La Federazione nazionale della stampa esulta per il successo ottenuto dall’astensione dal lavoro per protestare contro il Ddl Intercettazioni. “Pochissimi giornali erano in edicola ieri ma tutti hanno ammesso che il testo di legge Alfano è sbagliato”
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INTERCETTAZIONI: L'ALBUM FOTOGRAFICO
E' stata del 90% l'adesione dei gironalisti italiani alla “giornata nazionale del silenzio” promossa contro il ddl intercettazioni del Governo dalla Federazione nazionale della Stampa che ha diffuso oggi i dati sull'adesione nelle redazioni alla giornata di sciopero nazionale della categoria.
"La giornata del silenzio dell'informazione - commenta la Fnsi in una nota- è stata fragorosa. La protesta per un disegno di legge, quello sulle intercettazioni, che penalizza e vanifica il diritto di cronaca, impedendo a giornali e notiziari (new media inclusi) di dare informazioni sulle inchieste giudiziarie, comprese quelle della grande criminalità degli affari sporchi, oggi più di ieri non può essere ignorata dal Governo e dal Parlamento. La straordinaria adesione, ben oltre il 90 per cento, allo sciopero indetto dalla Fnsi ha dimostrato che c'è un problema enorme posto dal ddl, fatto di censura preventiva attraverso carcere per i giornalisti e pesanti multe per gli editori, che va ben oltre qualsiasi considerazione di natura corporativa. Pochissimi giornali erano in edicola ieri ma tutti, nei loro commenti sulle motivazioni dello sciopero, hanno ammesso che il testo di legge Alfano è sbagliato.