La giovane escort di 28 anni che ha raccontato ai magistrati delle sue notti con il premier parla a SkyTG24. "Quando sono arrivata a Villa Certosa i carabinieri non mi hanno chiesto i documenti". Ghedini: "Ci riserviamo azioni legali". GUARDA IL VIDEO
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E' l'ultima protagonista delle polemiche sui festini a luci rosse e la politica che hanno investito il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il suo nome era spuntato, inaspettatamente, tra le pieghe di una inchiesta sul narcotraffico. Nadia Macrì, l'escort di 28 anni di Reggio Emilia che ha raccontato ai pm di avere fatto sesso a pagamento col premier in due occasioni, parla per la prima volta in tv ai microfoni di SkyTG24.
L'incontro con Fede - "Ho conosciuto il responsabile della sicurezza di Lele Mora. Mi ha detto che poteva farmi conoscere il presidente. Ho accettato perché mi sembrava una cosa nuova", racconta. "Dopo aver conosciuto Lele Mora mi hanno presentato Emilio Fede. Eravamo in 5 o 6 ragazze ed era come se lui selezionasse le persone. Da lì siamo andati in taxi fino ad Arcore. Siamo andati in villa".
Ragazze giovani - "Ad Arcore e in Sardegna ho incontrato tante ragazze giovani, penso minorenni. Dopo la vicenda di Noemi - ha aggiunto - ho pensato, allora ci sono ragazze minorenni". La giovane ha raccontato anche però di non aver mai socializzato con le altre ragazze incontrate nelle varie occasioni o festa a Milano e in Sardegna. "Non si poteva parlare tra noi - ha detto dovevamo stare zitte". "Sono andata ad Arcore per 5 mila euro - ha raccontato Nadia Macri' - ma con il presidente mi sono confidata, speravo in un aiuto da parte sua".
La segretaria tuttofare - Nadia Macrì non si addentra sui particolari dell'inchiesta ma racconta qualche curiosità sul suo arrivo a casa del presidente del Consiglio ("abbiamo mangiato tortellini in brodo").
"C'era una sorta di segretaria del premier con cui ci siamo scambiati i numeri di telefono. Così un mese dopo il presidente mi ha invitato ad Arcore una seconda volta. Mi ha chiamato al cellulare e mi ha detto: 'Sono il sogno degli italiani'".
Gli uomini delle guardie del corpo? "Erano tutti belli", racconta Nadia che aggiunge altri particolari sulle sue visite in Sardegna: "Quando sono arrivata a Villa Certosa i carabinieri non mi hanno chiesto i documenti. Mi è sembrata una cosa molto strana. C'erano anche tanti avvocati e imprenditori". "Forse ho sbagliato a presentarmi come escort. Avrei fatto meglio a presentarmi come una che voleva fare televisione" ha concluso la ragazza.
Ghedini: "Ci riserviamo azioni legali" - In risposta a questa intervista interviene, con una nota, il legale del premier. "In relazione all'intervista di Nadia Macrì - sostiene Ghedini - che sta ripetutamente andando in onda su Sky, si deve rilevare come le sue dichiarazioni siano destituite di ogni fondamento e già state smentite dai fatti e da numerosissime dichiarazioni testimoniali."
"E' assai singolare - si legge ancora nella nota - che venga riproposta oggi un'intervista su una vicenda che già aveva trovato chiarimento oltre che specifiche precisazioni anche della magistratura. E' evidente che ci si riserva ogni azione giudiziaria in merito".
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Ragazze giovani - "Ad Arcore e in Sardegna ho incontrato tante ragazze giovani, penso minorenni. Dopo la vicenda di Noemi - ha aggiunto - ho pensato, allora ci sono ragazze minorenni". La giovane ha raccontato anche però di non aver mai socializzato con le altre ragazze incontrate nelle varie occasioni o festa a Milano e in Sardegna. "Non si poteva parlare tra noi - ha detto dovevamo stare zitte". "Sono andata ad Arcore per 5 mila euro - ha raccontato Nadia Macri' - ma con il presidente mi sono confidata, speravo in un aiuto da parte sua".
La segretaria tuttofare - Nadia Macrì non si addentra sui particolari dell'inchiesta ma racconta qualche curiosità sul suo arrivo a casa del presidente del Consiglio ("abbiamo mangiato tortellini in brodo").
"C'era una sorta di segretaria del premier con cui ci siamo scambiati i numeri di telefono. Così un mese dopo il presidente mi ha invitato ad Arcore una seconda volta. Mi ha chiamato al cellulare e mi ha detto: 'Sono il sogno degli italiani'".
Gli uomini delle guardie del corpo? "Erano tutti belli", racconta Nadia che aggiunge altri particolari sulle sue visite in Sardegna: "Quando sono arrivata a Villa Certosa i carabinieri non mi hanno chiesto i documenti. Mi è sembrata una cosa molto strana. C'erano anche tanti avvocati e imprenditori". "Forse ho sbagliato a presentarmi come escort. Avrei fatto meglio a presentarmi come una che voleva fare televisione" ha concluso la ragazza.
Ghedini: "Ci riserviamo azioni legali" - In risposta a questa intervista interviene, con una nota, il legale del premier. "In relazione all'intervista di Nadia Macrì - sostiene Ghedini - che sta ripetutamente andando in onda su Sky, si deve rilevare come le sue dichiarazioni siano destituite di ogni fondamento e già state smentite dai fatti e da numerosissime dichiarazioni testimoniali."
"E' assai singolare - si legge ancora nella nota - che venga riproposta oggi un'intervista su una vicenda che già aveva trovato chiarimento oltre che specifiche precisazioni anche della magistratura. E' evidente che ci si riserva ogni azione giudiziaria in merito".