L'ad di Fiat dal Meeting di Cl accoglie l'invito di Napolitano, che in una nota esprime apprezzamento: "Su questo terreno nessuno può sottrarsi al confronto". Gli operai: "Invitiamo Marchionne a venire negli stabilimenti italiani". I VIDEO
L'odissea dei tre operai di Melfi: le foto
(guarda in fondo al pezzo i video con l'intervento di Marchionne a Rimini)
Una strenua difesa della posizione della Fiat nella vicenda Melfi, e una critica spietata al sistema industriale italiano.
E' stata questa la linea adottata dall'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, nel corso del suo intervento al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini.
"Occorre un nuovo patto sociale" - L'ad del Lingotto ha proposto un nuovo "patto sociale", che superi definitivamente il conflitto operai-padrone. "Non siamo più negli anni Sessanta - ha detto - bisogna tralasciare l'idea della contrapposizione tra capitale e lavoro, tra operaio e padrone".
E ha puntato il dito contro la "paura di cambiare" che c'è in Italia.
Il caso dei tre operai di Melfi - Netta anche la posizione sul caso dei tre operai licenziati nel luglio scorso dalla Fiat e reintegrati dal giudice del lavoro circa tre settimane fa , che si erano appellati a Napolitano dopo che l'azienda automobilistica non aveva loro permesso di tornare al lavoro.
Marchionne, dopo aver ribadito di "aver rispettato la legge" Marchionne ha sottolineato "la gravità delle accuse mosse contro la Fiat" e si è scagliato contro chi difende i tre dipendenti: "E' inammissibile - ha sottolineato - tollerare e difendere alcuni comportamenti, come la mancanza di rispetto delle regole e gli illeciti che in qualche caso sono arrivati anche al sabotaggio".
Il top manager, che ha scritto una lettera al capo dello Stato spiegando le ragioni dell'azienda, ha precisato di voler accogliere l'invito rivolto dal Colle.
"Ho un grandissimo rispetto per lui come persona e per il suo ruolo di Presidente della Repubblica e accetto da lui anche l'invito a cercare di trovare una soluzione a questo problema". Guarda il video:
Il ringraziamento di Napolitano - Qualche ora dopo l'intervento, Giorgio Napolitano, ha ringraziato Marchionne "per le parole con cui gli si è rivolto accogliendo l'invito a trovare una soluzione per il caso di Melfi".
E' quanto si legge in una nota della Presidenza della Repubblica: "L'amministratore delegato della FIAT può esser certo che anche in Italia si sa apprezzare lo straordinario sforzo compiuto per rilanciare l'azienda e proiettarla nel mondo di oggi fronteggiando l'imperativo del cambiamento che nasce dalle radicali trasformazioni in atto sul piano globale. Su questo terreno non possono sottrarsi al confronto le istituzioni e le parti sociali, nessuna esclusa".
La replica dei tre operai e della Fiom - Immediata la replica dei tre operai reintegrati dal giudice che hanno seguito a distanza il discorso dell'amministratore delegato di Fiat: "Invito Marchionne - ha commentato a caldo Giovanni Barozzino - a venire negli stabilimenti in Italia e vedere realmente cosa succede in Italia, visto che gira tutti gli stabilimenti in America. Se non ha paura della verità, venga a vedere". Riferendosi al discorso dell'amministratore delegato di Fiat, Barazzino ha poi aggiunto: "Non c'è mai stato muro contro muro, la lotta di classe la sta facendo lui...".
Secca anche la risposta della Fiom. "La sostanza del discorso che l'amministratore delegato della Fiat ha fatto all'assemblea dei ciellini - ha commentato Giorgio Cremaschi - è di puro stampo reazionario. Come un padrone delle ferriere dell'Ottocento, Marchionne ha spiegato che non ci deve essere conflitto tra padroni e operai, cioè che comandano solo i padroni, e che nella globalizzazione i diritti e la dignità del lavoro sono quelli che vengono definiti dal mercato".
Intanto dalle colonne di un quotidiano, in attesa del discorso, il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, aveva aperto al dialogo. "Se da Marchionne arrivasse un segnale di disponibilità, la Cgil e la Fiom lo coglierebbero e il dialogo potrebbe ripartire".
