Vallettopoli, ridotta la pena a Fabrizio Corona

Cronaca
Fabrizio Corona
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La corte d'appello di Milano nel processo sui fotoricatti ha condannato il fotografo a un anno e cinque mesi. In primo grado la sentenza era stata più severa: tre anni e otto mesi. Ma restano altri procedimenti ancora aperti

Fabrizio Corona e dintorni: guarda l'album fotografico

I giudici della terza Corte d'appello di Milano hanno ridotto la pena di Fabrizio Corona, nel processo sui foto-ricatti ai danni di alcuni vip, da tre anni e otto mesi a un anno e cinque mesi. Sul fotografo pende però ancora la condanna a tre anni e quattro mesi del tribunale di Torino per alcuni foto-ricatti ai danni del calciatore della Juventus David Trezeguet. Lo scorso otto marzo, inoltre, sempre il tribunale di Milano ha condannato Corona a un anno e otto mesi per aver corrotto una guardia giudiziaria che lo avrebbe aiutato a realizzare un servizio fotografico in carcere. Per quanto riguarda invece il filone che era rimasto a Potenza dell'inchiesta su Vallettopoli, il fotografo è stato prosciolto.

Corona era imputato per estorsione e tentata estorsione. In particolare, i giudici, riducendo la pena di oltre la metà rispetto al primo grado, lo hanno assolto per un capo d'imputazione che riguardava una presunta estorsione ai danni del calciatore Francesco Coco, dal quale, secondo l'accusa, Corona si sarebbe fatto consegnare 6 mila euro per ritirare dal mercato del gossip foto che lo ritraevano fuori da una discoteca.

Il fotografo dei vip è stato assolto anche dalla tentata estorsione ai danni del motociclista Marco Melandri. Corona è stato condannato per due episodi: una tentata estorsione ai danni sempre di Francesco Coco, in relazione ad altre fotografie che lo ritraevano in compagnia di amici a torso nudo e per una tentata estorsione ai danni dell'ex attaccante dell'Inter Adriano, in merito a fotografie scattate ad una sua festa privata.

La condanna in primo grado a 3 anni e 8 mesi era stata emessa nel dicembre del 2009, a seguito dell'inchiesta coordinata dal pm di Milano, Frank Di Maio. Anche in primo grado i giudici avevano assolto Corona da tre episodi di tentata estorsione ai danni di Lapo Elkann, del calciatore Alberto Gilardino e dell'imprenditore Gianluca Vacchi. Con la sentenza di oggi, dunque, 'restano in piedi' soltanto due episodi. Il sostituto pg Carmen Manfredda aveva chiesto invece la conferma della condanna di primo grado.

"La magistratura avrà detto 'Magari lo assolviamo in Cassazione', ma io non sono contento per nulla e lottero' fino alla fine, perché bisogna fare cosi' se si crede in qualcosa". Cosi' Fabrizio Corona ha commentato la sentenza nel processo d'Appello. "Non sono orgoglioso di essere italiano, come avevo già detto l'altro volta", ha ribadito l'agente fotografico, spiegando che "se uno crede in qualcosa e crede di essere innocente, non importa contro chi combatte, la Presidenza del Consiglio o la Fiat, ma deve andare avanti". Corona inoltre ha definito "allucinante" la condanna per il 'caso' Adriano.

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