Colpiti gli affiliati di due clan che fanno capo alle famiglie rivali Di Cosola e Stramagliacje. Le manette sono scattate anche a Milano, Novara, Udine, Milazzo e Foggia
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Un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 92 presunti affiliati a due agguerriti clan mafiosi baresi è stata eseguita dalla squadra mobile della questura di Bari su disposizione della magistratura barese. Le organizzazioni criminali che vengono smantellate fanno capo alle famiglie rivali Di Cosola e Stramaglia, che da tempo si contendono il controllo delle attività illecite a Bari e in provincia.
Tra le persone arrestate vi sono boss e affiliati ai due sodalizi: tra questi il capoclan Antonio Di Cosola, a cui il provvedimento restrittivo viene notificato in carcere. I reati contestati a vario titolo sono l'associazione mafiosa, l'associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti e numerosi altri reati, alcuni dei quali aggravati dall'aver favorito un'associazione mafiosa. All'operazione hanno partecipato circa 600 agenti di polizia che hanno compiuto arresti e perquisizioni anche a Milano, Novara, Udine, Milazzo (Messina), Foggia e Cerignola (Foggia).
Durante le indagini la polizia ha sequestrato circa 40 chilogrammi di sostanze stupefacenti, numerose pistole e due fucili mitragliatori Kalashnikov. Oltre al boss Antonio Di Cosola (già detenuto), il provvedimento restrittivo viene notificato ai due capiclan della famiglia Stramaglia, in "guerra" con i Di Cosola: Michele Stramaglia (figlio del boss Michelangelo, ucciso in un agguato nel 2009) e Giuseppe Barbetta. Le famiglie Di Cosola e Stramaglia sono state protagoniste negli ultimi anni di numerosi episodi di sangue legati al controllo esclusivo dei traffici di droga sul territorio.
Tra gli episodi contestati ci sono anche estorsioni ai danni di imprenditori edili e di titolari di frantoi oleari, incendi e numerosissimi episodi di spaccio di droga. Nel corso delle indagini gli uomini della squadra mobile, diretti da Fausto Lamparelli, sono riusciti a monitorare anche diversi episodi di sangue. Tra questi l'omicidio del presunto affiliato al clan Stramaglia Martino Salatino (compiuto nell'agosto del 2008): per il delitto sono già stati condannati in primo grado a 30 anni di reclusione Antonio Foggetti e Giulio Martino e sono state sequestrate le due pistole utilizzate per compiere il delitto. Il provvedimento restrittivo a carico dei 92 indagati è firmato dal gip del tribunale di Bari Giuseppe De Benedictis, che ha accolto le richieste dei pm inquirenti della Dda Desiré Digeronimo, Elisabetta Pugliese e Francesca Romana Pirrelli.
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Tra le persone arrestate vi sono boss e affiliati ai due sodalizi: tra questi il capoclan Antonio Di Cosola, a cui il provvedimento restrittivo viene notificato in carcere. I reati contestati a vario titolo sono l'associazione mafiosa, l'associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti e numerosi altri reati, alcuni dei quali aggravati dall'aver favorito un'associazione mafiosa. All'operazione hanno partecipato circa 600 agenti di polizia che hanno compiuto arresti e perquisizioni anche a Milano, Novara, Udine, Milazzo (Messina), Foggia e Cerignola (Foggia).
Durante le indagini la polizia ha sequestrato circa 40 chilogrammi di sostanze stupefacenti, numerose pistole e due fucili mitragliatori Kalashnikov. Oltre al boss Antonio Di Cosola (già detenuto), il provvedimento restrittivo viene notificato ai due capiclan della famiglia Stramaglia, in "guerra" con i Di Cosola: Michele Stramaglia (figlio del boss Michelangelo, ucciso in un agguato nel 2009) e Giuseppe Barbetta. Le famiglie Di Cosola e Stramaglia sono state protagoniste negli ultimi anni di numerosi episodi di sangue legati al controllo esclusivo dei traffici di droga sul territorio.
Tra gli episodi contestati ci sono anche estorsioni ai danni di imprenditori edili e di titolari di frantoi oleari, incendi e numerosissimi episodi di spaccio di droga. Nel corso delle indagini gli uomini della squadra mobile, diretti da Fausto Lamparelli, sono riusciti a monitorare anche diversi episodi di sangue. Tra questi l'omicidio del presunto affiliato al clan Stramaglia Martino Salatino (compiuto nell'agosto del 2008): per il delitto sono già stati condannati in primo grado a 30 anni di reclusione Antonio Foggetti e Giulio Martino e sono state sequestrate le due pistole utilizzate per compiere il delitto. Il provvedimento restrittivo a carico dei 92 indagati è firmato dal gip del tribunale di Bari Giuseppe De Benedictis, che ha accolto le richieste dei pm inquirenti della Dda Desiré Digeronimo, Elisabetta Pugliese e Francesca Romana Pirrelli.