In Italia è vietato vendere ma anche acquistare medicinali via web. Falso viagra contenente gesso, ma anche anticoncezionali inefficaci e a volte nocivi sono stati sequestrati dai Nas, che hanno anche arrestato cinque persone
di Serenella Mattera
Viagra, Cialis, anabolizzanti, ma anche pillole anticoncezionali. Farmaci venduti, acquistati e rivenduti on-line. Un traffico di migliaia di medicinali provenienti da Romania e Moldavia, dall’India, ma anche dalla Spagna. Pillole in molti casi contraffatte, prive del principio attivo che le rende efficaci e riempite di altre sostanze a volte nocive, come il solfato di calcio, che è, banalmente, gesso. Dopo otto mesi di indagine, sono 206 gli acquirenti di farmaci on-line indagati, 40 le perquisizioni eseguite in tutta Italia, 30 le spedizioni bloccate e cinque gli arrestati per ricettazione, esercizio abusivo della professione sanitaria, importazione e vendita di farmaci irregolari o contraffatti. L’operazione “Farmastore”, avviata seguendo le tracce di siti sospetti ed e-mail spam, ma anche monitorando contatti avvenuti su Facebook e Msn, ha portato i Carabinieri del Reparto analisi, specializzato nel monitoraggio della Rete, in collaborazione con il Nas di Catania, a smascherare un fenomeno illegale in costante crescita nel nostro Paese: il commercio di medicinali on-line.
“E’ un fenomeno esteso in tutto il Paese – dice Angelo Lano, comandante del Reparto analisi – Coinvolge prevalentemente i giovani, con una forte incidenza nella fascia tra i 20 e i 25 anni, e persone che spesso non sanno che si tratta di un reato”. Sì, perché in Italia non è vietato solo vendere, ma anche comprare farmaci su Internet. “L’accusa è quella di incauto acquisto, ma le sanzioni sono a tutela dello stesso acquirente – sottolinea Lano – perché non si può avere nessuna garanzia che nel farmaco acquistato on-line non ci siano sostanze dannose”.
Secondo il ministro della Salute Ferruccio Fazio, che ha dato mandato ai Nas di continuare a monitorare attentamente il fenomeno, è necessario “accelerare in ambito europeo la discussione della direttiva per il contrasto alla vendita on-line di farmaci di dubbia composizione e potenzialmente dannosi per la salute''. E mentre al Senato è in corso un’indagine conoscitiva “sul fenomeno della contraffazione e dell’e-commerce farmaceutico”, l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) sottolinea che “la percentuale di siti sospetti e illegali che spediscono farmaci di scarsa qualità, non autorizzati e contraffati, sarebbe pari al 50%” del totale. L’altra metà, “in genere, risultano a loro volta del tutto falsi e dediti alla mera truffa informatica”: si paga per medicinali che non saranno mai recapitati e si rischia anche la clonazione della propria carta di credito.
Per quanto l’Aifa sostenga che il fenomeno dell’acquisto di farmaci on-line sia in Italia “tuttora abbastanza limitato”, un recente studio dell’azienda farmaceutica Pfizer (quella che produce il Viagra) ha evidenziato come il nostro Paese sia al secondo posto in Europa, dopo la Germania, per acquisto di medicine attraverso canali illeciti, soprattutto via Internet, ma anche attraverso i viaggi all’estero. Un fenomeno che vedrebbe coinvolto il 37% degli italiani, per un giro d’affari annuo di oltre tre miliardi di euro, pari a un terzo del valore complessivo europeo del mercato dei farmaci contraffatti (10,5 miliardi). Dall’indagine di Pfizer (“Cracking counterfeit Europe”), condotta a fine 2009 su 14 mila persone in 14 Paesi europei, emerge che un italiano su sei ammette di avere compiuto acquisti senza ricetta on-line e che uno su cinque ignora di mettere in questo modo a rischio la propria salute.
Viagra, Cialis, anabolizzanti, ma anche pillole anticoncezionali. Farmaci venduti, acquistati e rivenduti on-line. Un traffico di migliaia di medicinali provenienti da Romania e Moldavia, dall’India, ma anche dalla Spagna. Pillole in molti casi contraffatte, prive del principio attivo che le rende efficaci e riempite di altre sostanze a volte nocive, come il solfato di calcio, che è, banalmente, gesso. Dopo otto mesi di indagine, sono 206 gli acquirenti di farmaci on-line indagati, 40 le perquisizioni eseguite in tutta Italia, 30 le spedizioni bloccate e cinque gli arrestati per ricettazione, esercizio abusivo della professione sanitaria, importazione e vendita di farmaci irregolari o contraffatti. L’operazione “Farmastore”, avviata seguendo le tracce di siti sospetti ed e-mail spam, ma anche monitorando contatti avvenuti su Facebook e Msn, ha portato i Carabinieri del Reparto analisi, specializzato nel monitoraggio della Rete, in collaborazione con il Nas di Catania, a smascherare un fenomeno illegale in costante crescita nel nostro Paese: il commercio di medicinali on-line.
“E’ un fenomeno esteso in tutto il Paese – dice Angelo Lano, comandante del Reparto analisi – Coinvolge prevalentemente i giovani, con una forte incidenza nella fascia tra i 20 e i 25 anni, e persone che spesso non sanno che si tratta di un reato”. Sì, perché in Italia non è vietato solo vendere, ma anche comprare farmaci su Internet. “L’accusa è quella di incauto acquisto, ma le sanzioni sono a tutela dello stesso acquirente – sottolinea Lano – perché non si può avere nessuna garanzia che nel farmaco acquistato on-line non ci siano sostanze dannose”.
Secondo il ministro della Salute Ferruccio Fazio, che ha dato mandato ai Nas di continuare a monitorare attentamente il fenomeno, è necessario “accelerare in ambito europeo la discussione della direttiva per il contrasto alla vendita on-line di farmaci di dubbia composizione e potenzialmente dannosi per la salute''. E mentre al Senato è in corso un’indagine conoscitiva “sul fenomeno della contraffazione e dell’e-commerce farmaceutico”, l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) sottolinea che “la percentuale di siti sospetti e illegali che spediscono farmaci di scarsa qualità, non autorizzati e contraffati, sarebbe pari al 50%” del totale. L’altra metà, “in genere, risultano a loro volta del tutto falsi e dediti alla mera truffa informatica”: si paga per medicinali che non saranno mai recapitati e si rischia anche la clonazione della propria carta di credito.
Per quanto l’Aifa sostenga che il fenomeno dell’acquisto di farmaci on-line sia in Italia “tuttora abbastanza limitato”, un recente studio dell’azienda farmaceutica Pfizer (quella che produce il Viagra) ha evidenziato come il nostro Paese sia al secondo posto in Europa, dopo la Germania, per acquisto di medicine attraverso canali illeciti, soprattutto via Internet, ma anche attraverso i viaggi all’estero. Un fenomeno che vedrebbe coinvolto il 37% degli italiani, per un giro d’affari annuo di oltre tre miliardi di euro, pari a un terzo del valore complessivo europeo del mercato dei farmaci contraffatti (10,5 miliardi). Dall’indagine di Pfizer (“Cracking counterfeit Europe”), condotta a fine 2009 su 14 mila persone in 14 Paesi europei, emerge che un italiano su sei ammette di avere compiuto acquisti senza ricetta on-line e che uno su cinque ignora di mettere in questo modo a rischio la propria salute.