"L'Aquila chiama Italia" perché non dimentichi

Cronaca
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Grande manifestazione nel capoluogo abruzzese per chiedere che non si spengano i riflettori sulla ricostruzione post-terremoto. Raccolte le firme per una legge di iniziativa popolare per fronteggiare le emergenze

L'Aquila chiama Italia: le foto della manifestazione
Abruzzo, dal terremoto alle proteste: tutte le foto

Tredicimila secondo la Questura, il doppio secondo gli organizzatori, le persone accorse a l'Aquila per sfilare con la popolazione colpita dal terremoto del 6 aprile e prendere parte alla manifestazione nazionale "Sos L'Aquila chiama Italia". Moltissimi i pullman partiti da ogni parte del Paese per dare il proprio sostegno ai cittadini che hanno deciso di scendere in piazza per far conoscere  a tutti le difficoltà e i problemi in cui versa ancora la città dopo un anno e sette mesi dal sisma.

Tra le prime delegazioni arrivate a Piazza d'Armi, anche quelle di Terzigno (Napoli) e Boscoreale (Napoli). Ad accogliere i manifestanti anche una lavatrice gigante fatta in cartone con panni stesi e uno striscione con su scritto "Basta speculare sui nostri panni".

La legge di iniziativa popolare - La manifestazione è stata che l'occasione per raccogliere le firme necessarie per la presentazione della legge di iniziativa popolare promossa dal popolo aquilano con lo scopo di definire una volta per tutte sul piano legislativo l'iter da seguire nel caso di emergenze e stanziare fondi certi per la ricostruzione.
Servono almeno 50 mila adesioni.

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