Il Ministero dell’Istruzione, però, in una nota precisa: “Si tratta di casi isolati”. E, nel giorno in cui sono iniziati gli esami delle scuole medie, c’è stato un sit-in a viale Trastevere contro i tagli a scuola e università previsti dalla manovra
Prosegue lo sciopero degli scrutini dei Cobas: ad oggi sono oltre 5mila quelli bloccati, in 13 regioni, e l'obiettivo è di arrivare entro domani a 20mila. Il Ministero dell'Istruzione, però, in una nota precisa: si tratta di "casi isolatissimi" e che l'iniziativa dei Cobas non ha interrotto, comunque, il normale iter di chiusura dell'anno scolastico. Oggi, giorno in cui hanno preso il via gli esami delle scuole medie, i Cobas hanno manifestato davanti alla sede del Ministero dell'Istruzione per protestare contro i tagli a scuola ed università. Se i tagli rimarranno, i Cobas si dicono pronti ad altri sit in di protesta davanti alla Camera e al Senato nei giorni in cui la manovra sarà esaminata. Se nulla cambierà, promette Piero Bernocchi, portavoce nazionale, "a settembre si aprirà un conflitto permanente su tutto".
"Dopo il clamoroso successo del 'primo tempo' della lotta in difesa della scuola che ha coinvolto sette Regioni con un bilancio di oltre 5.000 scrutini bloccati - spiega quindi Bernocchi - oggi lo sciopero degli scrutini e di tutte le attività scolastiche ha toccato le Regioni più grandi come Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania, Sicilia, oltre a Liguria, Valle d'Aosta, Friuli Venezia-Giulia, Abruzzo, Molise, Basilicata e la Provincia di Bolzano". E sottolinea: "E' lo sciopero più significativo dal 1987". E ancora: "La crescita delle adesioni va oltre tutte le previsioni: nel Lazio e in Sicilia sono bloccati più di 2.000 scrutini a regione (solo a Roma si andrà ben oltre il migliaio); in Campania, Piemonte, Toscana e Lombardia i blocchi vanno da un minimo di 1.100 fino ad almeno 1.400 a regione; 750 scrutini sono fermi in Liguria e più di 500 in Abruzzo: e tenendo conto che si tratta di dati incompleti perché ci mancano cifre precise da tante piccole realtà dove i Cobas non sono presenti, il traguardo dei 20mila scrutini bloccati è oramai a portata di mano".
La protesta di questa mattina a viale Trastevere è contro la manovra che colpisce la scuola "con ferocia": "E' destinata a pagare la crisi più di tutti - dice Bernocchi - ai 41mila posti di lavoro cancellati e all'espulsione in massa dei precari già messi in conto da 'Crudelia Tremont', si è sommata una Finanziaria-massacro che provoca per docenti e ATA una perdita economica senza precedenti. Il blocco per tre anni degli scatti di anzianità significa un furto medio di 30mila euro nell'arco della l'intera carriera lavorativa, con massimi di 45mila; ed il furto cresce ancora di migliaia di euro a causa del blocco contrattuale per tre anni".
Manifestazioni di protesta si sono svolte stamattina in tutte le città principali delle regioni in sciopero, davanti agli uffici scolastici provinciali e regionali. Bernocchi se la prende infine con la Flc Cgil che ha proclamato lo sciopero per il 25 giugno: "Prima dicono che il nostro è dannoso e inutile e poi lo proclamano in una data in cui non lo può fare nessuno perché gli insegnati non ci sono e chi fa gli esami di Stato non può scioperare, così come gli Ata che devono tenere aperte le scuole".
Guarda anche:
Scuola, i sindacati preparano gli scioperi di fine anno
Scuola, al via gli esami del 2010
Maturità 2010, tra miti e leggende
"Dopo il clamoroso successo del 'primo tempo' della lotta in difesa della scuola che ha coinvolto sette Regioni con un bilancio di oltre 5.000 scrutini bloccati - spiega quindi Bernocchi - oggi lo sciopero degli scrutini e di tutte le attività scolastiche ha toccato le Regioni più grandi come Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania, Sicilia, oltre a Liguria, Valle d'Aosta, Friuli Venezia-Giulia, Abruzzo, Molise, Basilicata e la Provincia di Bolzano". E sottolinea: "E' lo sciopero più significativo dal 1987". E ancora: "La crescita delle adesioni va oltre tutte le previsioni: nel Lazio e in Sicilia sono bloccati più di 2.000 scrutini a regione (solo a Roma si andrà ben oltre il migliaio); in Campania, Piemonte, Toscana e Lombardia i blocchi vanno da un minimo di 1.100 fino ad almeno 1.400 a regione; 750 scrutini sono fermi in Liguria e più di 500 in Abruzzo: e tenendo conto che si tratta di dati incompleti perché ci mancano cifre precise da tante piccole realtà dove i Cobas non sono presenti, il traguardo dei 20mila scrutini bloccati è oramai a portata di mano".
La protesta di questa mattina a viale Trastevere è contro la manovra che colpisce la scuola "con ferocia": "E' destinata a pagare la crisi più di tutti - dice Bernocchi - ai 41mila posti di lavoro cancellati e all'espulsione in massa dei precari già messi in conto da 'Crudelia Tremont', si è sommata una Finanziaria-massacro che provoca per docenti e ATA una perdita economica senza precedenti. Il blocco per tre anni degli scatti di anzianità significa un furto medio di 30mila euro nell'arco della l'intera carriera lavorativa, con massimi di 45mila; ed il furto cresce ancora di migliaia di euro a causa del blocco contrattuale per tre anni".
Manifestazioni di protesta si sono svolte stamattina in tutte le città principali delle regioni in sciopero, davanti agli uffici scolastici provinciali e regionali. Bernocchi se la prende infine con la Flc Cgil che ha proclamato lo sciopero per il 25 giugno: "Prima dicono che il nostro è dannoso e inutile e poi lo proclamano in una data in cui non lo può fare nessuno perché gli insegnati non ci sono e chi fa gli esami di Stato non può scioperare, così come gli Ata che devono tenere aperte le scuole".
Guarda anche:
Scuola, i sindacati preparano gli scioperi di fine anno
Scuola, al via gli esami del 2010
Maturità 2010, tra miti e leggende