L'intervento di Sergio Marchionne al Meeting di Cl a Rimini:
(guarda in fondo al pezzo i video con l'intervento di Marchionne a Rimini)
Una strenua difesa della posizione della Fiat nella vicenda Melfi, e una critica spietata al sistema industriale italiano.
E' stata questa la linea adottata dall'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, nel corso del suo intervento al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini.
"Occorre un nuovo patto sociale" - L'ad del Lingotto ha proposto un nuovo "patto sociale", che superi definitivamente il conflitto operai-padrone. "Non siamo più negli anni Sessanta - ha detto - bisogna tralasciare l'idea della contrapposizione tra capitale e lavoro, tra operaio e padrone".
E ha puntato il dito contro la "paura di cambiare" che c'è in Italia.
Il caso dei tre operai di Melfi - Netta anche la posizione sul caso dei tre operai licenziati nel luglio scorso dalla Fiat e reintegrati dal giudice del lavoro circa tre settimane fa , che si erano appellati a Napolitano dopo che l'azienda automobilistica non aveva loro permesso di tornare al lavoro.
Marchionne, dopo aver ribadito di "aver rispettato la legge" Marchionne ha sottolineato "la gravità delle accuse mosse contro la Fiat" e si è scagliato contro chi difende i tre dipendenti: "E' inammissibile - ha sottolineato - tollerare e difendere alcuni comportamenti, come la mancanza di rispetto delle regole e gli illeciti che in qualche caso sono arrivati anche al sabotaggio".
Il top manager, che ha scritto una lettera al capo dello Stato spiegando le ragioni dell'azienda, ha precisato di voler accogliere l'invito rivolto dal Colle.
"Ho un grandissimo rispetto per lui come persona e per il suo ruolo di Presidente della Repubblica e accetto da lui anche l'invito a cercare di trovare una soluzione a questo problema". Guarda il video:
Il ringraziamento di Napolitano - Qualche ora dopo l'intervento, Giorgio Napolitano, ha ringraziato Marchionne "per le parole con cui gli si è rivolto accogliendo l'invito a trovare una soluzione per il caso di Melfi".
E' quanto si legge in una nota della Presidenza della Repubblica: "L'amministratore delegato della FIAT può esser certo che anche in Italia si sa apprezzare lo straordinario sforzo compiuto per rilanciare l'azienda e proiettarla nel mondo di oggi fronteggiando l'imperativo del cambiamento che nasce dalle radicali trasformazioni in atto sul piano globale. Su questo terreno non possono sottrarsi al confronto le istituzioni e le parti sociali, nessuna esclusa".
La replica dei tre operai e della Fiom - Immediata la replica dei tre operai reintegrati dal giudice che hanno seguito a distanza il discorso dell'amministratore delegato di Fiat: "Invito Marchionne - ha commentato a caldo Giovanni Barozzino - a venire negli stabilimenti in Italia e vedere realmente cosa succede in Italia, visto che gira tutti gli stabilimenti in America. Se non ha paura della verità, venga a vedere". Riferendosi al discorso dell'amministratore delegato di Fiat, Barazzino ha poi aggiunto: "Non c'è mai stato muro contro muro, la lotta di classe la sta facendo lui...".
Secca anche la risposta della Fiom. "La sostanza del discorso che l'amministratore delegato della Fiat ha fatto all'assemblea dei ciellini - ha commentato Giorgio Cremaschi - è di puro stampo reazionario. Come un padrone delle ferriere dell'Ottocento, Marchionne ha spiegato che non ci deve essere conflitto tra padroni e operai, cioè che comandano solo i padroni, e che nella globalizzazione i diritti e la dignità del lavoro sono quelli che vengono definiti dal mercato".
Intanto dalle colonne di un quotidiano, in attesa del discorso, il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, aveva aperto al dialogo. "Se da Marchionne arrivasse un segnale di disponibilità, la Cgil e la Fiom lo coglierebbero e il dialogo potrebbe ripartire".
L'intervento di Sergio Marchionne al Meeting di Cl a Rimini: