Sarah Scazzi, la cugina ascoltata in Procura

Cronaca
Nella foto Sarah Scazzi e la cugina Sabrina
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Gli investigatori hanno interrogato nuovamente Sabrina e alcuni amici della 15enne scomparsa da Avetrana il 26 agosto. Le ricerche si sono concentrate nell'area dove è stato ritrovato il cellulare

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Il ritrovamento del cellulare di Sarah Scazzi resta al momento l'unica traccia concreta della ragazza di Avetrana scomparsa da oltre un mese. Le coincidenze che hanno portato al ritrovamento, fatto casualmente in un podere di campagna da Michele Misseri, zio della quindicenne scomparsa, hanno fatto concentrare l'attenzione degli investigatori sulla famiglia di Sarah e in particolare sulla cugina Sabrina che per tutta la giornata di giovedì è stata interrogata nella caserma dei carabinieri di Taranto.

Sotto torchio la cugina di Sarah - Sabrina, 22 anni, cugina e migliore amica di Sarah è stata l'ultima ad avere contatti con lei. Avevano appuntamento il 26 agosto scorso per andare al mare. Sarah è uscita di casa alle 14,30 per raggiungerla a casa, a poche centinaia di metri di distanza, e ha fatto uno squillo sul cellulare di Sabrina per avvertirla che stava arrivando. Ma quando Sabrina l'ha chiamata a sua volta perché lei non arrivava, Sara non ha risposto e poi il telefonino è stato spento. Erano le 14.42. Probabilmente nelle lunghe ore di interrogatorio cui Sabrina è stata sottoposta, gli investigatori le hanno fatto ripetere il suo racconto incrociandolo anche con quello dell'amica Mariangela con cui le ragazze sarebbero dovuto andare al mare. Nulla al momento è trapelato dagli investigatori, nemmeno se con Sabrina siano stati ascoltati alcuni amici della ragazza che Sara frequentava pur essendo di diversi anni più piccola.

Lo zio: lo so che la coincidenza è strana - Gli investigatori, invece, avrebbero giudicato credibile la versione dello zio di Sara che ha nuovamente raccontato ai giornalisti come è andata. Nel pomeriggio di martedì era andato nell'uliveto di un amico insieme con Carmelo Parisi a fare lavori di ripulitura del terreno per preparare il fondo alla raccolta delle olive. I mucchi di sterpi erano poi stati dati alle fiamme. L'indomani mattina, quando si è accorto di aver lasciato sul campo un cacciavite, Misseri è tornato a cercarlo e, solo allora, in un cumulo di cenere, ha visto il telefonino semibruciato. "Ho pensato subito che era il telefonino di Sara - ha raccontato - ho chiamato subito Sabrina per avere conferma, ma il cuore me lo diceva che era il suo". Poi ha avvertito i carabinieri. Lui stesso si rende conto che la coincidenza è strana. "Lo so - ha detto - possono pensare che l'ho messo io lì, ma secondo me era già lì da tempo".

Gli crede anche la mamma di Sara, Concetta, che esclude che il cognato possa avere qualche responsabilità nella scomparsa della figlia. E gli crede anche l'altra figlia di Misseri, Valentina, che cerca di difenderlo dall'assalto delle telecamere. "Mio padre è sincero, mi rendo conto che qualcuno può pensare malignità, ma è andata come dice lui. Ora lasciatelo stare, ha lavorato tutto il giorno, è stanco".

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