"E' stata buttata nella spazzatura" dice Marisa Garofalo, sorella di Lea, la collaboratrice di giustizia uccisa dall'ex convivente per aver parlato delle cosche di Pettilia Policastro coi magistrati. Le donne della 'Ndrangheta: GUARDA LO SPECIALE
"E' stata usata e poi abbandonata e buttata nella spazzatura. Lasciata in mezzo alle bestie". Usa parole durissime contro le istituzioni Marisa Garofalo, sorella di Lea, uccisa e sciolta nell'acido dal suo ex compagno, Carlo Cosco, per aver collaborato con la giustizia rivelando traffici, mappe e omicidi delle cosche della 'Ndrangheta di Pettilia Policastro, suo paese d'origine. "Lea diceva sempre che quando moriva voleva essere cremata - dice ancora Marisa Garofalo, intervistata nello speciale di SkyTG24 'Donne d'onore', dedicato alle donne della 'Ndrangheta - ma nemmeno questo desiderio abbiamo potuto esaudire".
Il programma di protezione per i collaboratori di giustizia nei confronti di Lea Garofalo era stato revocato nel 2006 perchè non era stato trovato riscontro alle sue dichiarazioni, ma era poi proseguito in seguito al ricorso della donna, fino all'aprile del 2009, quando era stata lei stessa a rinunciarvi, secondo il gip Giuseppe Gennari "forse per un senso di scoramento". Scomparsa nel novembre 2009, i suoi assassini sono stati arrestati lo scorso 18 ottobre.
Il programma di protezione per i collaboratori di giustizia nei confronti di Lea Garofalo era stato revocato nel 2006 perchè non era stato trovato riscontro alle sue dichiarazioni, ma era poi proseguito in seguito al ricorso della donna, fino all'aprile del 2009, quando era stata lei stessa a rinunciarvi, secondo il gip Giuseppe Gennari "forse per un senso di scoramento". Scomparsa nel novembre 2009, i suoi assassini sono stati arrestati lo scorso 18 ottobre.