L’Aquila, Cialente: “Ci sentiamo come un condannato a morte”

Cronaca
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Lo ha detto il sindaco del capoluogo abruzzese durante il consiglio comunale a Piazza Navona, in cui si è deciso che la città entra in stato di agitazione permanente. E ancora: “Non abbiamo una lira, non siamo in condizioni di ripagare le tasse”

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“La città è ancora in piena emergenza, non siamo in condizioni di cominciare a ripagare tasse, tributi, mutui. Ci sono ancora 32 mila sfollati, con un’economia a terra. Non ci sono soldi per la ricostruzione, non ci sono soldi liquidi. E’ assolutamente necessario introdurre una tassa di scopo, un contributo di solidarietà perché non abbiamo una lira”. Lo ha detto il sindaco de L’Aquila Massimo Cialente, oggi in piazza Navona dove si è riunito il Consiglio comunale del capoluogo abruzzese e i sindaci dei paesi del cratere. Una riunione en plein air vicino al Senato, in segno di protesta contro il governo per chiedere con forza una tassa di scopo e l'istituzione di una zona franca urbana a sostegno delle piccole imprese del territorio.

Una tassa di scopo, ha spiegato Cialente, "permetterebbe di avere denaro costante: non chiediamo cifre iperboliche ma un flusso continuo di risorse". Quanto alla zona franca "fu creata dopo il terremoto del 1703 - ha rilevato il sindaco -. E' possibile - ha chiesto il sindaco provocatoriamente - che andiamo indietro rispetto a 300 anni fa?".

E ancora: "Ci sentiamo come il condannato nel braccio della morte. In questo momento abbiamo bisogno di una spinta e di aspettative per la ricostruzione e invece ci viene detto: 'Non adesso' e ci viene prospettato un nuovo rinvio di sei mesi. Sembra uno di quei film americani in cui la corte federale rinvia di sei mesi un'esecuzione capitale". Per il primo cittadino del capoluogo abruzzese la ricostruzione non può essere affidata alla Protezione Civile". Di fronte al nodo delle risorse "la Protezione Civile ci dice: 'ci sono nove miliardi'. Ma perché si chiede il sindaco a questa domanda deve rispondere la Protezione Civile? La ricostruzione spetta al Governo e agli Enti Locali".

Nella riunione di oggi, il Consiglio comunale dell'Aquila ha deciso che la città entra in stato di agitazione permanente per le incertezze delle autorità nazionali sulla ricostruzione post-terremoto, per la questione della proroga delle tasse e per chiedere l’istituzione di una tassa di scopo per la ricostruzione del centro storico. Un gruppo di quanti hanno dato vita al Consiglio di questa mattina e dei cittadini aquilani si è invece diretto verso la sede della Rai a piazza Mazzini per protestare contro la decisione di non trasmettere da parte del Tg1 e del Tg2 servizi in merito alla manifestazione organizzata all'Aquila il 16 giugno scorso. Secondo i cittadini dell'Aquila i due Tg Rai, ma anche le reti Mediaset, hanno completamente oscurato l'avvenimento.

Il sindaco de L'Aquila Cialiente:



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