Arrestato Antonio Iovine, il capo storico dei Casalesi

Cronaca
Antonio Iovine all'arrivo alla Questura di Napoli
casalesi_antonio_iovine_arresto_04

Al momento del blitz ha tentato di scappare dal terrazzo. Era uno dei 30 latitanti più pericolosi. Maroni: "Questa è l'antimafia dei fatti". Alfano: "Pronto a firmare il 41 bis". Saviano: "Aspettavo questo momento da 14 anni". VIDEO E FOTO

I sorrisi del boss ai flash e il covo: FOTO

(Guarda in fondo all'articolo tutti i video sull'arresto di Iovine)


Il boss della camorra e capo storico del clan dei Casalesi Antonio Iovine è stato arrestato mercoledì 17 novembre dalla Polizia, a Casal di Principe in via Cavour. Con lui, sono state fermate due persone per favoreggiamento.
Al momento del blitz, secondo quanto riferito da fonti investigative, quando i poliziotti della squadra mobile di Napoli, di Caserta e del Servizio centrale operativo lo hanno immobilizzato, Iovine ha tentato di scappare dal terrazzo, ma è stato bloccato. Non aveva armi.
Il boss del clan dei Casalesi - al vertice assieme a Michele Zagaria - è stato arrestato in un'abitazione di Casal di Principe appartenente ad una persona che lui frequentava. All'abitazione gli investigatori sono arrivati grazie ad un complesso lavoro fatto di pedinamenti e di accertamenti sulle persone piu' vicine al boss.

Chi è Antonio Iovine -
Nato il 20 settembre del 1964 a San Cipriano D'Aversa, Antonio Iovine, soprannominato "o'ninno" per la sua faccia da bambino, è insieme a Michele Zagaria uno dei principali boss del clan camorristico dei Casalesi. Era inserito nell'elenco dei 30 più pericolosi latitanti d'Italia.
Era ricercato dal 1996 e nel luglio 1999 sono state diramate le ricerche in campo internazionale. Il 19 giugno 2008, nel processo d'appello del maxiprocesso Spartacus, Antonio Iovine viene condannato alla pena dell'ergastolo, insieme ad altri componenti del clan dei Casalesi.
Negli ultimi anni, arresti e sequestri patrimoniali hanno fatto terra bruciata attorno al boss, che si è però reso irreperibile per ben 14 anni. A novembre 2009 viene arrestato uno dei suoi nipoti insieme a un ispettore di polizia e un carabiniere accusati di essere le talpe dei Casalesi.
Prima ancora, a marzo dello stesso anno, era finita in manette la sorella Anna per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni della cognata. A febbraio 2010, l'arresto eccellente che fa pensare a una più vicina cattura del superlatitante. In un appartamento di San Cipriano D'Aversa, dove Iovine è nato e cresciuto, viene sorpreso dopo una lunga indagine, Corrado De Luca, 42 anni, ritenuto braccio destro del boss e condannato a otto anni nel processo Spartacus. De Luca è considerato dagli inquirenti uno degli uomini più legati a Iovine, capace anche di gestire affari e interessi del clan a Roma, dove Iovine è stato sempre molto attivo.

Il procuratore: "Un giorno felice per la giustizia" - Poco prima dell'annuncio dell'arresto, il ministro dell'Interno Roberto Maroni si era avvicinato con un largo sorriso ai giornalisti in Transatlantico e aveva detto: "Oggi è una bellissima giornata per la lotta alla mafia". "Tra poco - aveva aggiunto - saprete anche il perché". E ha contrapposto l' "antimafia dei fatti" a quella delle "polemiche". "Io mi occupo di quella dei fatti e questo e' un avvenimento eccellente", ha affermato.
"L'arresto di Antonio Iovine rappresenta un giorno felice per la giustizia e la legalità. Iovine era uno dei due latitanti più importanti della camorra casalese. L'altro è Michele Zagaria ma speriamo di prendere anche lui".  E' questo il commento del procuratore di Napoli e coordinatore della Direzione distrettuale antimafia Giovandomenico Lepore. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha invece comunicato che è pronto a firmare "subito la richiesta di 41 bis", il regime di carcere duro a cui sono sottoposti i più pericolosi esponenti della criminalità organizzata.

I complimenti di Gianfranco Fini - In un messaggio al ministro dell'Interno Roberto Maroni, il Presidente della Camera dei deputati ha espresso "grande soddisfazione" per l'arresto di Antonio Iovine. "La lotta alla criminalità organizzata - ha sottolineato Fini - è uno degli obiettivi primari cui tendere, senza mai abbassare la guardia, e incoraggiati dai numerosi successi raggiunti a difesa della democrazia e della legalità nel nostro Paese". Il presidente della Camera ha quindi espresso le "più vive congratulazioni e il plauso della Camera dei deputati alle forze dell'ordine, che con grande competenza e abilità hanno conseguito questo importante risultato, unitamente ai sentimenti di viva gratitudine per il forte impegno da essi quotidianamente profuso per garantire il rispetto della legge e la sicurezza dei cittadini".

Saviano: "L'aspettavo da 14 anni" - "Aspettavo questo giorno da quattordici anni. L'arresto di Antonio Iovine 'O' Ninno', rappresenta un passo fondamentale nel contrasto alla criminalità organizzata". Così Roberto Saaviano commenta l'arresto del boss della camorra. "Iovine è un boss imprenditore - spiega Saviano - in grado di gestire centinaia di milioni di euro. Ora spero che si possa fare pulizia a 360 gradi. Come dimostrato dalla relazione della Dia di oggi, bisogna aggredire il cuore dell'economia criminale, la Lombardia, dove le mafie fanno affari e influenzano la vita economica, sociale e politica".

Tutti i video e le inteviste sull'arresto di Antonio Iovine:

Cronaca: i più letti

[an error occurred while processing this directive]