Le telecamere di Sky nel "carcere" di Antonio Buglione

Cronaca
Il sopralluogo dei carabinieri, oggi 15 settembre 2010, nelle serre abbandonate delle campagne di Marigliano, nel napoletano, dove e' stato segregato, prima di liberarsi, l'imprenditore Antonio Buglione.
  Nel sequestro di Antonio Buglione "la camorra c'entra". Lo ha detto lo stesso imprenditore parlando con i giornalisti nel corso di un breve colloquio avvenuto davanti alla  sua abitazione.
   Alla domanda dei giornalisti se in questo sequestro anomalo c'entrasse la camorra, Buglione ha detto: "Si, perché nessuno si muove su questo territorio senza la camorra".
   Buglione ha ribadito di non avere avuto preoccupazioni in passato "anche perché sono due anni che non faccio più l'imprenditore", riferendo che le attività di vigilanza fanno capo al fratello. L'imprenditore sequestrato dovrebbe tra poco testimoniare in un procedimento a carico del clan Fabbrocino. Alle domande se andrà in aula, ha risposto: "Non lo so".
ANSA / PRIMA PAGINA

I legali dell'imprenditore di Saviano, protagonista di un sequestro lampo domenica e rilasciato lunedì, ripetono: "E' stato a scopo di estorsione". Ma gli inquirenti hanno dubbi sulle modalità del presunto rapimento. LE IMMAGINI DEL LUOGO DELLA PRIGIONIA

Le immagini dal covo della prigionia - Una capanna in un'area desolata, lontana dal centro; il sedile di una macchina: il ferro al quale aveva gli avevano legato mani e piedi.
Questo è il contenuto delle immagini girate dalle telecamere di SkyTG24 (guarda le immagini qui in alto) nel luogo dove l'imprenditore Antonio Buglione è stato tenuto come ostaggio.
Un sequestro, il suo, definito da molti anomalo.

Antonio Buglione - "Non ho pagato" nulla. E ancora: "Nel sequestro c'entra la camorra". Sono queste le parole del "re" della vigilanza privata rapito a Saviano, nel Napoletano, domenica sera e ritrovato lunedì dai carabinieri a Marigliano.
Alla domanda dei giornalisti se in questo sequestro anomalo c'entrasse la camorra, Buglione ha detto: "Si, perché nessuno si muove su questo territorio senza la camorra".
Buglione ha ribadito di non avere avuto preoccupazioni in passato "anche perché sono due anni che non faccio più l'imprenditore", riferendo che le attività di vigilanza fanno capo al fratello.
L'uomo, poi, se la prende con la stampa che mette in discussioni i contorni di questo rapimento: "Meglio i rapitori di voi" ha detto l'uomo.

I legali: sequestro a scopo di estorsione -
Secondo i legali si è trattato di un sequestro a scopo di estorsione e i malviventi hanno lasciato solo l'ostaggio (che così è riuscito a liberarsi) quando si sono sentiti accerchiati dai carabinieri. Su questo punto, però, gli investigatori nutrono molte perplessità continuano a definire "molto strane" le modalità del rapimento.

I punti ancora oscuri - Due le ipotesi più accreditate: un avvertimento camorristico, forse connesso con l'ultima inchiesta giudiziaria in cui Buglione è stato coinvolto, quella del crac dell'istituto di vigilanza privata "La Gazzella"; una messinscena attuata dallo stesso imprenditore, forse con l'obiettivo di allontanare da sé i sospetti di collusioni mafiose spacciandosi per vittima.
Lo scorso aprile, infatti, nei confronti di Buglione fu decretata l'interdittiva antimafia e da allora il rapito ha avuto molte difficoltà nel lavoro.

Le telecamere - Il sequestro è stato ripreso da alcune telecamere. Questa è una delle circostanze che appaiono più sospette agli investigatori, dal momento che la presenza delle telecamere in quella zona è nota e sarebbe bastato poco per portare via Buglione senza essere ripresi.
Nel corso del sequestro l'imprenditore è stato picchiato, tanto che ha una costola incrinata e ha perso un dente. Anche questo, tuttavia, non viene ritenuto un elemento decisivo per escludere l'ipotesi della messinscena.

Buglione è a giudizio con l'accusa di concorso in corruzione per lo scandalo degli "affitti d'oro" della Regione ed è indagato nell'inchiesta sulla bancarotta della "Gazzella", l'istituto di vigilanza del senatore del Pdl e sindaco di Afragola Vincenzo Nespoli.

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