Festini hard, una escort accusa Berlusconi e Brunetta
CronacaDopo il caso Ruby spunta, tra le pieghe di una inchiesta sul narcotraffico a Palermo, una nuova storia a luci rosse che coinvolge il premier e non solo. A parlare è Nadia Macrì. Il ministro smentisce: “Dichiarazioni fuori dalla grazia di Dio”. FOTO
Le foto: Guarda chi è Nadia Macrì - Berlusconi e le donne - Ruby Rubacuori - La stampa straniera ne parla così
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Spunta, inaspettatamente, tra le pieghe di una inchiesta sul narcotraffico, una nuova storia a luci rosse che coinvolge Silvio Berlusconi. La protagonista, Nadia Macrì (GUARDA LE SUE FOTO), una giovane escort di 28 anni di Reggio Emilia, tirata in ballo da un'amica, Perla Genovesi (quest'ultima arrestata a luglio scorso dalla Procura di Palermo per droga), ha raccontato ai pm del capoluogo di avere fatto sesso a pagamento col premier in due occasioni. "Si tratta di dichiarazioni che, se esistenti, sono del tutto già smentite da testimonianze e da accertamenti acquisiti in passato per gli incontri a Villa Certosa, che si sono sempre svolti nella massima correttezza", commenta il legale del presidente del Consiglio Nicolò Ghedini, che derubrica anche quest'ultima vicenda come una "tempesta di carta".
Il racconto della ragazza è dettagliato, anche se non mancano i "non ricordo". E proprio sugli aspetti poco chiari della vicenda stanno cercando di fare luce i magistrati siciliani che, nelle prossime ore, comunque, potrebbero trasmettere per competenza alla Procura di Milano i verbali di interrogatorio resi dalla escort e secretati. L'unica ipotesi di reato che si potrebbe configurare, infatti, è il favoreggiamento della prostituzione, visto che la Macrì racconta di essere riuscita a incontrare il premier in un'occasione tramite Lele Mora ed Emilio Fede, e grazie ad un politico emiliano in un'altra. Ciò, dunque, radicherebbe la competenza dell'indagine a Milano, dove è già aperta l'inchiesta sul caso Ruby. Emilio Fede reagisce immediatamente affermando di non aver mai conosciuto la donna. "Ai magistrati vorrei dare un suggerimento - aggiunge il direttore del Tg4 - mettetele tutte in galera, anzi meglio in manicomio".
Ma cosa racconta Nadia? Sentita i primi di ottobre, quando il caso Ruby non era ancora scoppiato, comincia col confermare le dichiarazioni di Perla Genovesi a proposito di un suo incontro con Renato Brunetta nel 2005, quando questi non era ancora ministro. La "pentita" aveva riferito di avere presentato la Macrì al politico perché questa aveva un problema giudiziario legato all'affidamento del figlio. Racconto confermato dalla escort che però va oltre, sostenendo di aver rivisto Brunetta in seguito e di avere fatto sesso con lui in cambio di 300 euro, vestiti e alcuni gioielli. La ragazza avrebbe poi tentato di rivedere il politico: i due si sarebbero sentiti, ma la cosa sarebbe finita lì. Sono affermazioni "fuori dalla grazia di Dio - commenta il ministro - La verità è solo una: questa persona mi è stata presentata 4 anni da nel corso di un convegno e in lacrime mi espose le sue difficoltà. La conoscenza si è esaurita in quell'unica occasione, priva di qualsiasi risvolto, tantomeno volgare o squallido".
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Spunta, inaspettatamente, tra le pieghe di una inchiesta sul narcotraffico, una nuova storia a luci rosse che coinvolge Silvio Berlusconi. La protagonista, Nadia Macrì (GUARDA LE SUE FOTO), una giovane escort di 28 anni di Reggio Emilia, tirata in ballo da un'amica, Perla Genovesi (quest'ultima arrestata a luglio scorso dalla Procura di Palermo per droga), ha raccontato ai pm del capoluogo di avere fatto sesso a pagamento col premier in due occasioni. "Si tratta di dichiarazioni che, se esistenti, sono del tutto già smentite da testimonianze e da accertamenti acquisiti in passato per gli incontri a Villa Certosa, che si sono sempre svolti nella massima correttezza", commenta il legale del presidente del Consiglio Nicolò Ghedini, che derubrica anche quest'ultima vicenda come una "tempesta di carta".
Il racconto della ragazza è dettagliato, anche se non mancano i "non ricordo". E proprio sugli aspetti poco chiari della vicenda stanno cercando di fare luce i magistrati siciliani che, nelle prossime ore, comunque, potrebbero trasmettere per competenza alla Procura di Milano i verbali di interrogatorio resi dalla escort e secretati. L'unica ipotesi di reato che si potrebbe configurare, infatti, è il favoreggiamento della prostituzione, visto che la Macrì racconta di essere riuscita a incontrare il premier in un'occasione tramite Lele Mora ed Emilio Fede, e grazie ad un politico emiliano in un'altra. Ciò, dunque, radicherebbe la competenza dell'indagine a Milano, dove è già aperta l'inchiesta sul caso Ruby. Emilio Fede reagisce immediatamente affermando di non aver mai conosciuto la donna. "Ai magistrati vorrei dare un suggerimento - aggiunge il direttore del Tg4 - mettetele tutte in galera, anzi meglio in manicomio".
Ma cosa racconta Nadia? Sentita i primi di ottobre, quando il caso Ruby non era ancora scoppiato, comincia col confermare le dichiarazioni di Perla Genovesi a proposito di un suo incontro con Renato Brunetta nel 2005, quando questi non era ancora ministro. La "pentita" aveva riferito di avere presentato la Macrì al politico perché questa aveva un problema giudiziario legato all'affidamento del figlio. Racconto confermato dalla escort che però va oltre, sostenendo di aver rivisto Brunetta in seguito e di avere fatto sesso con lui in cambio di 300 euro, vestiti e alcuni gioielli. La ragazza avrebbe poi tentato di rivedere il politico: i due si sarebbero sentiti, ma la cosa sarebbe finita lì. Sono affermazioni "fuori dalla grazia di Dio - commenta il ministro - La verità è solo una: questa persona mi è stata presentata 4 anni da nel corso di un convegno e in lacrime mi espose le sue difficoltà. La conoscenza si è esaurita in quell'unica occasione, priva di qualsiasi risvolto, tantomeno volgare o squallido".