Gigliola Giorgini, 77 anni, si spacciava per guaritrice in cambio di offerte. E’ accusata di truffa aggravata ed esercizio abusivo di professione medica. Già in passato è stata condannata per gli stessi reati. Su di lei è stato girato anche un film
Benedizioni via telefono, esorcismi, massaggi purificatori, agopunture o pomate fatte in casa per curare dalla dermatite al cancro. Il tutto, in cambio di offerte, spesso di valore contenuto, dai 50 ai 100 euro. Era questa, secondo i carabinieri, l'attività della 'santona' mamma Ebe, 77 anni, arrestata oggi a Pistoia. Alla sua villa, spiegano gli investigatori, c'era un vero e proprio pellegrinaggio.
L'accusa è truffa aggravata ed esercizio abusivo di professione medica. L'attività di mamma Ebe, in pratica, non sarebbe stata interrotta nemmeno dopo le vicissitudini giudiziarie del passato. Alla donna, i carabinieri hanno sequestrato immobili per un valore stimato di oltre 10 mln di euro. Fra questi, anche una villa con 19 stanze. Secondo i militari, la donna si spacciava per guaritrice e a lei si rivolgevano centinaia di persone di tutte le età, anche genitori che facevano benedire per telefono i figli piccoli, solo per farli smettere di piangere.
Centro dell'attività, villa Gigliola, a Quarrata, dove la 'santona' organizzava anche incontri di carattere religioso. In manette, oltre a mamma Ebe è finito il marito e un collaboratore: indagate altre 14 persone, aiutanti della 'santona'.
Gigliola Giorgini, nota come 'Mamma Ebe', è salita agli onori delle cronache già negli anni '80, per le inchieste che l'hanno coinvolta. Alla guida di un ordine religioso da lei fondato, l'Ordine di Gesù Misericordioso, mai riconosciuto dalla Chiesa, fu soprannominata anche la "santona di Carpineta", il paese tra le colline intorno a Pistoia dove aveva sede la sua casa. Dal 1980 al 1994 è stata messa più volte sotto accusa, per reati che andavano dall'estorsione ad anziani ammalati alla suggestione psicologica dei giovani, per lo più donne, di cui si era circondata. Su di lei è stato girato anche un film , di Carlo Lizzani, presentato a Venezia nel 1985.
L'accusa è truffa aggravata ed esercizio abusivo di professione medica. L'attività di mamma Ebe, in pratica, non sarebbe stata interrotta nemmeno dopo le vicissitudini giudiziarie del passato. Alla donna, i carabinieri hanno sequestrato immobili per un valore stimato di oltre 10 mln di euro. Fra questi, anche una villa con 19 stanze. Secondo i militari, la donna si spacciava per guaritrice e a lei si rivolgevano centinaia di persone di tutte le età, anche genitori che facevano benedire per telefono i figli piccoli, solo per farli smettere di piangere.
Centro dell'attività, villa Gigliola, a Quarrata, dove la 'santona' organizzava anche incontri di carattere religioso. In manette, oltre a mamma Ebe è finito il marito e un collaboratore: indagate altre 14 persone, aiutanti della 'santona'.
Gigliola Giorgini, nota come 'Mamma Ebe', è salita agli onori delle cronache già negli anni '80, per le inchieste che l'hanno coinvolta. Alla guida di un ordine religioso da lei fondato, l'Ordine di Gesù Misericordioso, mai riconosciuto dalla Chiesa, fu soprannominata anche la "santona di Carpineta", il paese tra le colline intorno a Pistoia dove aveva sede la sua casa. Dal 1980 al 1994 è stata messa più volte sotto accusa, per reati che andavano dall'estorsione ad anziani ammalati alla suggestione psicologica dei giovani, per lo più donne, di cui si era circondata. Su di lei è stato girato anche un film , di Carlo Lizzani, presentato a Venezia nel 1985.