L'acqua si è fermata a Eboli. E' emergenza nel salernitano

Cronaca
Salerno, emergenza idrica
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300mila persone fanno ancora i conti con i danni provocati dall'alluvione di novembre. "Ci arrangiamo con bacinelle e bottiglie. Nelle migliori delle ipotesi ci si lava, ma si gela dal freddo perché le caldaie non funzionano". Le testimonianze a Sky.it

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di Pamela Foti

“In città abbiamo acqua solo un paio d’ore al giorno e solo di mattina. In alcune zone esclusivamente dalle 5.30 alle 9.00. Ma la pressione è talmente bassa che se apro i rubinetti della cucina, chi è in bagno resta senza. Le nostre case in questi giorni sono invase da bacinelle e bottiglie e dopo aver fatto il bagno la vasca viene riempita nuovamente. È l'unico modo che abbiamo per fare un po' di scorta d'acqua da usare in tutto l'arco della giornata ”.
Raffaella Ferré, scrittrice 27enne di Eboli, racconta così a Sky.it i disagi che sta affrontando l’intera cittadina a 20 giorni di distanza dall’alluvione che si è abbattuta nel salernitano provocando lo straripamento del fiume Sele e la conseguente rottura di una condotta dell’acquedotto del Basso Sele.

E non è solo Eboli a vivere questo disagio.
“Subito dopo l’alluvione i 15 comuni, in tutto 500mila persone, che vengono riforniti dall'acquedotto sono rimasti completamente senza acqua - ci spiega Domenico Ranesi, dirigente della provincia di Salerno che insieme a Prefettura e Protezione civile sta studiando un piano di risoluzione del problema – Ad oggi, invece, circa 300 mila persone hanno acqua almeno un paio di ore al giorno. Abbiamo infatti attivato collegamenti con altri acquedotti e stiamo sfruttando pozzi che erano destinati ad altre funzioni”.

A 20 giorni dall’alluvione, però, gli abitanti di 10 comuni del salernitano sono obbligati a scegliere se farsi una doccia o lavare i piatti. Fare la lavatrice, poi, sembra essere un miraggio.

Nella campagna di Eboli, nella zona vicino alla Piana del Sele, l’erogazione idrica avviene dalle 6.00 alle 9.00 ma solo nei piani bassi delle case. Il centro storico della città, invece, continua a spiegare Raffaella Ferré, è più vicino all’acquedotto e per questo riesce ad avere rifornimenti per quasi tutto l’arco della giornata. “Ma la distribuzione è talmente esigua da non riuscire a riempire i caloriferi. Insomma – precisa - nella migliore delle ipotesi ci si riesce a lavare ma si congela dal freddo perché le caldaie non riescono a funzionare. E il problema interessa da vicino anche le scuole, come l’istituto omnicomprensivo Matteo Riva di Eboli" che è rimasto chiuso un paio di giorni.

Marilena Lo Re, insegnante di Pattena Alta, zona orientale della città di Salerno, ci racconta che nella sua zona “l’acqua arriva dalle 6.30 fino alle 10. Poi basta, per tutta la giornata. La mattina mi alzo, faccio la doccia, e poi anche io riempio la vasca d'acqua. La usiamo per lavare i piatti o più semplicemente per scaricare il bagno. Per cucinare la sera, invece, non ci resta che l’acqua minerale che compriamo al supermercato. E come me fanno tutti i salernitani che vivono nella zona orientale della città. La parte alta, infatti, è collegata ad un altro acquedotto e non è stata interessata dal problema”.

L’emergenza nei comuni del salernitano varia da zona a zona, l’unico punto comune è che la gente ha acqua per poche ore al giorno e solo la mattina ma, si legge in una nota della prefettura di Salerno, ci sono ancora "2mila utenze a cui non si sta assicurando l’erogazione, anche oraria, di acqua corrente”.

“Ci hanno detto che il problema sarà risolto il 23 dicembre – dice Marilena – Speriamo, perché ci sono voci che dicono che la situazione resterà critica fino agli inizi di febbraio. Mi auguro siano solo dicerie”.
Domeni Ranesi, però, è sicuro: "Il problema sarà risolto entro 40 giorni. Gli interventi, coordinati dall’assessore regionale alla Protezione civile Eduardo Cosenza, sono due: da un parte si lavora per riparare i danni subiti da un tubo ponte lungo circa 300 metri dell’acquedotto del Basso Sele danneggiato dallo straripamento del fiume durante l’alluvione dei giorni 9, 10, 11 novembre; dall’altra, stiamo pianificando l'opera di costruzione di una nuova condotta lunga circa 4 km che non passi attraverso il Sele”.

L’alluvione di novembre, infatti, ha fatto emergere un problema presente da sempre; la rifornitura di Salerno e provincia, in tutto 15 comuni, sino a ieri era affidata a un acquedotto che passa sul letto del fiume.

Venerdì 26 novembre l’assessore alla Protezione civile e ai Lavori pubblici della Regione Campania Edoardo Cosenza è stato nominato Commissario per l'emergenza e a lui sono stati conferiti anche tutti i poteri commissariali per accelerare le procedure per il ripristino dell'acquedotto del Basso Sele, con il relativo finanziamento di 5 milioni di euro.

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