Hanno sfilato per le vie della città per non far spegnere i riflettori sull’emergenza terremoto, che non è finita con lo smantellamento delle tendopoli. Perché il capoluogo abruzzese “non può essere imbavagliato”
VAI ALLO SPECIALE
“3.32 io non ridevo”. Lo ha gridato a gran voce il Popolo viola giunto a L’Aquila per una manifestazione nata poche ore prima sul web. Il riferimento è alle ormai note intercettazioni emerse nell’inchiesta sul G8, in cui alcuni imprenditori scherzano sul sisma mentre parlano di come speculare sugli appalti.
Gli esponenti del Popolo viola, giunti da varie zone dell’Italia, hanno sfilato per le vie del centro storico dando vita a quella che è stata ribattezzata L’Aquila Day. In mano le bandiere con i colori della città, il nero e il verde, e alcuni striscioni con la scritta: “Io non ridevo e non dimentico”. Obiettivo della mobilitazione riportare l’attenzione sull’emergenza terremoto. Un’emergenza che non è finita con lo smantellamento delle tendopoli e che è stata dimenticata dal governo e, spesso, anche dai media. “L’Aquila non può essere imbavagliata. Non è vero che la città è stata ricostruita”.
Guarda anche:
"Siamo stati presi in giro": la rabbia dei terremotati
L'Aquila, il sindaco: "Nella ricostruzione siamo indietro, evitare un'altra Pompei"
“3.32 io non ridevo”. Lo ha gridato a gran voce il Popolo viola giunto a L’Aquila per una manifestazione nata poche ore prima sul web. Il riferimento è alle ormai note intercettazioni emerse nell’inchiesta sul G8, in cui alcuni imprenditori scherzano sul sisma mentre parlano di come speculare sugli appalti.
Gli esponenti del Popolo viola, giunti da varie zone dell’Italia, hanno sfilato per le vie del centro storico dando vita a quella che è stata ribattezzata L’Aquila Day. In mano le bandiere con i colori della città, il nero e il verde, e alcuni striscioni con la scritta: “Io non ridevo e non dimentico”. Obiettivo della mobilitazione riportare l’attenzione sull’emergenza terremoto. Un’emergenza che non è finita con lo smantellamento delle tendopoli e che è stata dimenticata dal governo e, spesso, anche dai media. “L’Aquila non può essere imbavagliata. Non è vero che la città è stata ricostruita”.
Guarda anche:
"Siamo stati presi in giro": la rabbia dei terremotati
L'Aquila, il sindaco: "Nella ricostruzione siamo indietro, evitare un'altra Pompei"