Minacce alla Marcegaglia, indagato il direttore del Giornale

Cronaca
Il direttore editoriale del "Giornale" davanti alla sede del quotidiano durante le perquisizioni dei carabinieri
Il direttore de Il Gironale Vittorio Feltri fa il gesto delle manette davanti l'ingresso della redazione questa mattina, 7 ottobre 2010, a Milano.
ANSA/MATTEO BAZZI

Sallusti e il vicedirettore Porro avrebbero raccolto dossier per convincere la leader degli industriali a ritrattare le critiche al governo. Lei: Percepii un rischio. Feltri: Una sciocchezza. Leggi le intercettazioni


Il direttore responsabile del quotidiano Il Giornale Alessandro Sallusti e il vicedirettore Nicola Porro sono indagati nell'ambito di un'inchiesta della procura di Napoli su presunte minacce alla presidente della Confindustria Emma Marcegaglia, attraverso la raccolta di un dossier, dopo che l'imprenditrice aveva formulato critiche nei confronti del governo. L'ipotesi di reato formulata dai pm è di concorso in violenza privata (articolo 610 del codice penale). Sono state fatte anche alcune perquisizioni nelle sedi milanese e romana del quotidiano e nelle abitazioni dei due giornalisti.

La campagna di stampa. I decreti di perquisizione, eseguiti dai carabinieri, sono stati emessi dai pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock e vistati dal procuratore Giovandomenico Lepore. L'indagine sarebbe scaturita da alcune intercettazioni disposte nell'ambito di una diversa inchiesta condotta dai magistrati partenopei. Dalle conversazioni e da un sms sarebbe emersa la presunta intenzione di una campagna di stampa nei confronti della Marcegaglia.

Perquisizioni e sequestri. Le perquisizioni nella sede del quotidiano sono state eseguite dal Noe, il Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri. In redazione sono arrivati anche i componenti del Comitato di redazione. Presente anche un perito nominato dall'autorità giudiziaria. I carabinieri - si legge nella ricorstruzione pubblicata sul sito de Il Giornale - avrebbero cercato file di computer e documenti che potrebbero rivelare una presunta attività di dossieraggio. I pm Piscitelli e Woodcock intenderebbero approfondire alcune conversazioni tra i due giornalisti e il segretario del leader degli industriali relative a insistenze affinché Marcegaglia "correggesse" alcune dichiarazioni forti contro l’azione del governo, minacciando la pubblicazione di notizie che l'avrebbero danneggiata. Sono stati sequestrati pc e documentazione in possesso dei due giornalisti.

Le intercettazioni. La presunta minaccia della preparazione di un dossier contro Emma Marcecaglia sarebbe avvenuta in seguito all'intervista rilasciata il 15 settembre scorso al Corriere della Sera dalla presidente degli industriali nella quale si esprimevano critiche al governo, con accenni ai conflitti personali (che "non aiutano la crescita") e alla campagna di stampa nei confronti di Fini. Un elemento di rilievo secondo i magistrati è rappresentato dal sms inviato il 16 settembre da Porro a Rinaldo Arpisella, responsabile dei rapporti con la stampa della Marcecaglia: "Ciao Rinaldo domani super pezzo giudiziario sugli affari della family marcecaglia". Nella successiva telefonata, pochi minuti dopo, intercorsa tra i due, il giornalista afferma: "...adesso ci divertiamo per venti giorni romperemo il ca...o alla Marcecaglia come pochi al mondo!", aggiungendo che non si trattava di uno scherzo e di aver "spostato i segugi da Montecarlo a Mantova" con riferimento - spiegano i pm - alla città centro di riferimento degli interessi economici e familiari del presidente di Confindustria.

L'intervento di Confalonieri. Gli inquirenti registrano poi una telefonata tra Arpisella e un responsabile delle relazioni esterne di Mediaset con la richiesta di un intervento di Confalonieri. In un colloquio successivo, il responsabile Mediaset parla dell'avvenuto intervento del presidente di Mediaset presso Il Giornale e del fatto che la Marcecaglia lo aveva poi ringraziato. Nel decreto viene poi riportato un passaggio di un'altra telefonata, del 22 settembre, tra Porro e Arpisella in cui il giornalista afferma: "...dobbiamo trovare un accordo perché se no non si finisce più qui... la signora se vuole gestire i rapporti con noi deve saper gestire... quello che cercavo di dirti è che dobbiamo cercare di capire come disinnescare in maniera reciprocamente vantaggiosa, vantaggiosa nel senso diciamo delle notizie delle informazioni della collaborazione no...". 

