Il presidente della Lombardia, che potrebbe esser sentito come teste nell'inchiesta partita dagli appalti per l'eolico, nega di essere il mandante delle pressioni del gruppo per la riammissione della sua lista alle regionali
Guarda in fondo al pezzo tutti gli aggiornamenti sull'inchiesta eolico
"Ovviamente non ho dato un mandato a nessuno": il presidente della Lombardia Roberto Formigoni nega un suo coinvolgimento con la cosiddetta P3 e di essere il 'mandante' delle pressioni del gruppo per la riammissione della sua lista alle ultime elezioni regionali.
"Non c'è nessun coinvolgimento né presunto né reale" spiega Formigoni rispondendo ai giornalisti e dicendo che quelle uscite finora sono "tutte notizie false e infondate". "Ma - aggiunge - mettetevi nella situazione di quei giorni: la mia lista esclusa illegittimamente, illegalmente, in maniera anticostituzionale dalla competizione, la lista che rappresenta il 60% dei cittadini lombardi".
"Di fronte a questa patente violazione di legge io ho dato mandato a chi? Ai miei legali" sottolinea Formigoni che potrebbe essere sentito come teste nell'inchiesta romana. Così, ricorda, ha fatto lui e così hanno fatto anche i partiti. Agli avvocati "abbiamo dato mandato attraverso una molteplicità di iniziative, tutte documentate, di recuperare quella violenza gravissima fatta ai cittadini lombardi".
Dopo la decisione della Corte d'appello di non riammettere la lista, ci fu ricorso al tribunale amministrativo "e il Tar - dice - ha giudicato gravemente lesivo della verità l'operato" di quei magistrati.
Alla domanda se si sia mai sentito al telefono con uno degli arrestati, Arcangelo Martino, il presidente non ha replicato e ha salutato i giornalisti allontanandosi.
Tutti gli aggiornamenti video sull'inchiesta eolico:
"Ovviamente non ho dato un mandato a nessuno": il presidente della Lombardia Roberto Formigoni nega un suo coinvolgimento con la cosiddetta P3 e di essere il 'mandante' delle pressioni del gruppo per la riammissione della sua lista alle ultime elezioni regionali.
"Non c'è nessun coinvolgimento né presunto né reale" spiega Formigoni rispondendo ai giornalisti e dicendo che quelle uscite finora sono "tutte notizie false e infondate". "Ma - aggiunge - mettetevi nella situazione di quei giorni: la mia lista esclusa illegittimamente, illegalmente, in maniera anticostituzionale dalla competizione, la lista che rappresenta il 60% dei cittadini lombardi".
"Di fronte a questa patente violazione di legge io ho dato mandato a chi? Ai miei legali" sottolinea Formigoni che potrebbe essere sentito come teste nell'inchiesta romana. Così, ricorda, ha fatto lui e così hanno fatto anche i partiti. Agli avvocati "abbiamo dato mandato attraverso una molteplicità di iniziative, tutte documentate, di recuperare quella violenza gravissima fatta ai cittadini lombardi".
Dopo la decisione della Corte d'appello di non riammettere la lista, ci fu ricorso al tribunale amministrativo "e il Tar - dice - ha giudicato gravemente lesivo della verità l'operato" di quei magistrati.
Alla domanda se si sia mai sentito al telefono con uno degli arrestati, Arcangelo Martino, il presidente non ha replicato e ha salutato i giornalisti allontanandosi.
Tutti gli aggiornamenti video sull'inchiesta eolico: