Non si arresta l’ondata di caldo che sta avvolgendo da giorni la nostra penisola. Secondo il bollettino della Protezione civile il picco è previsto per venerdì. Al centro-sud si sfioreranno i 40 gradi. GUARDA LE PREVISIONI DEL TEMPO
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L'ITALIA BOCCHEGGIA: L'ALBUM FOTOGRAFICO
Massima allerta caldo in 7 città italiane: Bolzano, Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Roma e Torino. Secondo il bollettino sulle ondate di calore del Dipartimento della Protezione Civile, in questi centri si prevedono "condizioni meteorologiche a rischio che persistono per tre o più giorni consecutivi" nei quali "è necessario adottare interventi di prevenzione mirati alla popolazione a rischio". A Trieste, Rieti, Perugia, Milano, Frosinone e Campobasso, invece, l’allerta è di livello 2 (e non 3). E le temperature sono destinate a salire ancora, soprattutto nel centro-sud, attestandosi verso i 40 gradi per venerdì.
Una temperatura "reale" alla quale in questi giorni va aggiunta quella "percepita" che fa salire il termometro 'interno' di diversi gradi, come per esempio a Roma dove, per colpa soprattutto dell'umidità arrivata anche all'80%, le temperature percepite sono state oltre i 41 gradi.
Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, mercoledì 14 luglio presiederà la riunione con regioni e comuni per verificare l'attuazione del Piano operativo 2010. Boom di chiamate al 118 a Roma e provincia: le telefonate sono aumentate del 40%, circa 1.000 richieste in più per malori, soprattutto lievi. Aumentato anche l'afflusso di persone agli ospedali, come nei Pronto Soccorso del Gemelli e del San Camillo, dove quasi due pazienti su dieci si sono rivolti ai nosocomi per problemi dovuti alle alte temperature. E, in alcuni casi è, stato necessario il ricovero. Qualche malore anche a Perugia mentre in Friuli Venezia Giulia ci sono state richieste fino al 30% in più al 118. Da registrare i 14 malori, probabilmente dovuti al caldo, delle persone in fila sotto il sole prima di assistere al concerto di Ligabue a Firenze.
Anche quest'anno poi è scattato puntuale l'allarme ozono, l' inquinante secondario che si forma con caldo e smog: 39 su 81 le città fuori-limiti secondo il monitoraggio di Legambiente.
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Massima allerta caldo in 7 città italiane: Bolzano, Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Roma e Torino. Secondo il bollettino sulle ondate di calore del Dipartimento della Protezione Civile, in questi centri si prevedono "condizioni meteorologiche a rischio che persistono per tre o più giorni consecutivi" nei quali "è necessario adottare interventi di prevenzione mirati alla popolazione a rischio". A Trieste, Rieti, Perugia, Milano, Frosinone e Campobasso, invece, l’allerta è di livello 2 (e non 3). E le temperature sono destinate a salire ancora, soprattutto nel centro-sud, attestandosi verso i 40 gradi per venerdì.
Una temperatura "reale" alla quale in questi giorni va aggiunta quella "percepita" che fa salire il termometro 'interno' di diversi gradi, come per esempio a Roma dove, per colpa soprattutto dell'umidità arrivata anche all'80%, le temperature percepite sono state oltre i 41 gradi.
Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, mercoledì 14 luglio presiederà la riunione con regioni e comuni per verificare l'attuazione del Piano operativo 2010. Boom di chiamate al 118 a Roma e provincia: le telefonate sono aumentate del 40%, circa 1.000 richieste in più per malori, soprattutto lievi. Aumentato anche l'afflusso di persone agli ospedali, come nei Pronto Soccorso del Gemelli e del San Camillo, dove quasi due pazienti su dieci si sono rivolti ai nosocomi per problemi dovuti alle alte temperature. E, in alcuni casi è, stato necessario il ricovero. Qualche malore anche a Perugia mentre in Friuli Venezia Giulia ci sono state richieste fino al 30% in più al 118. Da registrare i 14 malori, probabilmente dovuti al caldo, delle persone in fila sotto il sole prima di assistere al concerto di Ligabue a Firenze.
Anche quest'anno poi è scattato puntuale l'allarme ozono, l' inquinante secondario che si forma con caldo e smog: 39 su 81 le città fuori-limiti secondo il monitoraggio di Legambiente.