Tangenti e coca, arresti nei locali vip di Milano

Cronaca
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Disposti i domiciliari per 5 persone, tra cui i titolari delle discoteche "Hollywood" e "The Club". Tra i destinatari della misura cautelare anche un funzionario comunale. Belen Rodriguez e Fernanda Lessa chiamate a testimoniare. IL VIDEO DELLA POLIZIA

Cinque persone arrestate e 19 indagate è il bilancio di un'operazione condotta dalla squadra mobile di Milano che ha portato agli arresti domiciliari  i vertici di alcuni dei più importanti locali della movida milanese. Nei video girati dalla Polizia di Stato (come quello qui in alto) si vedono vip e persone comuni che fanno uso di stupefacenti all’interno di alcuni locali.

In tutto il Gip del Tribunale di Milano ha disposto le misure cautelari per 5 persone: 3 sono collegate alla proprietà delle note discoteche milanesi "Hollywood" e "The Club", per agevolazione dell'uso di sostanze stupefacenti. Le altre 2, invece, fanno riferimento a un funzionario e a un componente di una commissione comunale, accusati di concussione, corruzione e falsità materiale. La quinta persona coinvolta  è un funzionario comunale, Rodolfo Citterio, membro della commissione di vigilanza sui locali e presidente del sindacato dei locali da ballo.

Le due discoteche milanesi invece sono state poste sotto sequestro. Inoltre nell’ordinanza comparirebbe anche il nome di Belen Rodriguez (guarda l'album fotografico) . La show girl avrebbe raccontato al pm Di Maio che all’interno della discoteca “Hollywood” viene consumata abitualmente cocaina. Secondo gli inquirenti, il consumo di droga sarebbe stato “accettato” dai proprietari del locale perché avrebbe portato a un incremento patrimoniale nel giro di affari della discoteca, diventata un luogo in cui sarebbe stata garantita l'impunità ai consumatori di stupefacenti.

Ma il nome di Belen Rodriguez non è l'unico tra i Vip a comparire nelle carte dei pm: sentita come testimone nell'ambito dell'inchiesta anche la show girl Fernanda Lessa. Le loro versioni sarebbero state raccolte nel marzo 2007. E per le dichiarazioni rese agli inquirenti, l'ex letterina Francesca Lodo ha annunciato querela nei confronti di Belen, che l'avrebbe tirata in ballo.

Secondo gli investigatori inoltre decine di migliaia di euro sarebbero passati dalle mani dei gestori di alcune discoteche di Milano verso quelle di funzionari comunali addetti ai controlli. In uno degli episodi di corruzione accertati dagli agenti della Squadra Mobile che hanno seguito le indagini, i titolari del locale “Queen” di parco Lambro avrebbero promesso 40 mila euro ad un funzionario del comune per ottenere la licenza per aprire il locale. "Siamo in presenza di un sistema - ha detto Luigi Rinella, vice capo della Squadra Mobile di Milano durante la conferenza stampa - che prevede la possibilità di rivolgersi a determinate persone per aprire un locale o per evitare che venga chiuso". Gli investigatori avevano spiegato che molto spesso i gestori venivano avvertiti in caso di controlli oppure venivano posticipati in modo da fare intervenire ingegneri ed architetti per fare degli interventi strutturali senza i quali il locale  avrebbe dovuto essere chiuso.

In una conversazione intercettata, riportata nella richiesta di custodia cautelare notificata a cinque persone, l'ex comandante dei Vigili di Milano, Emiliano Bezzon, rivolgendosi a Rodolfo Citterio gli chiede se può indicargli i locali dove si spaccia droga in modo da mandare i suoi uomini a effettuare dei blitz. Bezzon sarebbe indagato per abuso d'ufficio e rivelazione di segreto d'ufficio.

Ma Rodolfo Citterio si difende dicendo di essersi "sempre attenuto alle regole dell'attività sindacale svolta". Il componente della commissione comunale di vigilanza sui locali pubblici ed ex presidente del Sindacato dei locali da ballo Milano (Silb), tramite una nota inviata dal suo difensore, l'avvocato Andera Soliani, oltre a esprimere il suo rammarico per "aver subito una sovraesposizione mediatica" per la vicenda in cui è rimasto coinvolto, ha dichiarato: "Dalla lettura dell'ordinanza si conferma la completa estraneità alle ipotesi di reato legate alla droga", il cui spaccio e uso nei locali l'ex presidente del Silb, a suo dire, ha "sempre contrastato". "In secondo luogo - prosegue la nota - Citterio ritiene di essersi sempre attenuto a quelle che sono le regole nell'ambito dell'attività sindacale svolta, tant'è che dalla primavera del 2009 - ed in svariate occasioni - ha chiesto al pubblico ministero di comprendere cosa gli fosse contestato per poter eventualmente essere interrogato", al fine di chiarire. Infine, nel comunicato stampa si sottolinea che Citterio, che questa mattina al momento della notifica dell'ordinanza degli arresti domiciliari era fuori città, "ha ritenuto di precipitarsi a Milano per mettersi a disposizione della magistratura in maniera serena, non appena ha conosciuto l'esistenza del provvedimento cautelare. E' suo interesse chiarire qualsiasi aspetto della vicenda".


Aggiornamento: con ordinanza del 15 ottobre 2012, il GIP di Milano ha disposto l’archiviazione del procedimento in relazione ad alcune delle contestazioni formulate nei confronti del Sig. Rodolfo Citterio. Per i residui reati contestati, il Gup di Milano, con sentenza del 6 maggio 2013, ormai irrevocabile, ha disposto il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste”.

 

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