P3, Marra: "Carboni? Non lo conosco, lo feci arrestare"
CronacaIl presidente della Corte d'appello di Milano sentito dai giudici di Roma come testimone nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta "Nuova P2". Ha detto di conoscere Lombardi ma di non sapere chi ci fosse dietro di lui
Pasquale Lombardi? "Lo conosco". E Flavio Carboni? "Ah si, quello l'ho fatto arrestare per il crack del Banco Ambrosiano". Così Alfonso Marra, presidente della Corte d'Appello di Milano, ha risposto ai pubblici ministeri Giancarlo Capaldo e Rodolfo Sabelli che l'hanno sentito come teste nell'ambito dell'inchiesta sulla P3.
Marra ha detto di conoscere Pasquale Lombardi, il giudice tributario finito in carcere nell'ambito dell'inchiesta sulla "Agenzia" segreta, ma di non sapere che "dietro di lui ci fosse Flavio Carboni", personaggio che "feci arrestare per il crack dell'istituto di credito allora presieduto da Roberto Calvi".
Nel corso della deposizione, durata circa due ore e mezza, Marra è stato sentito con riferimento alla sua nomina di presidente dell'organo di secondo grado del capoluogo lombardo: "fu legittima - ha detto ai pm -, perché ero il migliore tra i candidati".
Marra infatti venne nominato dal Csm presidente di corte d'appello il 3 febbraio 2010, con una maggioranza di 14 voti contro 12. Proprio di questa nomina parla al telefono Lombardi con Arcangelo Martino, un altro degli indagati per l'inchiesta sulla P3: "Allora - dice Lombardi - abbiamo fatto il presidente della corte d'appello... E' tutto a posto".
Marra è stato sentito anche sul ricorso presentato da Roberto Formigoni contro l'esclusione della lista "Per la Lombardia" alle ultime elezioni regionali. In questo caso ha risposto affermando che "non c'e' stato alcun favoritismo".
Il presidente della corte d'appello milanese non è l'unico in questi giorni ad essere sentito come persona informata dei fatti nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P3. Con l'audizione di Alfonso Marra si chiude un'altra settimana di attività istruttoria per i pm romani iniziata con l'audizione del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e seguita da quelle di Arcibaldo Miller, capo degli ispettori del dicastero della Giustizia, e Antonio Martone, ex avvocato generale della Corte di Cassazione. Giovedì 5 poi è toccato all'ex presidente della corte di appello di Salerno Umberto Marconi. Adesso il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il sostituto Rodolfo Sabelli procederanno ad una ricognizione di tutte le testimonianze fornite e valuteranno se debbano essere fatte nuove iscrizioni nel registro degli indagati.
Marra ha detto di conoscere Pasquale Lombardi, il giudice tributario finito in carcere nell'ambito dell'inchiesta sulla "Agenzia" segreta, ma di non sapere che "dietro di lui ci fosse Flavio Carboni", personaggio che "feci arrestare per il crack dell'istituto di credito allora presieduto da Roberto Calvi".
Nel corso della deposizione, durata circa due ore e mezza, Marra è stato sentito con riferimento alla sua nomina di presidente dell'organo di secondo grado del capoluogo lombardo: "fu legittima - ha detto ai pm -, perché ero il migliore tra i candidati".
Marra infatti venne nominato dal Csm presidente di corte d'appello il 3 febbraio 2010, con una maggioranza di 14 voti contro 12. Proprio di questa nomina parla al telefono Lombardi con Arcangelo Martino, un altro degli indagati per l'inchiesta sulla P3: "Allora - dice Lombardi - abbiamo fatto il presidente della corte d'appello... E' tutto a posto".
Marra è stato sentito anche sul ricorso presentato da Roberto Formigoni contro l'esclusione della lista "Per la Lombardia" alle ultime elezioni regionali. In questo caso ha risposto affermando che "non c'e' stato alcun favoritismo".
Il presidente della corte d'appello milanese non è l'unico in questi giorni ad essere sentito come persona informata dei fatti nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P3. Con l'audizione di Alfonso Marra si chiude un'altra settimana di attività istruttoria per i pm romani iniziata con l'audizione del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e seguita da quelle di Arcibaldo Miller, capo degli ispettori del dicastero della Giustizia, e Antonio Martone, ex avvocato generale della Corte di Cassazione. Giovedì 5 poi è toccato all'ex presidente della corte di appello di Salerno Umberto Marconi. Adesso il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il sostituto Rodolfo Sabelli procederanno ad una ricognizione di tutte le testimonianze fornite e valuteranno se debbano essere fatte nuove iscrizioni nel registro degli indagati.