Università: sit-in e cortei. Tremonti: "Faremo di tutto"

Cronaca
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Studenti e ricercatori di nuovo in piazza in tutta Italia. Presidio davanti a Montecitorio, occupazioni a Palermo. Dopo il rinvio di ieri del ddl Gelmini per mancanza di fondi, il ministro dell'Economia promette: "Metteremo più denaro possibile" LE FOTO

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Sit-in a Montecitorio: LE FOTO

Il ddl Gelmini salta (per il momento) per mancanza di fondi ma gli studenti universitari e i ricercatori tornano in piazza contro la riforma con manifestazioni in tutta italia e un sit-in di protesta davanti a Montecitorio (LE FOTO), a Roma. E intanto, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, assicura in conferenza stampa che per l'università "si farà il possibile".

"Università pubblica, Gelmini la tua assassina, Tremonti il suo mandante", "noi siamo un buon investimento", "contro la distruzione dell'università pubblica", "ricostruiamoci l'università": sono alcune delle scritte che campeggiano sui cartelli e gli striscioni sorretti dai manifestanti di piazza Montecitorio durante il presidio contro il ddl di riforma dell'università. In tanti, studenti e ricercatori, hanno risposto all'appello delle associazioni studentesche e professionali. Tanti giovani arrivati da tutta Italia, da Pavia a Palermo. "Il sapere è un diritto pubblico" gridano mentre accolgono con applausi i colleghi che via via arrivano dalle stradine laterali che portano alla piazza.

Tra slogan e striscioni ci sono anche i giovani del Pd e il responsabile università del partito, Michele Grimaldi, che spiega il suo punto di vista sulla riforma: "E' solo una copertura legislativa al più grosso taglio di fondi mai operato nei confronti del sistema dei saperi della storia repubblicana". 

Breve intermezzo al passaggio del presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha attraversato la piazza: i cori contro la Gelmini si sono subito zittiti per lasciare spazio ad un curo di fischi, buuu e "vergogna".
Dopo il sit-in a Montecitorio gli studenti hanno poi occupato simbolicamente la sede della Conferenza dei rettori (Crui), poi si sono spostati in corteo sul lungotevere, all'altezza di Ponte Cavour e in direzione piazza del Popolo.
"Abbiamo occupato la sede della Crui - hanno detto gli studenti - per denunciare la collusione tra i rettori e questo governo. Loro appoggiano il ddl Gelmini".

Oltre al presidio romano varie iniziative sono state organizzate in tutta Italia, tra manifestazioni, sit-in e lezioni in piazza. A Palermo sono state occupate le presidenze di due facoltà.

Ben diversa l'opinione degli universitari del centrodestra Pietro De Leo, portavoce nazionale di Studenti per le libertà, che afferma: "I quattro gatti scesi in piazza contro la riforma dell'università e per chiedere le dimissioni del ministro Gelmini, sono lo specchio più significativo di una sinistra studentesca ridotta ai minimi termini. Gli studenti italiani continuano a voltare le spalle a un messaggio vecchio e perdente, a favore dei privilegi e dei baroni. Le parodie del '68, infatti, ormai sono buone solo per qualche cineforum da circolo Arci. La missione riformista del governo Berlusconi e del ministro Gelmini non cambierà".

L'impegno del governo è quello di "mettere più soldi possibili" per la riforma dell'Università, ma ciò avverrà "a fine anno". Lo dice il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il via libera del Consiglio dei ministri alla Finanziaria.
"Confermo che faremo tutto il possibile - ha affermato - sappiamo quanto è significativo quell'investimento ma lo si può fare con lo strumento tecnico possibile: non con una legge ordinamentale" ma nel decreto di
fine anno. "Ieri sera - ha concluso Tremonti - si è definito che la Finanziaria è la finanziaria e la legge di ordinamento èun altra cosa. Nella legge di fine anno - ha concluso - ci sarà certamente" quello stanziamento.

Il prossimo appuntamento di studenti e precari è previsto per il 16 ed il 17 ottobre, rispettivamente a fianco della Fiom nel giorno della sua mobilitazione nazionale e nell'assemblea nazionale dei movimenti e delle lotte sociali alla Sapienza.

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