ha detto che non si aspettava una "pena così severa", secondo quanto riferito dal suo legale Giampiero Biancolella.

Il processo, durato oltre due anni, prevede anche che Tanzi e gli altri condannati risarciscano con una provisionale da due miliardi di euro la nuova azienda Parmalat, mentre per i risparmiatori è stata prevista una provisionale del 5% del valore nominale delle azioni o obbligazioni acquistate, stimata intorno ai 30 milioni di euro.
Alcuni degli imputati sono stati condannati ad una pena superiore a quella richiesta dai pm: si tratta dell'ex-direttore finanziario del gruppo, Fausto Tonna, condannato a 14 anni (richiesti 9 anni e sei mesi); l'ex direttore marketing Domenico Barili, condannato a 8 anni (7 anni richiesti) e Mario Mutti condannato a cinque anni e 4 mesi (4 anni richiesti). Rosario Lucio Calogero e Fabio Branchi, per i quali la richiesta era di cinque anni, sono stati condannati a cinque anni e 4 mesi.

Assolti invece Paolo Compiani e Alfredo Gaetani, per il quali la procura aveva chiesto rispettivamente 3 e 2 anni di carcere.
Condannato a 10 anni e mezzo il fratello di Tanzi, Giovanni (12 anni richiesti) mentre Luciano Silingardi, ex-membro del cda e considerato dalla procura come "l'uomo di Tanzi", è stato invece condannato a sei anni di carcere, come richiesto dai pm.
L'ex-membro del cda Paolo Sciumè è stato condannato a 5 anni e 4 mesi (contro i 6 anni richiesti). Camillo Florini, ex-manager delle holding turistiche, a 5 anni (6 anni richiesti); mentre Giovanni Bonici, ex-presidente di Bonlat, è stato condannato a 5 anni come richiesto.
Condannati a 4 anni di carcere (come richiesto) Davide Fratta, Enrico Barachini e Giuliano Panizzi, mentre Sergio Erede a un anno e mezzo (2 anni richiesti).

A tutti gli imputati viene contestata la bancarotta fraudolenta per il crac del gruppo di Collecchio, crollato nel 2003 sotto il peso di un buco da 14 miliardi di euro, mentre solo alcuni devono rispondere anche di associazione a delinquere.
Il processo di primo grado per bancarotta, iniziato nel marzo 2008 con 56 imputati poi scesi agli attuali 17 anche per via di alcuni patteggiamenti, è il primo che si celebra a Parma sul crack del gruppo.


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