Caso Claps, il giallo del bottone rosso

Cronaca
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Vicino al corpo senza vita della ragazza è stato rinvenuto un bottoncino di tessuto: potrebbe essere stato strappato dalla vittima al suo aggressore. Ecco la ricostruzione del 12 settembre 1993, giorno della scomparsa e dell'omicidio di Elisa

Elisa Claps: L'ALBUM FOTOGRAFICO

Un bottoncino ricoperto di tessuto di colore rosso porpora è stato trovato vicino al luogo dove giaceva il cadavere di Elisa Claps dal medico legale Francesco Introna durante un secondo sopralluogo nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità di Potenza eseguito il 27 marzo scorso, dieci giorni dopo il ritrovamento della salma. Accanto al cadavere, inoltre, sono state trovate, sempre nel corso del secondo sopralluogo, tracce microscopiche di tessuto rosso.
E' lo stesso medico legale che, a pagina 72 della sua consulenza, dà conto dei nuovi ritrovamenti.
Al bottoncino e al tessuto gli investigatori attribuiscono rilievo perché, viene fatto notare, certamente non c'entrano nulla con il cadavere. Per questo, soprattutto sul bottone, sono in corso analisi merceologiche da parte dei periti nominati dal gip del tribunale di Salerno.

Intanto, aumentano le polemiche che di recente sono state mosse, anche dalla famiglia Claps, all'operato dell'ex pm subito dopo la scomparsa di Elisa.

Ecco perché il pm non dispose il sequestro degli abiti di Restivo - 
La dottoressa Felicia Genovese, in passato pubblico ministero a Potenza, "assunse la diretta responsabilità" delle indagini sulla scomparsa di Elisa Claps, avvenuta il 12 settembre 1993, "solo" due giorni dopo, quando la Squadra mobile ne riferì alla procura "con formale informativa" chiarisce l'avvocato Francesco Saverio Dambrosio, legale del magistrato.
E aggiunge: "L'allora pm Genovese non dispose il sequestro degli abiti di Danilo Restivo, oggi accusato dell'omicidio, perché tale iniziativa appariva "tardiva" a 48 ore dal fatto e "incoerente con l'ultimo avvistamento di Elisa" fatto da un testimone. Inoltre, non dispose l'acquisizione di tabulati telefonici "perche' non era tecnicamente possibile, essendo allora il distretto telefonico di Potenza servito da una centrale analogica".

Il testimone - Si chiama Giuseppe Carlone il testimone al quale fa riferimento il legale dell'ex pm di Potenza Felicia Genovese e che, nell'immediatezza della scomparsa di Elisa Claps, secondo l'avvocato,  con la sua deposizione allontonò i sospetti da Danilo Retsivo.
Carlone fu ascoltato dalla polizia alle 23.30 di lunedì 13 settembre 1993, giorno successivo alla scomparsa della ragazza. Disse di aver visto Elisa e di averla salutata, senza avere risposta, in una strada del centro di Potenza, "alle ore 13.40" del giorno precedente, domenica 12 settembre 1993. Una data e un orario inquietanti: a quell'ora, infatti, secondo gli investigatori, Elisa era già morta.
Allora, perché, con Elisa ancora viva, secondo la testimonianza di Carlone, Danilo Restivo, come provano i registri del pronto soccorso, era in ospedale per la medicazione di una piccola ferita alla mano sinistra che ha detto di essersi procurato cadendo in un cantiere di scale mobili in costruzione?

"Abito nello stesso palazzo dove abita pure Claps Elisa", si legge nel verbale della deposizione di Giuseppe Carlone, avvenuta alle ore 23.30 del 13 settembre 1993. "Ieri (giorno della scomparsa della ragazza, ndr), alle ore 13.40, mentre stavo rincasando, davanti al cinema Ariston, sito in questa via 4 novembre, ho visto Claps Elisa che si dirigeva verso la scalinata" che conduce alla sua casa. "Dopo averla superata - prosegue Carlone - l'ho salutata, senza ricevere alcuna risposta".
A domanda della polizia, Carlone ribadisce: "Sono sicuro che era Claps Elisa, in quanto la conosco bene da molti anni. Elisa era vestita con una maglia bianca e pantaloni blu".

Gli orari cruciali di quella domenica -  Ecco la ricostruzione del 12 settembre 1993, giorno della scomparsa e dell'omicidio di Elisa Claps. A quello delle ore 13.40 fa riferimento il legale dell'ex pubblico ministero di Potenza Felicia Genovese per spiegare i motivi che non portarono al sequestro degli abiti indossati da Danilo Restivo, accusato dell'omicidio della ragazza:
Ore 11.10 circa
Elisa Claps esce di casa in compagnia dell'amica Eliana De Cillis. La lascia poco dopo per incontrare Danilo Restivo.
Ore 11.30
Elisa e Danilo si incontrano nella Chiesa della Trinità di Potenza.
Ore 11.30 - 13.10
E' la fascia oraria nella quale i magistrati di Salerno collocano il delitto: Restivo sostiene che Elisa andò via dalla Chiesa intorno alle 11.45 e che lui restò lì ancora qualche minuto a pregare, poi cercò alcuni amici senza trovarli e si diresse verso casa.
Ore 13.15 circa
Restivo è sotto la sua casa, dove incontra la sorella ed il fidanzato di lei. Si fa accompagnare in ospedale per la medicazione di una piccola ferita alla mano destra, che dice di essersi procurato cadendo in un cantiere di scale mobili in costruzione.
Ore 13.40
Un giovane, Giuseppe Carlone, dice di incontrare Elisa Claps in una strada del centro storico di Potenza. Saluta la ragazza che non gli risponde. A quell'ora, secondo gli inquirenti, Elisa è già morta. Restivo è in ospedale per la medicazione della ferita alla mano.

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