Appalti, Anemone non parla. Ma spunta una seconda lista

Cronaca
Diego Anemone mentre lascia gli uffici giudiziari perugini
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Il costruttore al centro dell'inchiesta che ha coinvolto anche Guido Bertolaso si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti ai magistrati di Perugia. Ma, secondo alcuni quotidiani, ci sarebbe un nuovo elenco con altre persone coinvolte

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E' durata poco più di un quarto d'ora la permanenza negli uffici della procura delle Repubblica di Perugia di Diego Anemone che - secondo quanto si è appreso - si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. L'imprenditore al centro dell'inchiesta sui Grandi eventi ha lasciato gli uffici giudiziari perugini poco prima delle 10, a bordo di una macchina e senza fermarsi con i cronisti che stazionavano davanti alla procura. Uno dei suoi avvocati, Gianluca Riitano, ha detto ai giornalisti: "Non rilasciamo dichiarazioni".

Il costruttore romano si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma quello di stamani con i magistrati - secondo indiscrezioni - sarebbe dovuto essere comunque un incontro interlocutorio: Anemone potrebbe essere quindi riconvocato prossimamente. La prossima settimana gli inquirenti perugini dovrebbero sentire anche il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, ed il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro.

Secondo quanto riportano oggi alcuni quotidiani (tra cui Repubblica e il Corriere), anche se fonti investigative e giudiziarie continuano a non confermare, ci sarebbe una seconda "lista Anemone" di una trentina di nomi di clienti del costruttore al centro dell'inchiesta sui Grandi eventi. Questa seconda lista (la prima, da alcune settimane all'attenzione dei magistrati inquirenti, comprendeva 400 nomi con i relativi lavori edili) sarebbe stata recuperata - sempre secondo i quotidiani che ne riferiscono - dal personal computer di un collaboratore di Anemone. Le verifiche degli inquirenti tenderebbero ad accertare se i lavori eseguiti sono stati effettivamente pagati.

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