Cicchitto. "Vediamo che la Procura di Napoli sta dando il suo contributo alla libertà di stampa perquisendo Il Giornale ed alcuni giornalisti", ha commentato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. "Siamo molto curiosi di vedere le reazioni di coloro che sono mobilitati per il disegno di legge sulle intercettazioni. Siamo ancor piú curiosi di capire le ragioni e le conseguenze di una iniziativa che ha aspetti devastanti", ha concluso Cicchitto.

L'Fnsi. "Suscita grave inquietudine quanto sta accadendo in queste ore al Giornale di Milano, sottoposto per ordine della Procura di Napoli a verifiche e sequestri di documenti e materiali di lavoro del direttore e di altri giornalisti", ha dichiarato il segretario nazionale della Federazione nazionale della stampa Franco Siddi. "Pur nel rispetto del lavoro dei magistrati e in attesa di un rapido chiarimento su tutta la vicenda, non vorremmo - ha spiegato Siddi - che gli interventi in atto assumessero i caratteri del controllo preventivo sulla stampa. Per l'informazione sono momenti molto delicati, perché stanno comparendo sulle tracce del suo lavoro troppi pozzi avvelenati".

Le dichiarazioni della Marcegaglia. La percezione di "un rischio reale e concreto per la mia immagine e la mia persona..". Così si è espressa il presidente della Confindustria Emma Marcecaglia, interrogata in qualità di persona informata dei fatti dai pm di Napoli Piscitelli e Woodcock il 5 ottobre scorso. L'imprenditrice ha spiegato il proprio stato d'animo dopo aver appreso di una presunta campagna che Il Giornale avrebbe avuto intenzione di organizzare nei suoi confronti. Un passaggio della testimonianza del presidente degli industriali è riportato nel decreto di perquisizione eseguito oggi nella sede del quotidiano milanese.

"Dopo il racconto che Arpisella mi fece - dichiara la Marcecaglia - ho sicuramente percepito l"avvertimento' come un rischio reale e concreto per la mia persona e per la mia immagine, tanto reale e concreto che effettivamente ci mettemmo, anzi mi misi personalmente, in contatto con Confalonieri. Il Giornale e il suo giornalista - ha aggiunto - hanno tentato di costringermi a cambiare il mio atteggiamento nei confronti del Giornale stesso concedendo interviste che, per la verità, io sul Giornale almeno recentemente non avevo fatto. Non mi era mai capitata una cosa simile, e cioè non mi era mai capitato che un quotidiano ovvero qualsivoglia altro giornale tentasse di coartare la mia volontà con queste modalità per ottenere un'intervista ovvero in conseguenza di dichiarazioni precedentemente rilasciate".

Lepore. Il procuratore Lepore ha invece dichiarato: "Non si tratta di un'indagine nostra, nel fare altre indagini siamo incappati in queste notizie. Nei contatti che c'erano tra i giornalisti del Giornale e il segretario di Emma Marcegaglia, si parlava di dossieraggio, di cambiamenti di dichiarazioni e comportamenti. Quindi ci siamo allertati, abbiamo acquisito degli elementi, sentito la Marcegaglia ed eseguito le perquisizioni nella speranza di trovare il dossier di cui si parlava". "Ci troviamo davanti ad episodi di puro squadrismo giornalistico. Una testata usata a scopi punitivi, per distruggere chi osava ed osa criticare il governo e il presidente del consiglio che, per interposto fratello, ne risulta il proprietario", è la dichiarazione di Franco Laratta, giornalista e deputato Pd, sulla vicenda. "Un giornale così e i suoi giornalisti - aggiunge - andrebbero pesantemente sanzionati dall'Ordine. Mentre Berlusconi quando lo vende un giornale così? O forse lui sapeva quello che accadeva? O ne era addirittura l'ispiratore?".

La conferenza stampa. Nel pomeriggio del 7 ottobre Feltri, Sallusti e Porro hanno tenuto una conferenza stampa in cui hanno difeso la propria posizione. Porro ha spiegato che quelle con Rinaldo Arpisella erano solo "frasi scherzose", "ci prendevamo in giro vicendevolmente", mentre Feltri ha difeso l'operato del suo giornale (clicca qui per leggere tutti i contenuti della conferenza stampa).

La conferenza stampa de Il Giornale:



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