Attentato a Belpietro, ecco l'identikit

Cronaca
L'identikit elaborato dalla Scientifica dell'uomo che ha cercato di sparare a Maurizio Belpietro
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La questura di Milano ha diffuso l'immagine che ricostruisce il viso dell'uomo che ha tentato di sparare al direttore di "Libero": è di corporatura massiccia e probabilmente italiano. Intanto la scorta del giornalista è stata rafforzata

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La questura di Milano ha diffuso l'identikit dell'uomo che ha cercato di sparare al direttore di Libero, Maurizio Belpietro, nella serata di giovedì e poi messo in fuga da uno degli agenti della scorta del giornalista. L'immagine raffigura un uomo di corporatura massiccia e atletica, circa 1,80 di altezza, occhi scuri, pupille dilatate, naso grosso e di probabile cittadinanza italiana. La scheda dell'identikit definisce il presunto aggressore di età apparente attorno ai 40 anni, capelli con gel pettinati all'insù, bocca con labbro superiore carnoso e sporgente, labbro inferiore piccolo e sottile. L'uomo è di razza caucasica. La forma del viso è regolare con zigomi marcati. L'aggressore indossava pantaloni bianchi con riga laterale nera camicia grigio-verde estiva da finanziere con mostrine.
Per far luce sull'agguato, "non si esclude alcuna ipotesi", ha dichiarato il questore Vincenzo Indolfi.
La polizia sta attentamente vagliando l'ipotesi che l'episodio sia stato preceduto da un sopralluogo effettuato nei giorni precedenti dall'aggressore. Lo suggerisce la ricostruzione fatta dal questore e dal capo della Digos, Bruno Megale.

Un particolare, riguardo alla fuga dello sconosciuto, farebbe pensare a una conoscenza del condominio: scappando, infatti, secondo la testimonianza del caposcorta di Belpietro, l'uomo, che indossava una casacca con i colori simili a quelli della Guardia di finanza, non è uscito dal cortile dove era in sosta proprio l'auto della scorta, ma è passato da una porta che conduce in un giardino del condominio confinante con un'altra area verde di uno stabile attiguo, probabilmente scavalcando un muro alto circa due metri. La polizia sta inoltre verificando l'esistenza in zona di telecamere che possano aver ripreso l'uomo in fuga.

"La cosa è abbastanza delicata, dobbiamo valutare ora tutte le emergenze. Lasciateci lavorare", ha chiesto Indolfi, cha spiegato che la scorta per Belpietro è stata rafforzata: "Abbiamo predisposto una seconda auto e un secondo equipaggio". La vecchia tutela, un'auto con due agenti a bordo su cui fino a ieri viaggiava anche il giornalista, era stata assegnata al direttore di Libero nel 2003, a seguito di una serie di minacce che aveva ricevuto. Dopo questo episodio, invece, Belpietro si muoverà con un'altra auto di scorta al seguito con a bordo due persone.
Il questore ha inoltre rivelato alcuni episodi intimidatori che il direttore di Libero ha subito nei mesi scorsi, in particolare in febbraio, quando un uomo entrò nella redazione del quotidiano tentando di avvicinarlo. "Lettere di minacce al direttore Belpietro - ha concluso il questore - ce ne sono quante ne volete. Al momento non escludiamo alcuna ipotesi".

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