Una donna investe e uccide un uomo di 45 anni durante una corsa sfrenata con gli amici condita da alcune birre di troppo. Fuggita senza prestare soccorso, fa di tutto per nascondere il delitto. Incastrata dalle riprese di una telecamera di sorveglianza
A caccia di adrenalina, in una serata come tante, hanno improvvisato una gara tra auto. Qualche birra di troppo, una strada trafficata e stretta hanno fatto il resto. E la corsa di quattro ragazzi di Alcamo (TP), poco più che ventenni, è costata, il mese scorso, la vita a un uomo di 45 anni, Vito D'Alcamo. Un delitto risolto dai carabinieri grazie alle immagini di una videocamera di sorveglianza che ha filmato la sfida e ripreso il pirata che guidava la macchina assassina: una giovane di 24 anni, Antonia Rizzo, che oggi è stata arrestata.
Nel video la donna, alla guida di una Peugeot, cerca di seminare l'auto dei due amici. Le macchine si tallonano, poi, vicino ad un bar, la Rizzo, probabilmente ubriaca, perde il controllo e travolge l'uomo, che muore sul colpo.
Terrorizzati e certi che la vittima avesse perso la vita, i quattro ragazzi - la giovane è insieme un amico e gli altri due sono sulla seconda automobile - fuggono via senza prestare soccorso al passante.
Poi il colpo di fortuna: le immagini riprese dalla videocamera di una concessionaria di auto. I militari guardano il filmato, risalgono alle targhe e interrogano uno dei ragazzi, che finisce per raccontare tutto.
Quella sera, dopo aver fatto la spola tra locali, i quattro decidono di andare a una festa. Si dividono: Rizzo e un amico sulla Peugeot, gli altri due sull'altra macchina. E iniziano a rincorrersi. Il tachimetro segna 120 chilometri all'ora in una strada che è un budello. Poi lo schianto, la paura e la fuga.
Scappano lasciando il pedone a terra morto e si fermano qualche chilometro dopo. La Rizzo dice di voler bruciare la Peugeot per cancellare le prove, poi si convince a farla riparare da un amico nel garage di casa e per qualche giorno si trasferisce da parenti a Caltanissetta. Più volte il gruppo si incontra per concordare una falsa versione dei fatti. Ma le immagini e i rilievi sulla macchina che rivelano la sostituzione del parabrezza e delle fasce laterali li inchiodano.
Per la Rizzo, accusata di omicidio colposo e omissione di soccorso, scatta l'arresto. Gli amici e l'uomo che ha riparato l'auto sono stati denunciati per omissione di soccorso e favoreggiamento personale.
Nel video la donna, alla guida di una Peugeot, cerca di seminare l'auto dei due amici. Le macchine si tallonano, poi, vicino ad un bar, la Rizzo, probabilmente ubriaca, perde il controllo e travolge l'uomo, che muore sul colpo.
Terrorizzati e certi che la vittima avesse perso la vita, i quattro ragazzi - la giovane è insieme un amico e gli altri due sono sulla seconda automobile - fuggono via senza prestare soccorso al passante.
Poi il colpo di fortuna: le immagini riprese dalla videocamera di una concessionaria di auto. I militari guardano il filmato, risalgono alle targhe e interrogano uno dei ragazzi, che finisce per raccontare tutto.
Quella sera, dopo aver fatto la spola tra locali, i quattro decidono di andare a una festa. Si dividono: Rizzo e un amico sulla Peugeot, gli altri due sull'altra macchina. E iniziano a rincorrersi. Il tachimetro segna 120 chilometri all'ora in una strada che è un budello. Poi lo schianto, la paura e la fuga.
Scappano lasciando il pedone a terra morto e si fermano qualche chilometro dopo. La Rizzo dice di voler bruciare la Peugeot per cancellare le prove, poi si convince a farla riparare da un amico nel garage di casa e per qualche giorno si trasferisce da parenti a Caltanissetta. Più volte il gruppo si incontra per concordare una falsa versione dei fatti. Ma le immagini e i rilievi sulla macchina che rivelano la sostituzione del parabrezza e delle fasce laterali li inchiodano.
Per la Rizzo, accusata di omicidio colposo e omissione di soccorso, scatta l'arresto. Gli amici e l'uomo che ha riparato l'auto sono stati denunciati per omissione di soccorso e favoreggiamento personale.