I due sono finiti in manette nell'ambito del fallimento della casa di moda. Al padre Walter concessi i domiciliari mentre Giovanni è stato portato a San Vittore
Sono stati arrestati Walter e Giovanni Burani nell'ambito del fallimento della casa di moda fondata dall'omonima famiglia. Al padre Walter sono stati concessi gli arresti domiciliari mentre il figlio Giovanni è stato portato a San Vittore. L'accusa è di aver dissipato il patrimonio della società attraverso operazioni finanziarie tra le quali anche il sostenimento artificioso del titolo in Borsa.
Nell'ordinanza con cui ha disposto il loro arresto, il gip Fabrizio D'Arcangelo sottolinea "la
spregiudicatezza assoluta e la capacità criminale dei Burani ed in particolare di Giovanni, che, pur consapevoli dell'esistenza di indagini della Guardia di Finanza, di un procedimento penale a loro carico e di una procedura amministrativa della Consob, non esitano di cercare di far nuovamente ricorso ad operazioni fittizie". Ciò emerge, in particolare, dalle intercettazioni telefoniche. "Emerge anche - spiega il gip - una rete di relazioni intrattenute dai Burani con soggetti italiani e stranieri ai margini del mondo economico regolare, che quantomeno appaiono privi di credibilità rispetto aimercati regolamentati e all'ambiente finanziario "ufficiale", e che vengono utilizzati per operazioni dai contorni ambigui ed
oscuri".
Nel febbraio scorso i giudici della seconda sezione civile del Tribunale di Milano hanno dichiarato il fallimento di Burani Designer Holding (Bdh), la società di diritto olandese a monte del gruppo della moda Mariella Burani Fashion Group.
Nell'ordinanza con cui ha disposto il loro arresto, il gip Fabrizio D'Arcangelo sottolinea "la
spregiudicatezza assoluta e la capacità criminale dei Burani ed in particolare di Giovanni, che, pur consapevoli dell'esistenza di indagini della Guardia di Finanza, di un procedimento penale a loro carico e di una procedura amministrativa della Consob, non esitano di cercare di far nuovamente ricorso ad operazioni fittizie". Ciò emerge, in particolare, dalle intercettazioni telefoniche. "Emerge anche - spiega il gip - una rete di relazioni intrattenute dai Burani con soggetti italiani e stranieri ai margini del mondo economico regolare, che quantomeno appaiono privi di credibilità rispetto aimercati regolamentati e all'ambiente finanziario "ufficiale", e che vengono utilizzati per operazioni dai contorni ambigui ed
oscuri".
Nel febbraio scorso i giudici della seconda sezione civile del Tribunale di Milano hanno dichiarato il fallimento di Burani Designer Holding (Bdh), la società di diritto olandese a monte del gruppo della moda Mariella Burani Fashion Group.