Il Giornale: "Ecco il nostro dossier. Costruito da altri"

Cronaca
Vittorio Feltri
Il direttore de Il Gironale Vittorio Feltri fa il gesto delle manette davanti l'ingresso della redazione questa mattina, 7 ottobre 2010, a Milano.
ANSA/MATTEO BAZZI

La risposta di Emma Marcegalia: "Non temo minacce, vado avanti". Il quotidiano pubblica quattro articoli già usciti su altri giornali per dimostrare "chi sparge fango e chi se lo prende in faccia". ASCOLTA LE INTERCETTAZIONI

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L'atteso dossier su Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria "lo hanno costruito Il Fatto Quotidiano, la Repubblica e L'Espresso: noi lo ripubblichiamo integralmente. Così si scopre una volta per tutte chi sparge fango e chi lo prende in faccia". Ecco il presunto dossier annunciato nella giornata di venerdì 8 dalla direzione del Giornale: quattro pagine con articoli pubblicati nei giorni scorsi da altri quotidiani. E' la risposta alla procura di Napoli che ha indagato il direttore responsabile Alessandro Sallusti e il vicedirettore Nicola Porro
per minacce nei confronti della presidente di Confindustria
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"Oggi abbiamo deciso di dimostrare ai lettori che non noi, cronisti d’antan, eccelliamo nella specialità di sputtanare la gente (al massimo compiliamo inchieste assai faticose), bensì alcuni colleghi convinti di essere vergini solo perché non lavorano per i media della famiglia Berlusconi", scrive Vittorio Feltri in un editoriale sulla prima pagina.

"Non temo dossier e minacce" è la risposta data ieri da Emma Marcegaglia e ribadita oggi in un'intervista al Corriere della Sera. "Ora si parla di scherzo, ma le parole hanno un peso", dice il presidente di Confindustria in riferimento alle telefonate intercettate che hanno portato il direttore del Giornale Alessandro Sallusti e il vicedirettore Nicola Porro a essere indagati per minacce.
E alla domanda di Aldo Cazzullo che sul Corriere chiede perché la Marcegaglia non si sia rivolta alla magistratura l'industriale spiega: "Perché non mi sembrava una questione di tale gravità da avere rilievo penale. E spero sinceramente che la magistratura possa giungere alla stessa conclusione. Così come spero che tutti quanti abbassino la violenza del linguaggio".

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