Per la Cgia di Mestre, l'indebitamento medio è quasi raddoppiato in 8 anni. L'indagine ha preso in considerazione i mutui per l'acquisto della casa, il credito al consumo, i finanziamenti per l'acquisto di beni mobili e ristrutturazioni
E’ arrivato a 15.930 euro l'indebitamento medio delle famiglie italiane nel dicembre del 2009. Lo rileva un'indagine della Cgia di Mestre che ha preso in considerazione i debiti derivanti dall'accensione di mutui per l'acquisto della casa, dai prestiti per l'acquisto di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili.
Rispetto al dicembre 2008, l'indebitamento medio nazionale delle famiglie è cresciuto in termini assoluti di 863 euro. Al primo posto, per indebitamento, le famiglie della provincia di Roma (22.394 euro), seguite da quelle di Lodi (22.218 euro) e da quelle di Milano (22.083 euro). Al quarto posto troviamo Trento (21.644 euro), poi Prato (21.442 euro) e Como (20.695 euro). In fondo alla classifica invece le famiglie sarde: in particolare quelle residenti nelle provincie di Carbonia-Iglesias (7.486 euro), Medio Campidano (7.431 euro) e, infine, Ogliastra (5.784 euro).
Ma particolarmente significativa è anche la crescita intercorsa tra il 2002 e il 2009. “Quando analizziamo la variazione di crescita dell'indebitamento medio registrato tra il 2002 e il 2009 – spiega il presidente della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi - al di sopra del dato medio nazionale troviamo molte realtà provinciali del Sud. Ciò sta a significare che questo aumento è probabilmente legato all'aggravarsi della crisi economica che ha colpito soprattutto le famiglie monoreddito con più figli che sono concentrate in particolar modo nel Mezzogiorno".
In particolare, il record della crescita del debito delle famiglie avvenuta tra il 1 gennaio 2002 (data dell'introduzione dell'euro) e il 31 dicembre 2009, appartiene alla provincia di Caserta, che in questi 8 anni e' stato del +137,4%. Seguono Chieti, con un aumento del 132,1%, Taranto, con +131,3 %, Napoli, con +129,7% e Piacenza, con +129,5%. Chiude la classifica la provincia di Verbano-Cusio-Ossola, con un +45,2%. Sempre in questo periodo la crescita dell'indebitamento medio delle famiglie italiane e' quasi raddoppiata: l'incremento e' stato del +91,7%. Nello stesso arco temporale, invece, l'inflazione a livello nazionale e' cresciuta del 16,6%.
Rispetto al dicembre 2008, l'indebitamento medio nazionale delle famiglie è cresciuto in termini assoluti di 863 euro. Al primo posto, per indebitamento, le famiglie della provincia di Roma (22.394 euro), seguite da quelle di Lodi (22.218 euro) e da quelle di Milano (22.083 euro). Al quarto posto troviamo Trento (21.644 euro), poi Prato (21.442 euro) e Como (20.695 euro). In fondo alla classifica invece le famiglie sarde: in particolare quelle residenti nelle provincie di Carbonia-Iglesias (7.486 euro), Medio Campidano (7.431 euro) e, infine, Ogliastra (5.784 euro).
Ma particolarmente significativa è anche la crescita intercorsa tra il 2002 e il 2009. “Quando analizziamo la variazione di crescita dell'indebitamento medio registrato tra il 2002 e il 2009 – spiega il presidente della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi - al di sopra del dato medio nazionale troviamo molte realtà provinciali del Sud. Ciò sta a significare che questo aumento è probabilmente legato all'aggravarsi della crisi economica che ha colpito soprattutto le famiglie monoreddito con più figli che sono concentrate in particolar modo nel Mezzogiorno".
In particolare, il record della crescita del debito delle famiglie avvenuta tra il 1 gennaio 2002 (data dell'introduzione dell'euro) e il 31 dicembre 2009, appartiene alla provincia di Caserta, che in questi 8 anni e' stato del +137,4%. Seguono Chieti, con un aumento del 132,1%, Taranto, con +131,3 %, Napoli, con +129,7% e Piacenza, con +129,5%. Chiude la classifica la provincia di Verbano-Cusio-Ossola, con un +45,2%. Sempre in questo periodo la crescita dell'indebitamento medio delle famiglie italiane e' quasi raddoppiata: l'incremento e' stato del +91,7%. Nello stesso arco temporale, invece, l'inflazione a livello nazionale e' cresciuta del 16,6%.