E' accaduto a Messina. I due ginecologi sono stati sospesi. Alla madre, 30 anni, è stato asportato l'utero, mentre il bambino, durante l'intervento, ha subito due arresti cardiaci. Il marito: "Litigavano sul cesareo, ora voglio giustizia"
Una lite scoppiata tra due medici in sala parto, nel Policlinico di Messina, avrebbe ritardato l'intervento sanitario con la conseguenza che la puerpera, di 30 anni, adesso è in gravi condizioni, insieme al proprio bambino che avrebbe subito due arresti cardiaci e danni cerebrali.
Il marito della paziente ha presentato una denuncia ai carabinieri, la Procura ha già aperto un'inchiesta. Secondo la denuncia, la donna doveva partorire in modo naturale, ma durante la lite tra i due medici, secondo quanto sostenuto dal marito, avrebbe avuto delle complicazioni; i sanitari a quel punto avrebbero deciso di operare con taglio cesareo, ma il bambino, durante, l'intervento ha subito arresti cardiaci. Dopo il parto la paziente ha avuto una emorragia ed è stata nuovamente operata: i medici le hanno asportato l'utero.
La ricostruzione - La donna è entrata in sala parto giovedì scorso. In base alla ricostruzione fatta ai carabinieri dal marito, i due medici-ginecologi avrebbero cominciato a litigare per gelosie professionali proprio mentre la paziente era sul lettino per il parto. Dopo uno scambio di frasi ingiuriose uno dei due avrebbe preso il collega per il collo, sbattendolo al muro. Il ginecologo avrebbe reagito dando un pugno a una vetrata, andata in frantumi, e riportando ferite alla mano. Mentre i due litigavano, la donna avrebbe avuto le complicazioni. Il bimbo è ricoverato nel reparto di terapia intensiva; entrambi sono in prognosi riservata, anche se le condizioni della donna sarebbero in miglioramento. Il sostituto procuratore di Messina, Francesca Rende, sta ascoltando il personale del Policlinico per ricostruire quanto accaduto nella sala parto del reparto di ginecologia e ostetricia.
Medici sospesi - "Siamo molto rammaricati, ho sospeso i due medici dall'attività ambulatoriale", ha detto il professor Domenico Granese, direttore dell'unità operativa di ostetricia e ginecologia del Policlinico. "Ho inviato - prosegue Granese - una lettera alla direzione sanitaria per comunicare la sospensione dei medici che torneranno al lavoro solo quando la direzione lo riterrà opportuno". Per Granese "quello che hanno fatto è grave, ma ci tengo a precisare che la donna è stata male non per la lite o per un eventuale ritardo negli interventi da parte dei medici". "Tutto si è svolto regolarmente - assicura il direttore del reparto di ginecologia - L'intervento dei sanitari visto le complicazioni della donna è stato tempestivo. Non c'è alcun rapporto tra la lite e le complicazioni che sono sorte a prescindere da quello che è accaduto". Versione smentita dal marito che dice: "Prima della lite mia moglie stava bene".
La testimonianza del marito - "I medici dicono che è avvenuto tutto per cause naturali, ma il tracciato era perfetto e prima della lite mia moglie stava bene". Sono queste le parole di Matteo Molonia, marito della donna che sarebbe rimasta in attesa di partorire il suo primo figlio mentre davanti a lei due ginecologi si picchiavano in sala parto.
"Adesso io voglio che venga fatta giustizia. Mia moglie ha avuto una emorragia perché i due medici hanno tardato l'intervento litigando. Successivamente le hanno dovuto asportare l'utero e ora è ricoverata in prognosi riservata. Mio figlio ha avuto due arresti cardiaci e ora è in coma farmacologico".
"La lite - spiega il marito- è scoppiata a causa di divergenze su come operare. Sembrerebbe che il medico di mia moglie volesse fare il cesareo mentre l'equipe di turno volesse optare per il parto naturale". "Alle 9.10 - continua Molonia- mia moglie è uscita dalla sala operatoria e mio figlio aveva già avuto un primo arresto cardiaco. Poi ne ha avuto un altro e così è stato sedato e messo in coma farmacologico. Mia moglie invece alle 10.30 è entrata di nuovo in sala operatoria a causa di una emorragia e le hanno asportato l'utero. Io ho subito chiamato i Carabinieri e ho presentato denuncia per lesioni aggravate".
Il ministro Fazio: "Non deve più accadere" - "Non deve più accadere, abbiamo già attivato gli ispettori. Questo - è chiaramente non solo un episodio di malasanità, ma un episodio assolutamente indecoroso. Queste cose succedono purtroppo, prevalentemente, anche se non unicamente, in regioni in cui c'è, diciamo, un lassismo della sanità. Abbiamo attivato gli ispettori, d'intesa con l'assessore Russo, che ha anche lui attivato un'inchiesta amministrativa". E' questo il commento del ministro della Sanità Fazio all'episodio accaduto nel policlinico di Messina.
In arrivo i Nas - E intanto è stato reso noto che la Commissione parlamentare di inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale invierà i Nas al Policlinico di Messina. Una volta conclusa l'istruttoria, la Commissione valuterà la possibile apertura di una inchiesta.
Il marito della paziente ha presentato una denuncia ai carabinieri, la Procura ha già aperto un'inchiesta. Secondo la denuncia, la donna doveva partorire in modo naturale, ma durante la lite tra i due medici, secondo quanto sostenuto dal marito, avrebbe avuto delle complicazioni; i sanitari a quel punto avrebbero deciso di operare con taglio cesareo, ma il bambino, durante, l'intervento ha subito arresti cardiaci. Dopo il parto la paziente ha avuto una emorragia ed è stata nuovamente operata: i medici le hanno asportato l'utero.
La ricostruzione - La donna è entrata in sala parto giovedì scorso. In base alla ricostruzione fatta ai carabinieri dal marito, i due medici-ginecologi avrebbero cominciato a litigare per gelosie professionali proprio mentre la paziente era sul lettino per il parto. Dopo uno scambio di frasi ingiuriose uno dei due avrebbe preso il collega per il collo, sbattendolo al muro. Il ginecologo avrebbe reagito dando un pugno a una vetrata, andata in frantumi, e riportando ferite alla mano. Mentre i due litigavano, la donna avrebbe avuto le complicazioni. Il bimbo è ricoverato nel reparto di terapia intensiva; entrambi sono in prognosi riservata, anche se le condizioni della donna sarebbero in miglioramento. Il sostituto procuratore di Messina, Francesca Rende, sta ascoltando il personale del Policlinico per ricostruire quanto accaduto nella sala parto del reparto di ginecologia e ostetricia.
Medici sospesi - "Siamo molto rammaricati, ho sospeso i due medici dall'attività ambulatoriale", ha detto il professor Domenico Granese, direttore dell'unità operativa di ostetricia e ginecologia del Policlinico. "Ho inviato - prosegue Granese - una lettera alla direzione sanitaria per comunicare la sospensione dei medici che torneranno al lavoro solo quando la direzione lo riterrà opportuno". Per Granese "quello che hanno fatto è grave, ma ci tengo a precisare che la donna è stata male non per la lite o per un eventuale ritardo negli interventi da parte dei medici". "Tutto si è svolto regolarmente - assicura il direttore del reparto di ginecologia - L'intervento dei sanitari visto le complicazioni della donna è stato tempestivo. Non c'è alcun rapporto tra la lite e le complicazioni che sono sorte a prescindere da quello che è accaduto". Versione smentita dal marito che dice: "Prima della lite mia moglie stava bene".
La testimonianza del marito - "I medici dicono che è avvenuto tutto per cause naturali, ma il tracciato era perfetto e prima della lite mia moglie stava bene". Sono queste le parole di Matteo Molonia, marito della donna che sarebbe rimasta in attesa di partorire il suo primo figlio mentre davanti a lei due ginecologi si picchiavano in sala parto.
"Adesso io voglio che venga fatta giustizia. Mia moglie ha avuto una emorragia perché i due medici hanno tardato l'intervento litigando. Successivamente le hanno dovuto asportare l'utero e ora è ricoverata in prognosi riservata. Mio figlio ha avuto due arresti cardiaci e ora è in coma farmacologico".
"La lite - spiega il marito- è scoppiata a causa di divergenze su come operare. Sembrerebbe che il medico di mia moglie volesse fare il cesareo mentre l'equipe di turno volesse optare per il parto naturale". "Alle 9.10 - continua Molonia- mia moglie è uscita dalla sala operatoria e mio figlio aveva già avuto un primo arresto cardiaco. Poi ne ha avuto un altro e così è stato sedato e messo in coma farmacologico. Mia moglie invece alle 10.30 è entrata di nuovo in sala operatoria a causa di una emorragia e le hanno asportato l'utero. Io ho subito chiamato i Carabinieri e ho presentato denuncia per lesioni aggravate".
Il ministro Fazio: "Non deve più accadere" - "Non deve più accadere, abbiamo già attivato gli ispettori. Questo - è chiaramente non solo un episodio di malasanità, ma un episodio assolutamente indecoroso. Queste cose succedono purtroppo, prevalentemente, anche se non unicamente, in regioni in cui c'è, diciamo, un lassismo della sanità. Abbiamo attivato gli ispettori, d'intesa con l'assessore Russo, che ha anche lui attivato un'inchiesta amministrativa". E' questo il commento del ministro della Sanità Fazio all'episodio accaduto nel policlinico di Messina.
In arrivo i Nas - E intanto è stato reso noto che la Commissione parlamentare di inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale invierà i Nas al Policlinico di Messina. Una volta conclusa l'istruttoria, la Commissione valuterà la possibile apertura di una inchiesta.