Gli uomini del Gico di Catanzaro e dello Scico di Roma hanno eseguito le ordinanze di custodia in diverse regioni italiane. L’operazione “Santa Tecla” ha sgominato una cellula dell’organizzazione mafiosa calabrese dedita allo spaccio e all’usura
Sono 67 le ordinanze di custodia cautelare in carcere che i finanzieri del Gico di Catanzaro e dello Scico di Roma e i carabinieri del Comando provinciale di Cosenza hanno eseguito in Calabria, Lombardia e altre regioni italiane. I provvedimenti sono stati emessi dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro a carico di altrettanti appartenenti e affiliati ad una pericolosa organizzazione 'ndranghetistica con base nell'alto Ionio cosentino.
Alle persone coinvolte nell'operazione, ribattezzata "Santa Tecla", vengono contesti i reati di associazione mafiosa, estorsione, usura, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. In corso anche il sequestro di beni mobili, immobili, attività commerciali e conti correnti bancari per un valore complessivo di circa 250 milioni di euro.
Alle persone coinvolte nell'operazione, ribattezzata "Santa Tecla", vengono contesti i reati di associazione mafiosa, estorsione, usura, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. In corso anche il sequestro di beni mobili, immobili, attività commerciali e conti correnti bancari per un valore complessivo di circa 250 milioni di euro.