Intercettazioni, "multe agli editori una forzatura di legge"

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Nello Rossi, procuratore aggiunto a Roma e coordinatore del pool per i reati economici, sostiene in un'intervista a Repubblica che così "la libera informazione rischia di essere assimilata a un'attività potenzialmente criminogena"

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"Ho molti dubbi sul fatto che il decreto legislativo del 2001 sulla responsabilità  amministrativa delle persone giuridiche si possa estendere al settore dell'informazione". Nello Rossi, procuratore aggiunto a Roma e coordinatore del pool per i reati economici, commenta  così il ddl sulle intercettazioni, che introduce "sanzioni  pecuniarie molto elevate nei confronti delle case editrici per  l'indebita pubblicazione di atti di un processo penale". "L'ente proprietario di un organo di informazione - spiega  Rossi in un'intervista a Repubblica - sarà investito di compiti di vigilanza che potranno in ogni momento entrare in rotta di  collisione con l'autonomia professionale dei direttori e dei  giornalisti e con il loro dovere di informare il pubblico sui  fatti di interesse collettivo. Le vittime di questi prevedibili  conflitti - avverte - potrebbero essere la libertà d'informazione e il diritto di cronaca".
Per il procuratore "ci sarà una duplice ricaduta. La libera informazione rischia d'essere assimilata a un'attività potenzialmente criminogena, da circondare di preventive cautele  e restrizioni. E ciò - osserva - si pone in totale dissonanza  rispetto agli orientamenti più volte espressi dalla Consulta e  dalla Corte europea dei diritti dell'uomo".

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